CHICAGO - Per commemorare il centenario di una delle piu’ gravi catastrofi minerarie accadute nella storia degli Stati Uniti, le comunità di Cherry (Illinois) e Fanano (Emilia Romagna), unite dal ricordo delle vittime e legate per sempre dal destino, hanno rievocato per la prima volta insieme, dal 13 al 15 novembre, a poche ore di distanza l’una dall’altra,

il disastro che contribuì a modificare per sempre le norme sulla tutela del lavoro negli USA. La tragedia mineraria di Cherry, località dell’Illinois centro-settentrionale, ebbe luogo il 13 novembre del 1909. Nel disastro perirono 259 lavoratori, tra cui 73 italiani (44 dei quali provenienti dall’Emilia Romagna). Per dimensioni della tragedia, quella di Cherry e’ per l’Italia inferiore solo ai drammi di Monongah (West Virginia) del 1907, di Dawson (New Mexico) del 1913 e di Marcinelle (Be) del 1956. Le 44 vittime italiane provenivano tutte dall’Appennino modenese e bolognese, dai Comuni di Fanano, Pavullo, Palagano, Montefiorino, Lizzano, Montese, Sestola, Porretta e Castel di Casio. La tragedia - che occorse in un’epoca durante la quale morivano, nelle sole miniere del Nord Illinois, in media sette minatori al mese – avvenne ad una profondità di 525 piedi al di sotto del livello del suolo, nella miniera di carbone di proprietà della St. Paul Coal Company, che alimentava i treni della Chicago, Milwaukee and St. Paul Railroad e che impiegava numerosissimi immigrati italiani. L’incendio, scoppiato a causa di una scintilla, si estese in breve tempo in tutta la miniera creando nell’aria il famigerato “black damp”, miscela letale di azoto e anidride carbonica. Al momento dell’incendio stavano lavorando nei cunicoli 481 persone; in molti riuscirono però a mettersi in salvo, anche grazie all’eroico sacrificio di dodici uomini che ridiscesero per sei volte nella miniera per tentare di portare in salvo più colleghi possibili, per poi però trovare la morte nella loro settima discesa. Successivamente, nel tentativo di estinguere l’incendio, vennero bloccati gli accessi alla miniera, condannando di fatto chiunque era rimasto all’interno. Nonostante ciò, ventuno lavoratori riuscirono a sopravvivere rinchiudendosi in una galleria per otto giorni, passati i quali riuscirono a tornare in superficie. La loro storia è narrata in modo toccante da uno di loro, l’italiano Antenore Quartaroli, nel suo racconto “Il Grande Disastro della Miniera di Cherry”. Alle cerimonie che si sono svolte a Cherry nel corso del week end, inclusa una visita al memoriale sul sito della vecchia miniera, l’inaugurazione di un nuovo monumento dedicato alle vittime ed una funzione al cimitero comunale, hanno partecipato le più alte cariche politico-amministrative dello Stato dell’Illinois, i vertici della United Mine Workers, oltre a rappresentanti delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco. Da parte italiana, oltre al console generale d’Italia in Chicago, Alessandro Motta, era presente una delegazione della Regione Emilia Romagna, guidata dalla vice presidente della Consulta per l’Emigrazione Rita Tagliati. Nel ricordare come lo Stato Italiano si sia all’epoca attivato per garantire il sostegno e il risarcimento alle famiglie delle proprie vittime, il console generale ha sottolineato il contributo dato dai lavoratori italiani - anche in termini di vite umane - alla crescita economica e sociale degli Stati Uniti. La tragedia di Cherry, infatti, per la notevole emozione che suscitò sull’opinione pubblica dell’epoca, servì a iniziare un processo di miglioramento delle condizioni di sicurezza all’interno delle miniere, avvicinandole a quelle dei lavoratori europei: in seguito all’incidente venne creata una “National Relief Commission” con il fine di distribuire i contributi e le donazioni alle famiglie delle vittime, anche se non fu mai stabilita o accertata una qualche sorta di responsabilità legale per l’accaduto. L’anno successivo vennero emanate dallo Stato dell’Illinois le prime regolamentazioni di sicurezza sul lavoro. Nel 1911, poi, lo stesso Stato approvò una legge che sarebbe poi confluita nell’Illinois Workmen's Compensation Act, la legge che garantisce risarcimenti ai lavoratori e alle loro famiglie in seguito a incidenti sul lavoro. (Inform)