In tutti gli Stati Membri dovranno essere previste tempi più rapidi per il rilascio dei permessi e meno limiti per cambiare lavoro Il Parlamento Europeo ha approvato nella seduta del 13 marzo scorso le norme che modificano ladirettiva sul permesso unico, adottata nel 2011. La revisione della direttiva sul permesso unico,
mira a rendere più facile per i lavoratori di paesi terzi raggiungere regolarmente l'Europa e per le imprese trovare i lavoratori di cui hanno bisogno. Allo stesso tempo si vuole evitare lo sfruttamento del lavoro, rafforzando i diritti dei lavoratori dei paesi terzi e migliorando la loro protezione contro gli abusi. In base alle nuove norme, i titolari di un permesso unico in tutti gli Stati Ue il diritto di cambiare datore di lavoro, occupazione e settore lavorativo, attraverso una semplice notifica da parte del nuovo datore di lavoro. Gli Stati membri avranno la possibilità di richiedere un periodo iniziale fino a sei mesi durante il quale non sarà possibile un cambio di datore di lavoro. Tuttavia, un cambiamento durante tale periodo sarebbe comunque possibile nel caso in cui il datore di lavoro violi gravemente il contratto di lavoro, ad esempio imponendo condizioni di lavoro basate sullo sfruttamento. Se un titolare di un permesso unico è disoccupato, avrà fino a tre mesi — o sei se ha avuto il permesso per più di due anni — per trovare un altro posto di lavoro prima che il permesso venga ritirato, rispetto ai due mesi secondo le norme vigenti. Gli Stati membri dell'UE potranno scegliere, come già avviene in Italia, di offrire periodi più lunghi. Se un lavoratore è stato soggetto a condizioni lavorative di sfruttamento, gli Stati membri prorogheranno di tre mesi il periodo di disoccupazione durante il quale il permesso unico rimane valido. Gli Eurodeputati sono anche riusciti ad introdurre nella direttiva un limite di 90 giorni per una decisione sulle domande di permesso unico, rispetto agli attuali quattro mesi. Le procedure su fascicoli particolarmente complessi potrebbero ottenere un'estensione di 30 giorni, e il tempo per consegnare un visto, se necessario, non è incluso. Le nuove norme introducono anche la possibilità, per il titolare di un permesso di soggiorno valido, di richiedere un permesso unico anche all'interno del territorio, in modo che una persona che risiede legalmente nell'UE possa chiedere di cambiare il proprio status giuridico senza dover tornare nel proprio paese di origine. Prima di entrare in vigore, le nuove norme dovranno ora essere formalmente approvate dal Consiglio. Gli Stati membri avranno poi due anni dopo l'entrata in vigore della direttiva per introdurre le modifiche nelle rispettive legislazioni nazionali. Questa legislazione non si applicherà in Danimarca e Irlanda. - Il testo adottato - Per saperne di più sul permesso unico lavoro clicca qui