Il 16 gennaio scorso si è tenuta nuovamente una manifestazione davanti al Consolato Generale di Losanna, indetta dalle Associazioni dei cantoni Vaud Friburgo per protestare contro la chiusura del Consolato stesso. I cittadini italiani all'estero ancora una volta sono costretti a ricorrere allo strumento della manifestazione per far sentire le proprie ragioni, ragioni che condivido pienamente e che vogliono evitare prospettive insostenibili

in quanto dannose per gli interessi strategici del nostro Paese. Il Consolato Generale di Losanna, sito in posizione strategica nella Svizzera romanda, ha un'utenza di 60'916 italiani nei soli cantoni VD-FR, al quale fanno capo l'agenzie di Neuchâtel (18'437) e quella del Vallese (17'912), per un totale di 97'265 persone. Il processo di razionalizzazione in atto della nostra rete diplomatico-consolare non può prescindere dai dati reali, dalle situazioni concrete sul territorio dove si trovano i nostri concittadini e le nostre imprese. Non si può tagliare semplicemente per partito preso senza tener conto degli interessi strategici dell'Italia tra i quali rientra primariamente l'attenzione ai nostri connazionali all'estero. Certamente bisogna innovare e semplificare riducendo così i costi ma non a scapito dei cittadini che devono continuare ad usufruire dei servizi nel modo migliore, senza i paventati disagi che deriverebbero da una eventuale chiusura della Sede consolare. E per razionalizzare ed innovare bene è necessario ascoltare il territorio, i soggetti coinvolti, decidere insieme per il bene comune. Da manifestazioni come quella di Losanna arriva chiaro il messaggio al Governo: maggiore ascolto dei cittadini italiani all'estero e dei loro organismi di rappresentanza. Alla manifestazione sono intervenuti oltre al sottoscritto ed al presidente del Comites, Grazia Tredanari, il sindaco di Montreux: Pierre Salvi, agli assessori comunali di Losanna: Oscar Tosato e Jean-Christophe Bourquin, e i rappresentanti del CGIE, delle Acli, dell'Unia e del Syna. Il mio impegno, di cui è espressione la risoluzione approvata in Commissione esteri il 21 luglio del 2009, continua in sede parlamentare anche chiedendo la piena attuazione della risoluzione di cui sopra in cui si impegna il Governo a ”congelare per un periodo di tre anni (2010-2012) la manovra di razionalizzazione degli uffici consolari all'estero e ad accelerare nel frattempo il processo di revisione e ammodernamento delle procedure amministrative, nonché l'informatizzazione destinata al funzionamento del «consolato digitale» ”; nonchè a ” verificare le modalità transnazionali di accesso alle strutture consolari da parte dei nostri cittadini, per evitare loro di dover percorrere centinaia di chilometri, nonché ad avviare iniziative per il coinvolgimento dei competenti organi parlamentari e degli organismi di rappresentanza delle nostre comunità all'estero nel dibattito sul dimensionamento futuro della rete diplomatico-consolare italiana nel mondo”. (On. Franco Narducci)