Di Mauro Rota I Bergamaschi di Bruxelles si interrogano sull’italofonia: lingua di origine, lingua di adozione. BRUXELLES\ aise\ – Il video con l’esibizione della Corale di Giuseppe Verdi di Botuverà, cittadina dello Stato brasiliano di Santa Caterina, ha introdotto i lavori del 9° Convegno internazionale “Migrazioni e Mobilità.
Ieri, oggi e domani” organizzato dal Centro di Ricerca e di Risorse in Didattica/Didattologia delle Lingue-Culture e delle Migrazioni-Mobilità, D.L.C.M., in collaborazione con il Circolo di Bruxelles dell’Ente Bergamaschi nel Mondo. Nel piccolo comune di Botuverà, dei poco più di 5.000 abitanti circa 4.000 sono di origine bergamasca e ancora dopo più di 110 anni di emigrazione si parla tuttora prevalentemente in dialetto bergamasco. Ed è proprio al ruolo identitario del dialetto che è stata dedicata una sezione degli interventi di questa nona edizione del Convegno realizzata in videoconferenza da Bruxelles nella mattinata di sabato 19 novembre 2022 con relatori e partecipanti collegati da Bergamo, dalla Lombardia, da altre Regioni d’Italia e dall’Europa. La sintesi dell’attività dell’ottavo anno del Centro di Ricerca D.LC.M., è stata introdotta dalla Direttrice Silvana Scandella. Attività contrassegnata da numerose iniziative tra conferenze, interventi didattici, pubblicazioni e ampliamento della rete di lavoro. L’intervento dell’europarlamentare Marco Zanni, socio del Circolo bergamasco di Bruxelles, ne ha consolidato la collaborazione anticipando il progetto di commemorare le vittime del disatro della diga del Gleno nel suo 100° anniversario nell’ambito delle iniziative di Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. A dimostrazione della sincera stima e apprezzamento del lavorio svolto a favore della diffusione della lingua e della cultura italiana all’estero svolto dal Centro D.L.C.M e dai Bergamaschi di Bruxelles è stato poi l’intervento di Laura Garavini, Senatrice nella Circoscrizione Estero Europa dal 2008 al 2022. Come pure apprezzati i saluti dell’Onorevole Franco Tirelli, neo eletto nella Circoscrizione Estero dell’America Meridionale, che con origini bergamasche ha assicurato piena disponibilità a collaborare in questa legislatura sia da Rosario che da Roma. Sempre sensibile alle tematiche legate alla comunità italiana all’estero, Michele Schiavone, Segretario Generale uscente del C.G.I.E., Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, ha posto l’attenzione sul senso di “Rappresentazione” attraverso la rete dei Com.It.Es. recentemente eletti focalizzandosi sul ruolo attivo delle associazioni quali volano del “reale” “Turismo delle radici”. In rappresentanza di Regione Lombardia è intervenuto il Sottosegretario Marco Alparone facendo trasparire una sincera empatia con la comunità bergamasca all’estero quale ponte tra passato e futuro contestualizzandosi nella realtà dove vive. Il Sottosegretario ha poi rinnovato l’invito ad “abitare” Casa Lombardia nella Delegazione lombarda a Bruxelles con cui il Circolo Bergamasco collabora grazie alla preziosa disponibilità di tutto lo staff alla guida dell’attuale Direttore Giuseppe Costa e ancor prima dei suoi predecessori Martini e Raja. I saluti istituzionali sono proseguiti con l’intervento di Michele Schiavi, Sindaco di Onore, sede fisica del Centro D.L.C.M. con cui la collaborazione vanta ormai un decennio di numerose iniziative. La sensibilità culturale, basti pensare al Festival “Onore e Cultura” è valsa al piccolo borgo bergamasco il riconoscimento già agli albori del novecento di Socio Onorario della Società Dante Alighieri proprio per il contributo alla divulgazione della lingua e cultura italiana svolto dagli emigrati onoresi. A tutt’oggi con ben 180 iscritti AIRE su una popolazione di 920 abitanti (19,5%), di cui più di 100 in Svizzera, in parte pendolari settimanali, Onore registra ancora partenze “economiche” tra i giovani. Portavoce della realtà locale il Sindaco Massimo Morstabilini del Comune di Clusone, ha presentato lo spaccato del proprio comune con 990 iscrizioni all’A.I.R.E., Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, su poco più di 8.600 abitanti (circa l’11,5%) di cui 320 nella vicina Svizzera e 108 in Francia, e ben 123 in Argentina relativi all’ondata migratoria storica. Il Sindaco ha fatto notare quanto il flusso delle partenze abbia registrato dal 2012 ben 177 espatriati prevalentemente giovani il cui valore aggiunto di “cittadini della montagna” non potrà che favorire un percorso nel rispetto della comunità di destinazione. Assicurato poi l’impegno a caldeggiare i contatti con i Clusonesi nel Mondo. Entrando nel vivo dei lavori del Convegno il Presidente del Circolo dei Bergamaschi di Bruxelles, Mauro Rota, ha introdotto la sezione