(SA) Si è da poco concluso il ciclo d’incontri dell’ Unione Siciliana Emigrati e Famiglie con i sindaci della Sicilia. Da tempo la Sicilia ha archiviato l’emigrazione dai propri bilanci, ma non ha certo potuto archiviare una problematica sempre più articolata e sempre più responsabile dello spopolamento dei comuni, specialmente quelli della Sicilia interna.
Sono infatti sotto gli occhi di tutti gli effetti di quella che viene definita la nuova emigrazione e/o la fuga dei cervelli. Tutto ciò, in un momento in cui in giro per il mondo cresce da parte delle giovani generazioni il desiderio di Patria, di ritorno alle radici, di attaccamento ad un sentimento, che nei residenti si va sempre più affievolendo. Partendo da questa premessa, l’USEF ha inteso individuare interlocutori che possono essere più sensibili al dramma dell’emigrazione, non fosse altro perché sono i primi interlocutori a cui le comunità si rivolgono. Parecchi di loro, non solo la vecchia emigrazione, hanno legami di natura diversa con il paese d’origine, affettivi perché vi risiedono ancora pezzi della propria famiglia o perché vogliono sapere da dove vengono. Economici perché inseguiti dalla crisi ciclica che colpisce spesso i paesi dell’America Latina, fa nascere in loro il desiderio di rientrare definitivamente in Sicilia, ancora economici magari perché in paese hanno ancora una casa, un pezzo di terreno e ricevono le cartelle esattoriali dalle quali non possono fuggire. Tutti elementi questi, che fanno crescere la necessità di avere un riscontro nell’amministrazione del paese d’origine. Queste motivazioni, la necessità di dare risposte alle comunità emigrate, hanno spinto l’USEF ha mettere in programma un incontro generalizzato con i sindaci dei comuni siciliani, con l’obiettivo di stimolare quella politica che manca, per creare una rete che metta in comune le varie esperienze dei comuni che già si occupano di questi problemi e le varie esigenze che ogni singolo comune piò avanzare ed evidenziare. Tutti elementi che possono aiutare l’USEF a mettere in campo un nuovo progetto politico al servizio degli emigrati. Tre gli incontri programmati e realizzati, dopo avere diviso la Sicilia in tre zone. All’iniziativa del 05 aprile realizzata a Palermo, abbiamo invitato i sindaci della provincia di Trapani e Palermo. Si è svolto un serrato dibattito al quale hanno preso parte i sindaci presenti. Ad aprire i lavori Salvatore Augello che illustra i motivi dell’iniziativa e gli obiettivi che si vogliono raggiungere. A seguire la relazione dell’On. Pino Apprendi responsabile Enti Locali della segreteria dell’USEF, quindi l’Assessore al turismo di Palermo Dr. Anello. Hanno partecipato al dibattito il sindaco di san Giuseppe Jato Dr. Siviglia ed il sindaco di Marineo on. Ribaudo. Altri interventi sono venuti dalla giornalista Valentina Bongiovanni e dal vice presidente dell’ordine dei giornalisti di Sicilia dr. Li Castri. L’On. Antonello Cracolici presidente della commissione regionale antimafia, affronta il problema dell’emigrazione condividendo l’orientamento dei intervenuti sulla necessità di cercare nuove strade e un nuovo progetto politico in direzione degli emigrati e degli immigrati. Comunica anche che è stato esitato dalla giunta di governo un disegno di legge che modifica parzialmente la 55/80, ma senza mettere risorse finanziarie. Interessanti anche gli altri due incontri, il secondo tenuto ad Agrigento il 09 maggio e rivolto ai sindaci dei comuni delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna. Di grande interesse è stato l’intervento del sindaco della città agrigentina improntato all’anno della cultura ed alle possibilità che possono venire dall’evento per tutto la provincia. Per la prima volta è possibile fare il punto sull’esperimento delle case ad € 1,00 che ha dato respiro ad alcuni comuni dove si trasferiscono persone provenienti dall’estero facendo da contrasto allo spopolamento. Preoccupazioni si evidenziano per l’economia differenziata che aggraverebbe una situazione già abbastanza grave. Stesse problematiche vengono illustrate nel terzo incontro tenuto a Caltagirone il 15 giugno e rivolto ai sindaci dei comuni delle province di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa. I sindaci di Caltagirone e Mirabella Imbaccari parlano del rapporto che hanno con le loro comunità all’estero e dell’importanza dei gemellaggi che, se ben utilizzati, avvicinano da un canto parti di uno stesso popolo dislocato in territori diversi e dall’altro canto aprono anche spiragli di sviluppo economico attraverso un potenziamento degli scambi commerciali. Esaustiva e piena di spunti su cui riflettere, la relazione dell’On. Pino Apprendi. In tutti e tre gli incontri, il primo concluso dal Dr. Salvatore Bonura, il Secondo da Salvatore Augello che ha anche moderato gli incontri ed il terzo dal Sen. Angelo Lauricella, è venuta fuori con forza l’assenza della regione che non ha più una politica rivolta ai siciliani all’estero. Concludendo, risulta difficile pensare come vorrebbe la maggioranza governativa, che si tratta solo di una questione di necessità di risparmio. Nostra convinzione, sostenuta dai fatti, è che siamo di fronte ad una precisa scelta politica che, specialmente per quanto riguarda le regioni, può trovare spiegazione solo nel fatto che non partecipando al voto gli emigrati nei pensieri dei politici di questa anomala stagione politica contano meno di niente. Ecco perché siamo pronti a mettere in campo un nuovo progetto, che passa da alcuni nuovi strumenti legislativi, dall’aggiornamento di quelli esistenti. Che passa anche dal riconoscimento del ruolo delle associazioni sia che esse operino in Sicilia che all’estero ed infine che passa attraverso una presa di coscienza che l’emigrazione è una grande risorsa che può e deve essere d’aiuto alla ripresa economica e sociale della Sicilia.
Salvatore Augello Segretario Generale U.S.E.F. – Unione Siciliana Emigrati e Famiglie