domenica, 1 Ottobre, 2023 - BOLOGNA – Si è tenuto nei giorni scorsi l’evento online “Espatriate: storie di donne che lasciano l’Italia” per il ciclo di appuntamenti DossiER della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo. Attraverso le testimonianze di dieci donne che hanno lasciato l’Emilia Romagna si riflette sui percorsi di chi oggi se ne va dall’Italia per costruirsi un futuro all’estero.

Sono intervenuti: Pina Lalli (Professoressa di Sociologia presso l’Università di Bologna); Chiara Gius (Ricercatrice in Sociologia presso l’Alma Mater Studiorum); Michela Zingone (Professoressa presso l’Alma Mater Studiorum); Fiorella Foscarini (Consultrice e Professoressa presso l’Università di Toronto). Ha moderato l’incontro Gianfranco Coda della Consulta ER nel Mondo. “Espatriate” nasce da un progetto di ricerca coordinato Dipartimento Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna in partenariato con l’associazione Amarcord Emiliano-Romagnoli dell’Ontario e la società cooperativa Indici Opponibili di Bologna. Il progetto è stato realizzato con il contributo della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo. La professoressa Pina Lalli nel suo intervento ha raccontato come è nata questa ricerca incentrata sul Canada per comprendere meglio questa emigrazione emiliano-romagnola declinata al femminile. “Non puntavamo ad avere dati generalizzabili, dal punto di vista statistico, a tutte le donne emigrate dall’Emilia-Romagna in Canada e sapevamo bene che avremmo avuto la possibilità di parlare solo con alcune di loro ma ritenevamo comunque che fosse di interesse capire dalle loro storie quali fossero i nodi rilevanti e le esperienze di vita”, ha spiegato Lalli precisando come “Espatriate” sia divenuto un podcast in cinque puntate ma anche un libro. La ricercatrice Chiara Gius (tra l’altro autrice del libro “Espatriate: storie di donne italiane emigrate in Canada” pubblicato da Carocci Editore) ha spiegato la metodologia alla base di questa ricerca che si è sviluppata anzitutto con una raccolta di storie di vita sull’emigrazione femminile dall’Emilia-Romagna al Canada a partire dal 2008, quindi in tempi piuttosto recenti, e la somministrazione di un questionario più allargato e generale destinato ai cittadini di entrambi i sessi emigrati in Canada nello stesso arco temporale. Gius ha ricordato come per raggiungere i potenziali partecipanti allo studio siano stati fondamentali i social che, come è noto, danno la possibilità ai connazionali all’estero di costituire delle comunità virtuali in rete per scambiarsi informazioni utili nelle diverse località di residenza. “La raccolta delle storie di vita implica non solo la risposta a delle semplici domande ma il racconto della propria vita, dei propri percorsi e traiettorie”, ha precisato Gius segnalando come non tutte le persone contattate si sono poi rese disponibili per un’intervista così approfondita sul proprio vissuto. Un’altra difficoltà incontrata è stata quella della pandemia. Come ha ricordato il moderatore Coda, i connazionali residenti ufficialmente in Canada – quindi secondo i dati Aire – sono circa 150mila: se si considerano solo gli Emiliano-Romagnoli la cifra scende a circa 3mila unità. Coda ha domandato se è possibile parlare di una ‘emigrazione di genere’. “In linea generale possiamo dire che l’emigrazione al femminile si interseca, in modo più esplicito rispetto a quella maschile, con delle dinamiche familiari”, ha suggerito Lalli riflettendo più genericamente sul fatto che, a seconda dei Paesi, l’emigrazione femminile possa essere relazionata anche con fenomeni di emancipazione. La professoressa Michela Zingone ha spiegato come è nata invece l’idea del podcast “Espatriate” come valore aggiunto per comunicare gli esiti di questa ricerca: si è partiti dalla consapevolezza che questo mezzo di comunicazione dotato di grande duttilità è ormai adoperato da fasce di popolazione assai diversificate ed eterogenee. Nel primo episodio, che si occupa del tema delle partenze, si riflette su quali siano le motivazioni e si cerca di capire anche coi dati della letteratura scientifica come inquadrare questo fenomeno. Si passa al secondo episodio, incentrato sulla fase successiva all’arrivo ossia sul mettere le radici, con tutte le difficoltà che questo comporta. Il terzo episodio parla invece della questione ormai nota con il termine ‘cervelli in fuga’ e ci si interroga in realtà su quanto sia ancora oggi efficace o meno utilizzare questa espressione. Si passa quindi ai temi più specifici relativi alla migrazione al femminile, mentre l’ultimo episodio si occupa dei legami. “Qui arriviamo a toccare la parte più intima e profonda di queste testimonianze e a parlare del rapporto con la terra d’origine”, ha spiegato Zingone. La consultrice ER per il Canada, Fiorella Foscarini, ha sottolineato come il Canada sia da sempre Paese di migrazione ed è abituato all’integrazione. “Ma bisogna anche lavorare duro per riuscire a inserirsi ed essere parte integrante della società canadese”, ha spiegato Foscarini evidenziando come anche nella parità di genere il Canada appaia più avanzato rispetto all’Italia. (Inform)