ROMA - “Ritardi incomprensibili, anche di molti mesi, per il rilascio delle equipollenze, sia dei titoli universitari conseguiti all'estero, sia dei dottorati di ricerca presso le università straniere” impediscono ai cittadini interessati “la partecipazione ai concorsi pubblici”.
A denunciarlo è Fabio Porta che, insieme ai colleghi eletti all’estero del Pd – Di Sanzo, Ricciardi e Carè – ha presentato una interrogazione ai ministri Valditara, Tajani e Bernini, per chiedere “procedure il più possibili semplificate e veloci”. Nella premessa, i deputati dem evidenziano come risulti “di particolare rilevanza permettere al personale docente della scuola italiana continuare l'attività formativa attraverso la frequenza di corsi di dottorato di ricerca, sia in Italia che all'estero; l'articolo 2 della legge n. 476 del 1984 prevede che il pubblico dipendente ammesso ai corsi di dottorato di ricerca sia “collocato, a domanda, in congedo straordinario per motivi di studio”; l'articolo 52 comma 57 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, integrato dall'articolo 2 della legge n. 476 del 1984 stabilisce che “in caso di ammissione a corsi di dottorato di ricerca senza borsa di studio, o di rinuncia a questa, l'interessato in aspettativa conserva il trattamento economico, previdenziale e di quiescenza in godimento da parte dell'amministrazione pubblica presso la quale è instaurato il rapporto di lavoro””. “Il parere espresso dall'Avvocatura generale dello Stato, con la nota del 2 marzo 2005, n. 30098, in merito all'articolo 453 del decreto-legge n. 297 del 1994, per l'applicabilità dell'articolo 2 della legge 14 agosto 1984, n. 476, al personale assegnatario di borse di studio da parte anche di Stati o enti stranieri, - rileva Porta – pone sullo stesso piano la disciplina prevista in materia sia per le università italiane sia per quelle straniere”. I deputati, quindi, richiamano le “molteplici segnalazioni pervenute agli interroganti su ritardi incomprensibili, anche di molti mesi, per il rilascio delle equipollenze, sia dei titoli universitari conseguiti all'estero, sia dei dottorati di ricerca presso le università straniere” che “impediscono ai cittadini interessati la partecipazione ai concorsi pubblici”. “Non risulta agli interroganti che il Ministero dell'università e della ricerca, che ha il compito di garantire l'equipollenza dei titoli di studio conseguiti all'estero, compresi i dottorati di ricerca, abbia verificato l'efficienza e l'efficacia delle procedure predisposte dalla propria Direzione generale dell'internazionalizzazione e della comunicazione, che ha la competenza in merito al rilascio delle suddette equipollenze”, annotano i deputati, che ai Ministri chiedono di sapere, “nelle rispettive competenze”, se “intendano attivarsi per garantire procedure il più possibili semplificate e veloci, affinché i cittadini italiani che hanno conseguito titoli universitari all'estero, compresi i dottorati di ricerca, possano ottenere l'equipollenza dei titoli di studio conseguiti”. (18/01/2023 aise)