A partire dal 20 maggio p.v. entrerà definitivamente in funzione l nuovo passaporto elettronico che prevede la memorizzazione, all’interno del chip, non soltanto della fotografia ma anche delle impronte digitali del titolare e della firma.

 La presenza del richiedente presso il Consolato Generale sarà di conseguenza richiesta per due volte:

• la prima per presentare e firmare la domanda di passaporto, che dovrà essere completa di tutti gli elementi necessari;

• la seconda per acquisire foto, impronte e firma. In tale ultima occasione verrà anche consegnato il passaporto.

Ai richiedenti residenti presso le circoscrizioni dei Vice Consolati Onorari sarà richiesto di presentare la propria domanda presso il Vice Consolato Onorario competente e di recarsi solo successivamente presso questo Consolato Generale.

Le nuove norme di sicurezza prevedono anche la richiesta di nulla osta all’emissione del passaporto presso la Questura italiana competente, anche per i residenti all’estero.

Ciò comporterà dei tempi di attesa maggiori, che non potranno essere in alcun modo ridotti da parte di questo Consolato Generale. Si pregano pertanto tutti i connazionali di voler presentare la propria domanda i passaporto con adeguato anticipo rispetto ad eventuali viaggi.

Durante la riunione del Comites di Buenos Aires di giovedì scorso il console generale Giancarlo Curcio ha spiegato che le questure hanno trenta giorni di tempo per rispondere. Passato tale termine senza che sia giunta una risposta, si intende che c’è automaticamente il nulla osta, per cui il cittadino è richiamato per completare la pratica.

Il Console generale ha voluto sottolineare inoltre che i cittadini devono avere presente che i passaporti finora emessi e non ancora scaduti rimangono perfettamente validi per viaggiare in ogni parte del mondo fino alla data di scadenza indicata sul libretto.

Per cui non è assolutamente necessario recarsi nel consolato per richiedere il nuovo passaporto, fino a che quello di cui si dispone non sarà scaduto, anche per non arrecare un maggiore, inutile lavoro alla sede consolare e perdite di tempo per chi invece non ha il passaporto o ha uno che è scaduto.