Il Consolato d’Italia a Saarbrücken è minacciato dalla chiusura. La motivazione è data dai piani di risparmio del governo guidato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Se si arrivasse alla chiusura, sarebbe il Consolato d’Italia in Francoforte il futuro interlocutore dei 22.000 italiani residenti in Saarland. Dalla Saarbrücker Zeitung.

Saarbrücken/Roma. Il Saarland è l’unico Bundesland in cui gli italiani rappresentano la minoranza più numerosa, precedendo i turchi. Già questo era stato fino ad ora motivo sufficiente per ritenere pura normalità la presenza in Saarbrücken di un Consolato italiano. Adesso però questo stesso Consolato è minacciato dalla chiusura. Lo ha confermato indirettamente un portavoce del Ministero degli Affari Esteri interpellato dal Saarbrücker Zeitung. Questi ha affermato che non esiste ancora una lista dei consolati da chiudere in Germania, ma è chiaro che il Governo Berlusconi vuole ridurre la presenza diplomatica dell’Italia all’estero per motivi di risparmio. E ciò varrebbe in particolare per l’Europa. Il portavoce ministeriale ha allo stesso tempo rilevato che la Germania è il Paese in cui l’Italia ha in assoluto il maggior numero di Consolati. Nei prossimi mesi saranno prese le decisioni definitive sui luoghi concreti colpiti dalle misure di risparmio. Secondo il Console italiano a Saarbrücken, Susanna Schlein (nella foto), la situazione “non sarebbe chiara”. Lei stessa “non avrebbe notizie ufficiali” in merito ad una possibile chiusura del Consolato. Saarbrücken è stata tuttavia citata nel corso di varie interrogazioni parlamentari riguardanti la possibile chiusura di Consolati. Il Console Schlein si augura comunque che non si debba arrivare alla chiusura. Se in futuro le competenze per i 22.000 Italiani del Saarland fossero assegnate al Consolato d’Italia a Francoforte, i rapporti con il Governo del Land non sarebbero certamente facilitati. Questa è evidentemente l’opinione del Governo del Saarland, il cui portavoce Thomas Diehl ha dichiarato al nostro giornale di avere una chiara “aspettativa” in merito al fatto che “ il Governo italiano continui anche in futuro a tenere nella giusta considerazione l’importanza della grande comunità italiana nel Saarland ed a sottolineare tale importanza, mantenendo sul territorio un Consolato autonomo”. Un simile punto di vista è stato espresso da Giovanni Di Rosa di Schwalbach, membro del Partito Democratico, che in occasione delle recenti elezioni del Comitato degli Italiani (una sorta di rappresentanza politica degli italiani nel Saarland) ha ottenuto di gran lunga il maggior numero di preferenze. Di Rosa preme per il mantenimento di almeno un’ ”Agenzia Consolare” nel Saarland, che continuerebbe ad occuparsi, tra le altre cose, di passaporti, questioni anagrafiche, notarili e di leva. Dagli ambienti consolari si apprende però che il modello “Agenzia Consolare” avrebbe tuttavia dei riflessi negativi: non ci sarebbe più, infatti, un Console sul posto, che possa curare direttamente gli interessi politici, culturali ed economici degli italiani del Saarland. Questa è una preoccupazione condivisa dal Ministro Presidente del Saarland Peter Müller (CDU) che, nel corso di un’intervista rilasciata qualche tempo fa alla trasmissione radiofonica della SR “Mezz’Ora Italiana”, ha dichiarato “Se a Saarbrücken non ci fosse più il Consolato, l’Italia perderebbe la faccia… più bella e simpatica che ha in Saarland: quella del Console Schlein”. (di Norbert Freund)