dedicata alla “Rete delle Associazioni Italiane a Bruxelles“. L’iniziativa promossa dai Bergamaschi dopo tre convocazioni de “Gli Stati Generali dell’Associazionismo Italiano a Bruxelles” sta riscuotendo sempre più consenso con l’adesione di più di una ventina di associazioni tra culturali, regionali e professionali approfittando fra l’altro dell’opportunità del Convegno stesso per dare voce a rotazione alle singole associazioni. Al riguardo la Presidente Anna Gibello dell’Associazione Piemontesi in Belgio ha presentato il proprio sodalizio che ormai da un decennio opera realizzando eventi culturali e di promozione del territorio e delle specificità enogastronomiche. Simpatico l’imbottigliamento di vino con le etichette realizzate dai bimbi in una giornata ludica e conviviale. Pietro Lunetto ha invece presentato la sezione belga della FILEF, la Federazione Italiana dei Lavoratori Emigrati e Famiglie, costituitasi nel 2013 fornendo supporto informativo per l’integrazione con un’azione culturale. Lo studio dei fenomeni migratori analizza così gli effetti sia nella realtà di destinazione che di partenza con la propensione a fare rete concretizzando il coordinamento di una decina di associazioni. La particolare attenzione alla comunicazione ha dato vita poi a Radio MIR per raccontare e far raccontare anche le realtà minori, i loro problemi e opportunità. Con l’intervento “2022: dall’anno europeo dei giovani alle nuove competenze” Antonello Pezzini, Consigliere al C.E.S.E., Comitato Economico e Sociale Europeo, Delegato C.C.M.I. (Commissione Consultiva Mutazioni Industriali) del CESE, nonché Presidente Onorario del Circolo dei Bergamaschi di Bruxelles, ha introdotto la sezione dedicata a “Europa 2022”. Il Professor Pezzini è riconosciuto tra i più competenti esperti europei in ambito dell’energia sostenibile e dell’innovazione tecnologica rivestendo fra l’altro il ruolo di consulente tecnico del Ministero della Transizione Ecologica. Ed è proprio con competenza che è stato illustrato il rischio della deriva globale ecologica, sociale ed economica che impone un cambio di approccio al mercato del lavoro stimolando i giovani a indirizzare la loro formazione negli emergenti campi dell’Economia Zero: dalla digitalizzazione alla cybersecurity, dall’edilizia intelligente A+, alla medicina in linea o ancora alla produzione e commercializzazione di bioprodotti. Madrina del Centro DLCM, la professoressa Danielle Lévy, già direttrice di scuole di formazione dottorale, ha introdotto la successiva sezione dedicata a “Migrazione, lingua di origine, italianità e didattica”. Il focus sulla Ricerca e Didattica implica poi la ricaduta della Ricerca sulla società civile che a sua volta alimenta la stessa Ricerca. Ricerca in linguistica quindi come trasmissione dell’insegnamento della lingua italiana con maggiore attenzione alla mobilità eterogenea. La sezione “Emigrazione italiana in Svizzera” ha visto due interventi della Direttrice del Centro DLCM, Silvana Scandella, forte di due Dottorati in ‘Didattologia delle Lingue e delle Culture’ e in ‘Politica, Educazione e Formazione Linguistico-Culturali’ ,che legittimano la competenza in materia. Con la Ricerca “Viaggio nella/della memoria: i bambini dell’emigrazione in contesto migratorio svizzero” è stato anticipato il risultato di indagine e raccolta testimonianze di numerosi attori come bambini separati dai genitori e affidati a parenti, nonni, balie o collegi. Sono questi i protagonisti di una diaspora familiare per il conseguimento del diffuso progetto di ritorno al proprio paese una volta accumulato danari sufficienti per la costruzione della casa. Sarà il tema su cui si concentrerà il prossimo decimo Convegno pianificato a Lucerna come viaggio non solo nella, ma anche della memoria rivisitando i luoghi dell’emigrazione dei genitori. Con l’intervento “Lé…basta andà…”. Ruolo del dialetto di origine nei racconti di vita migratoria” la professoressa Scandella ha posto l’attenzione sul ruolo del dialetto, ovvero una lingua parlata, come vettore di memoria trasmettendo tradizioni, valori e codici. La lettura e il commento di un elaborato in dialetto bergamasco ha messo in risalto un vissuto autobiografico suscitando ilarità, ma al contempo commozione immedesimandosi in quella bimba raccontata con un’innata voglia di partire. In effetti, da 161 anni, cioè dall’Unità d’Italia, gli emigrati italiani sono stati dialettofoni tramandando alle successive generazioni un dialetto statico come nella realtà di Botuverà presentata in apertura del Convegno in cui si pratica il dialetto storico, anche come lingua aggiuntiva di lavoro e soprattutto dialetto sentito, ascoltato e parlato. L’esposizione di Tiziana Protti, Dottore di Ricerca dell’Università