Il sottosegretario sen. Alfredo Mantica, meglio noto come il “Rommel della Farnesina†dopo la fragorosa incursione alla testa di una panzerdivisionen nelle trincee della rappresentanza degli italiani all’estero, non deflette dalla sua attività di guastatore, spostandosi velocemente negli scacchieri volta a volta prescelti.
Nella recente riunione del CGIE, durante la quale alle prime parole del sottosegretario si è fatto il vuoto nella sala, non si sa se per il terrore dell’arrivo dei carristi o per il diffuso dissenso verso le posizioni e le azioni del “Rommel della Farnesinaâ€, il Nostro ha dichiarato testualmente, a proposito del percorso della contrastata legge sulla “riforma†di COMITES e CGIE: “… i parlamentari della Camera sono già stati informati dai colleghi del Senato che il testo licenziato dal Senato non sia stravolto dai membri della Camera, ma sia semmai oggetto di qualche piccola messa a punto…â€. Da queste minacciose parole si evincono alcuni elementi decisivi per gli eventi bellici futuri: 1) il quartier generale della panzerdivisionen, con abile mossa strategica della “Volpe della Farnesinaâ€, è stato spostato al Senato; 2) gli ordini operativi che partono dal Senato sono impegnativi e vincolanti per tutte le forze schierate nel conflitto; 3) i parlamentari della Camera sono stati messi in una condizione di libertà vigilata e consegnati in caserma fino a nuovo ordine. A loro, ogni volta che arriva la chiamata della centrale operativa, non tocca altro che salutare con il braccio alzato ed eseguire ordinatamente il comando. Poco importa che alla Camera i parlamentari abbiano attrezzato piani di difesa e di sviluppo degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero di segno del tutto diverso rispetto alla cosiddetta riforma che al Senato si sta preparando e che, nonostante le roboanti manifestazioni dialettiche del “Rommel della Farnesinaâ€, ha doviuto subire qualche battuta d’arresto. La verità è che il Grande Stratega trascura una costante dei conflitti moderni, che anche gli eserciti più attrezzati e determinati nulla possono quando vi sia una resistenza attiva e diffusa delle popolazioni attaccate. Stiamo parlando, nel nostro caso, di milioni di cittadini che sono nelle nostre comunità all’estero e che hanno dimostrato da sempre propositi collaborativi verso i Governi italiani e la madrepatria. Cittadini che oggi sono considerati dagli strateghi della guerra progressivamente totale che si sta combattendo verso le nostre comunità come un’enclave costosa e dannosa da chiudere al più presto, una specie di malapianta da fare essiccare tagliando i canali dell’acqua e dell’ossigeno, e dei relativi finanziamenti. In questi giorni il CGIE ha smesso di interloquire con chi non vuole sentire e si è riconvocato nei territori continentali, chiamando a raccolta i rappresentanti dei COMITES e degli INTERCOMITES. E’ probabilmente una delle ultime occasioni per preparare una resistenza diffusa e una controffensiva verso le azioni di guerra del Governo e dei suoi comandanti operativi. L’ultima mossa adottata dal “Rommel della Farnesina†è il congelamento per altri due anni delle strutture di rappresentanza diffuse sul territorio, che erano sul punto di rinnovarsi e di rafforzarsi. Insomma, non potendo conquistare queste postazioni con il consenso e con le azioni, si cerca di prenderle con l’abbandono e la devastazione. La mossa lascia credere che il Rommel della Farnesina stia passando dalle azioni in campo aperto alle operazioni di intelligence; i risultati, comunque, sono gli stessi. La guerra, insomma, continua. (On. Gino Bucchino)