BELLUNO - Sono almeno una dozzina i Comuni del Bellunese sommersi dalle pratiche per la richiesta di cittadinanza iure sanguinis e che hanno segnalato come la situazione stia mettendo gli uffici anagrafe e stato civile in grossa difficoltà. Ci sono fascicoli a Borgo Valbelluna, Sospirolo, Limana, Soverzene, ma anche a Lozzo,

Voltago, Alleghe, Agordo, Rocca Pietore, Canale d’Agordo, Tambre, Fonzaso. “Una situazione ben a conoscenza di UNAIE - Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati”, sottolinea il presidente Oscar De Bona. “È comprensibile la condizione di disagio e di difficoltà che stanno attraversando non solo i Comuni Bellunesi, ma dell’intera Italia. Un contesto anche, e soprattutto, generato dal comportamento di alcuni personaggi, che si vantano di arrivare negli uffici comunali con decine di pratiche sottobraccio. A tal proposito avevamo presentato due anni, al sottosegretario degli Italiani all’estero, Della Vedova, 14 punti che ben focalizzavano il problema, proponendo anche soluzioni dirette e concrete”. “Gli stessi punti – precisa De Bona – sono stati illustrati all’attuale Sottosegretario Silli, in un incontro di Unaie del mese di marzo 2023. Stessa proposta inviata anche all’Anci nazionale e messa in primo piano, dal sottoscritto, in occasione dell’insediamento del CGIE nel mese di giugno dell’anno scorso”. E proprio in occasione del suo intervento al Consiglio Generale degli Italiani all’estero, De Bona aveva suggerito “di inserire delle modifiche di legge per la richiesta di cittadinanza italiana tramite iure sanguinis, come fatto per esempio dalla Germania e dall’Austria, in cui si renda obbligatorio un esame di conoscenza della lingua e cultura italiana. Sono convinto che se questo suggerimento fosse accolto e si andasse quindi a modificare l’attuale percorso per ottenere la cittadinanza da parte dei nostri discendenti di certo si eliminerebbero i “faccendieri” dalle loro losche attività e si premierebbero quei, veri, discendenti italiani che amano il nostro Paese, che vogliono riscoprirlo e che hanno il desiderio di viverlo trasferendosi assieme alla famiglia. Queste persone la lingua e la storia della nostra bella Italia ce l’hanno nel sangue”. “A tale proposta Unaie si è espressa all’unanimità attraverso i suoi 2500 circoli presenti nel mondo. Suggerisco ai Comuni italiani di valutare concretamente le nostre proposte e di integrarle per portarle assieme all’attenzione del Governo. Il nostro associazionismo – conclude De Bona – ha sempre perseguito la via del confronto e quindi invito i Sindaci a fare gioco di squadra, noi di Unaie ci siamo”. (aise29/01/2024 )