ROMA – Il Senato ha dato il sì definitivo, con 120 voti favorevoli e nessun voto contrario, al provvedimento di ratifica ed esecuzione degli accordi tra Italia e Svizzera sui lavoratori frontalieri e le doppie imposizioni. Ad illustrare il testo del provvedimento è stato il relatore Stefano Borghesi

che ha ricordato come l’intesa sia destinata a sostituire quella fino ad oggi in vigore, che risale al 1974, al fine di migliorare il dispositivo di imposizione dei frontalieri e segnare una nuova tappa nelle relazioni fiscali tra l’Italia e la Svizzera. Il provvedimento torna al Senato in terza lettura – ricorda il relatore – e reca come ultima modifica apportata dalla Camera dei deputati l’adozione di uno specifico emendamento, presentato dal Governo, in materia di telelavoro, e l’eliminazione della Svizzera dall’elenco degli Stati fiscalmente privilegiati ai fini IRPEF. Nel corso della discussione generale interviene Marco Lombardo (Az-IV-RE) che sottolinea come il provvedimento sia di fondamentale importanza per migliaia di lavoratori transfrontalieri e per i territori di confine tra Italia e Svizzera, perché modernizza il sistema giuridico e fiscale, semplificando la vita quotidiana dei cittadini e la cooperazione tra i due Paesi. In particolare, Lombardo ribadisce che questo nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera, “oltre ad adeguarsi alle esigenze del XXI secolo, garantisce un trattamento più equo e corretto per tutti i lavoratori coinvolti”, prevedendo “un aumento delle franchigie da 7.500 a 10.000 euro” e assicurando “la stabilizzazione delle risorse finanziarie destinate ai Comuni di frontiera, pari a circa 89 milioni di euro, fondamentali per garantire la qualità dei servizi e delle opportunità offerte a imprese e famiglie residenti in questi territori”. Tra gli aspetti positivi egli richiama anche “l’istituzione di un fondo per lo sviluppo socio-economico e infrastrutturale, che partirà da una dotazione iniziale di 1,66 milioni di euro, per arrivare, nel 2045, a oltre 220 milioni di euro, destinati a promuovere lo sviluppo infrastrutturale e a colmare il gap tra le imprese locali e quelle di confine”. La questione “irrisolta” per il senatore resta tuttavia quella del telelavoro, tema che egli ritiene di fondamentale importanza per consentire una migliore conciliazione tra lavoro e vita privata, e così ridurre il divario occupazionale tra uomini e donne, e anche per ridurre l’impatto ambientale legato agli spostamenti quotidiani dei lavoratori. Per Lombardo è quindi “fondamentale che il Governo collabori a stretto contatto con le controparti svizzere e con le parti sociali al fine di individuare soluzioni condivise per il telelavoro”, processo che “potrebbe includere la definizione di regole chiare e trasparenti in materia di orari di lavoro, responsabilità, diritti e obblighi dei lavoratori e dei datori di lavoro e la garanzia di un adeguato sostegno tecnologico e infrastrutturale per agevolare il lavoro da casa”. “Affrontare la questione del telelavoro per i lavoratori transfrontalieri tra Italia e Svizzera è di fondamentale importanza per garantire un futuro migliore e più equo per tutti i lavoratori coinvolti nonché per sostenere lo sviluppo socioeconomico nei territori di confine – ribadisce Lombardo, chiedendo al Governo di dare seguito a questo impegno e di trovare soluzioni adeguate al più presto. Di seguito Massimiliano Romeo (Lega) ricorda che l’accordo in esame definisce anche le cosiddette aree di frontiera, che per quanto concerne l’Italia sono le Regioni Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, e la Provincia autonoma di Bolzano; definisce chi sono i lavoratori frontalieri e introduce disposizioni transitorie relative agli attuali lavoratori frontalieri residenti in Italia che lavorano in Svizzera, ai quali continuerà ad applicarsi il regime di tassazione esclusiva in Svizzera. A titolo di compensazione finanziaria, la Svizzera è tenuta a versare, fino alla fine del 2033, una somma a favore dei Comuni italiani di confine, pari al 40 per cento dell’imposta alla fonte prelevata dalla Svizzera. Romeo richiama anche l’aumento della NASpI, erogata per i primi tre mesi sul parametro svizzero, e l’utilizzo del fondo previsto da questa legge per erogare degli assegni integrativi dei lavoratori nei territori di confine, “per scongiurare la desertificazione produttiva, in queste aree, dovuta alla maggiore competitività salariale dei territori oltre confine – spiega. Richiamato infine l’impegno assunto dal Governo ad affrontare in maniera sistematica la questione del telelavoro. Il senatore ricorda poi una serie di questioni importanti sottoposte all’attenzione del Governo attraverso la discussione di questo provvedimento, come la necessità di istituire zone economiche speciali delle aree di confine per le Province di Verbano-Cusio-Ossola, Varese, Como e Sondrio; di promuovere il dialogo e la cooperazione transfrontaliera nella Regione italo-svizzera dei tre laghi prealpini, così da rinnovare lo spirito di appartenenza al territorio; di implementare l’attività di collaborazione di polizia transfrontaliera tra Italia e Svizzera, in particolar modo nel contrasto al traffico di stupefacenti. Al termine della discussione generale, il provvedimento viene approvato in via definitiva dall’Aula. (Inform)