“Questo è un governo che fa cassa sui poveri e che non ha alcuna cura dei più fragili. In una fase economica e sociale come questa abolire il reddito di cittadinanza e mantenere a otto mesi la fase transitoria indica un’assoluta inconsapevolezza di ciò che accade nel Paese.
Il reddito di cittadinanza ha dimostrato che in questo Paese si pagano stipendi da fame che sono fermi da trent'anni. È incomprensibile che si possa fare una crociata contro il reddito e, nel frattempo, votare contro il salario minimo che combatte il lavoro povero”. Lo ha dichiarato Toni Ricciardi, deputato Pd irpino e componente della commissione finanze, nel corso del suo intervento in commissione bilancio. “Invece di gettare il bambino con l’acqua sporca, il governo provasse a ragionare su come migliorare il reddito. Non butti via una misura di sostegno alla povertà che, peraltro, esiste -con forme diverse- in tutta Europa”, ha aggiunto Ricciardi. “Facciamo delle correzioni, ma non cancelliamo la misura. Il governo non criminalizzi la miseria. Il reddito, soprattutto, durante la pandemia ha salvato milioni di persone. E lo ha fatto, soprattutto, nel Mezzogiorno. L’esecutivo -ha concluso il deputato dem- dica chiaramente se pensa davvero che i cittadini che vivono al sud siano una banda di nullafacenti antropologicamente diversi. Perché se così non fosse vuole dire che non capisce che togliere il reddito al mezzogiorno significa impoverire molte famiglie”.