di Friburgo, si è concentrata sul contenuto della mostra al Museo Storico di Losanna che ha celebrato i 150 anni di immigrazione italiana. Una storia raccontata ricca di mano d’opera che dal Nord Italia ha costruito strade, gallerie, ponti. Italiani quale modello di immigrazione integrata emergendo nell’edilizia, ristorazione, commercio e industria. La comunità italiana rappresenta il 50% degli immigrati stranieri nel Canton Vaud mettendo in risalto gli aspetti positivi: famiglia, onore, lavoro e territorio. Valori che oggi si identificano nell’orgoglio del Made in Italy. I lavori sono poi proseguiti con l’esposizione di Aline Gohard, Professoressa emerita dell’Università di Friburgo (Svizzera) esponendo tre esempi di “Status dell’italiano in Europa a geometria variabile secondo le politiche linguistiche e/o migratorie in vigore”. Progetti come l’esperienza pionieristica dell’insegnamento dell’italiano (“L’école du voisin“) hanno cercato di superare la svalutazione dell’italiano legittimandolo verso un bilinguismo equilibrato con il francese. Purtroppo viene evidenziato che pur restando una lingua di “trampolino di integrazione” l’italiano ha registrato una svalutazione rispetto allo spagnolo e ancor più all’inglese. Nel secondo intervento nella sezione “Lingua italiana e italianità“, “Quel sentiment d’appartenance à l’italien et à l’Italie des générations issues de l’immigration des Italiens dans les années 50/60 en Suisse francophone?“, Vincenzina Di Bartolo, Dottore in sociolinguistica e didattica delle lingue all’Università di Rennes II e di Friburgo (Svizzera), ha contestualizzato la ricerca nel distretto di Nyon nel Canton Vodese in Svizzera. L’analisi diretta nella sfera privata, pubblica e parapubblica ha evidenziato problematiche legate al patrimonio linguistico culturale veicolate sia dall’italiano standard che dal dialetto. È emerso quanto la trasmissione del sentimento di appartenenza oscilli tra un legame viscerale, di rabbia e risentimento, e un legame profondo, ma conflittuale, misto traorgoglio e vergogna. Nella successiva sezione dedicata alla “Didattica dell’italiano in contesto migratorio belga” sono intervenuti tre docenti dei Corsi di Lingua e Cultura Italiana della Circoscrizione Consolare di Charleroi. Con “Cipì vola in Belgio. Una proposta di lettura attiva del testo di Mario Lodi, maestro senza confini” Donatella Favaretto ha esposto il progetto didattico realizzato utilizzando il testo di riferimento del Maestro Mario Lodi che come Alberto Manzi o Gianni Rodari ha rivoluzionato la didattica attraverso la pedagogia attiva. Cipì è un passerotto che i ragazzi in classe osservano e descrivono raccontando se stessi attraverso il filo rosso del viaggio come viaggiatori dell’interiorità. Un modello didattico coinvolgente che ha sviluppato negli alunni molteplici competenze stimolando socializzazione e creatività. Il secondo progetto “Cartoline dal Belgio/Cartes postales d’Italie. Progetto di scambio epistolare per scuole di ogni ordine e grado. Quinta edizione” è quello presentato da Remo Omar Cinquanta come miglioramento dell’offerta formativa che dal 2017 ha favorito lo scambio di informazione non solo epistolare, ma anche culturale, attraverso l’invio di cartoline dall’Europa, dal Nord Africa dal Canada e dagli Stati Uniti. Coinvolti 14 Paesi, 113 docenti, 1.000 studenti in 225 lingue. L’intervento di Gigliola Zaccarin, ha approfondito l’intreccio tra la casa reale italiana e quella belga. Con il parallelismo “Tra Italia e Belgio. Marie-José e Paola Ruffo di Calabria: diversi i destini, identici i problemi” ha esposto un’analisi storiografica a partire dalla istituzione dei due Regni quello belga dal 1830 e quello italiano dal 1861 dove la Grande Storia si intreccia con la storia delle rispettive case reali fino ad arrivare ai giorni nostri con la Regina Paola. Dell’ultima sezione “Immigrazione e italofonia di adozione” si è occupata Laura Toppan, Maître de Conférences en Italien dell’Università della Lorena a Nancy. Parlando di “Confini di-versi. Frontiere, orizzonti e prospettive della poesia italofona contemporanea” l’analisi ha voluto trattare la letteratura dell’emigrazione nata negli anni ’80/’90 con primi testi di prosa prevalentemente ispirati al viaggio per poi iniziare con produzioni personali di poesie a fine anni ’90. Ne risulta che gli “attori” della poesia della migrazione in italiano hanno una percezione diversa di tempo e spazio in quanto da esiliati conoscono due Paesi e due culture. Con il ringraziamento a relatori e partecipanti il Convegno si è concluso dandosi appuntamento per la decima edizione a Lucerna nella prossima primavera 2023. Mauro Rota Presidente del Circolo di Bruxelles dell’Ente Bergamaschi nel Mondo Hits: 47