“Se c’è volontà bipartisan, è possibile raggiungere traguardi importanti, non solo per la nostra comunità emigrata, ma per l’Italia. Gli italiani all’estero non sono un problema ma una risorsa che deve essere utilizzata per il sistema Paese”. Così il Senatore Pd Francesco Giacobbe,

eletto nella circoscrizione estero Africa-Asia-Ocenia-Antartide, ai margini dell’incontro con il ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il sottosegretario con delega agli Italiani all’estero, Giorgio Silli, alti dirigenti del MAECI e i parlamentari eletti nelle circoscrizioni estero. Nel suo intervento nel corso dell’incontro, il Senatore Giacobbe ha ringraziato il ministro per avere voluto ascoltare dai parlamentari quelle che sono le priorità delle comunità di italiani nel mondo e i loro suggerimenti. “Ci sono molti progetti in cantiere sui quali, personalmente, lavoro da tempo. Ora i tempi sono maturi e se c’è una volontà politica bipartisan di impegno e valorizzazione degli italiani nel mondo, allora possiamo raggiungere traguardi importanti”, ha detto il Senatore aggiungendo: “Gli italiani nel mondo sono una risorsa immensa della quale, purtroppo, spesso non tutti si rendono conto. Il contributo che hanno apportato le nostre comunità per l’affermazione del Made in Italy nel mondo, ad esempio, è inestimabile. Ma oggi servono interventi e investimenti mirati perché gli italiani all’estero si sentano coinvolti e valorizzati nella ripresa economica e sociale del Paese. E, soprattutto, bisogna cominciare a parlare ai giovani emigrati e ai naturalizzati all’estero usando un linguaggio più vicino alla loro generazione. Per raggiungere questo obiettivo, sport, arte e Turismo di ritorno, rappresentano dei punti essenziali”. Fra gli argomenti che sono stati toccati dal Senatore nel suo intervento ci sono: riacquisto della cittadinanza per chi l’ha persa prima del 1992; assistenza sanitaria in Italia per gli iscritti all’AIRE; istituzione Settimana dello Sport Italiano nel mondo; coinvolgimento dei giovani nelle politiche dell’emigrazione; Turismo di ritorno; adeguamento dei contratti per personale consolare che tengano in considerazione il costo della vita dei paesi dove sono impiegati; investimenti per migliorare la rete di servizi ai cittadini italiani nel mondo.