“Questo è un disegno legge che non innova, non arreca modifiche amministrative efficaci, e dal quale traspare l’assenza di una visione strategica da parte del governo soprattutto in settori nevralgici come quello energetico. Il DDL Concorrenza non è altro che l’ennesima occasione persa per il Paese”.

Lo ha detto il Senatore del Pd Francesco Giacobbe nel corso del suo intervento in Senato durante la discussione generale sul disegno legge ‘Concorrenza’. “Ci aspettavamo in questo ddl – ha detto il Senatore - che la tematica energetica fosse affrontata con l’attenzione che merita, e con quel coraggio di innovare che anche gli ultimissimi disastri naturali rimarcano come necessario e non più rinviabile. Invece, le misure energetiche presentate nel hanno un impatto quasi nullo su questo settore strategico per la concorrenza, per la produzione e per i consumatori, cioè aziende e famiglie italiane. Per non dire che è quanto mai evidente che in questo Disegno di Legge non si è fatto praticamente nulla per garantire alle imprese maggior concorrenza nell’offerta di energia elettrica e gas naturale”. Per quanto riguarda le norme del commercio “si è scelto di non scegliere. E nel caso dei Dehors, addirittura di prorogare provvedimenti emergenziali studiati per il rilancio economico del post pandemia, per un altro anno”. Senza considerare che alcune norme introdotte “violano il Trattato dell’Unione Europea di libertà di concorrenza e di stabilimento”, in particolare quello introdotto per salvare le specificità e le peculiarità dei centri. “Una questione su cui concordiamo, ma che andava affrontata in maniera risolutiva”. Molte misure che sono riportate nel disegno di legge all’esame del Senato, ha concluso Giacobbe, “più che rimuovere gli ostacoli per l’apertura del mercato, assomigliano a una chiusura, alla conservazione di uno status quo che non fa bene né alle imprese, né ai consumatori che, invece, necessitano di innovazione. Quell’innovazione, che il governo sembra non ricercare anche visti i provvedimenti come i tagli ai benefici fiscali che impediranno il rientro dei cervelli e sui quali daremo battaglia in aula”.