La Commissione Continentale CGIE si é riunita a Buenos Aires i giorni 17, 18 e 19 giugno 2010 assieme ai Comites dell’area e in presenza di un folto gruppo di giovani. La Commissione Continentale CGIE e i Comites dell’America Latina hanno valutato che i continui tagli all’assistenza sociale, alla cultura e alla diffusione della lingua, il ridimensionamento della rete consolare,
la riduzione del personale a contratto addetto alle pratiche di cittadinanza ed i successivi rinvii delle elezioni dei Comites e del Cgie, indicano che le politiche del Governo sono volte al totale svuotamento del sistema di rappresentanza politica degli italiani all’estero. Probabilmente ancora non ci si rende conto delle loro reali ripercussioni. Lo stato di abbandono nel quale si intende lasciare le comunitá equivale a distruggere decenni e decenni di lavoro che si è basato sul volontariato e sull’impegno degli emigranti. In questo modo é l’Italia a risultare sconfitta, perchè viene privata degli strumenti per valorizzare il patrimonio immenso che rappresentano i suoi cittadini all’estero.
RINVIO ELEZIONI
La Commissione Continentale e i Com.It.Es. dell’America Latina, dopo un’ attenta analisi, considerano gravissima la decisione del Parlmento di confermare il rinvio delle elezioni dei Comites e quindi del Cgie al 31 dicembre 2012, come proposto dal decreto del Consiglio dei Ministri del D.L. 28 aprile 2010, giá convertito in legge. Risparmiare sulla democrazia, rinviando per la seconda volta e di tre anni le suddette elezioni è arbitrario e con ogni probabilitá incostituzionale. La Commissione e i Comites richiedono l´impegno del Comitato di Presidenza CGIE affinché sia valutata la possibilitá giuridica di avanzare un ricorso alle istanze competenti. Respingendo questa politica dei fatti compiuti, la Commissione Continentale e i Comites richiedono che i fondi per lo svolgimento delle suddette elezioni vengano immediatamente destinati ai capitoli per l’ assistenza diretta dei connazionali indigenti.
RIFORMA DELLE LEGGI DEI COMITES E DEL CGIE
Sin dal 2007 il CGIE ha recepito la necessitá di una riforma della legge istitutiva dello stesso organismo, per adeguarla al nuovo assetto della rapresentanza ed ha presentato una proposta di legge che teneva conto dei pareri dei Comites. La Commissione Continentale e i Comites devono purtroppo constatare che la maggior parte delle proposte di legge presentate successivamente in Parlamento tendono a modificare entrambi gli organismi di rappresentanza della comunitá (Comites e Cgie), ignorando i loro suggerimenti e le proposte presentate, per basarsi invece esclusivamente su un impianto economicista e riduttivo, che non tiene conto del ruolo fondamentale degli Italiani nel Mondo a favore del Sistema Italia e l’entitá numerica e qualitativa delle nostre comunitá all’estero. Considerando che il Senato continua in questo momento a dibattere sulla proposta unificata del relatore Sen. Tofani, anche a seguito di sistematiche riunioni con il Comitato per le questioni degli italiani all´estero del Senato, la Commissione e i Comites dell’America Latina ne rilevano in particolare i seguenti punti critici
a) L’esclusione della rete associativa dal circuito di formazione della rappresentanza;
b) La riduzione della presenza delle persone di origine italiana nei Comites (Cooptati), il metodo elitario di loro scelta, e la loro esclusione dal Cgie;
c) La riduzione del numero dei componenti dei Comites, il sistema elettorale di tipo maggioritario;
d) Nei Comites l’eliminazione della carica di Segretario, la non previsione delle commissioni di Lavoro, e la non previsione delle segreterie amministrative;
e) La creazione di una piramide monolitica di organismi degli italiani all’estero con l’accentramento di troppe cariche nella stessa persona;
f) Il superamento nel Cgie della funzione di organo di rappresentanza generale e la sua sostanziale composizione di membri di nomina;
g) L’eliminazione nel CGIE dei rappresentanti delle associazoni, dei sindicati e dei patronati;
h) In generale le competenze dei Comites e del Cgie, destinati a diventare semplici redattori di relazioni. Tutto ció rappresenta un retrocesso nel percorso di sviluppo della rappresentanza delle comunitá italiane all’estero, una forte dissuasione alla partecipazione specialmente dei giovani, e un ulteriore ostacolo al volontariato.
ASSISTENZA SOCIALE :
 Concretamente, in base ai dati ricevuti dalla Direzione Generale degli italiani all’stero e politiche migraorie per l’America Latina il raffronto tra la disponibilitá 2008 e gli stanziamenti 2009, mostra per l’assistenza indiretta una diminuzione del 47,24%, per l’assistenza diretta del 22,22% che si sommano nel 2010 ad un’ ulteriore diminuzione del 28%. Tristemente ció avviene nel momento in cui il CGIE auspica al contrario la creazione di un assetto normativo stabile, volto a regolamentare tutti gli aspetti relativi alla sicurezza sociale per gli italiani all’estero. In questo senso sosteniamo le idee giá avanzate in Assemblea dal Cgie lo scorso aprile:
1) L’aumento o quantomeno il ripristino dei fondi destinati all’assistenza sociale diretta ed indiretta;
2) Una legge istitutiva dell’assegno di solidarietà , nei termini di un risarcimento storico a quei cittadini italiani che sono emigrati, che hanno più di 65 anni di età e si trovano in condizione di bisogno. Questo, allo scopo di mettere ordine alla questione assistenziale, razionalizzando la distribuzione delle risorse erogate, ed in coerenza all’esercizio dei diritti di cittadinanza.
3) Visti i risultati positivi del sistema di copertura di assistenza sanitaria privata per i cittadini italiani in situazione di disagio di alcuni paesi dell´area latinoamericana, si richiede la possibilitá di promuovere degli accordi anche in qui paesi dove fino a questo momento, non esistono.
4) Sostenere la preparazione di un’incontro che faccia il punto sulla questione della Sicurezza Sociale degli italiani nel mondo e non solo degli anziani, ma anche dei giovani e lavoratori come proposto dalla II Commissione del CGIE. Un’ambito di analisi, per esempio, sulle convenzioni bilaterali in materia di sicurezza sociale, la necessità del loro aggiornamento per quelle più vetuste, e la costruzione di nuovi rapporti bilaterali, i risultati delle esperienze di copertura sanitaria fino a questo momento, ecc.
La Commissione e i Comites ritengono indispensabile trovare in questo anno finanziario i fondi per l’assistenza sociale e sanitaria affinchè non diminuisca al di sotto dei livelli di guardia raggiunti con il bilancio assestato del 2009.
Problematiche previdenziali
La Commissione e i Comites dell’America Latina manifestano viva preoccupazione rispetto alle novitá introdotte dal Decreto Legge n.78 relativo alla manovra finanziaria del Governo, che prevede tra le altre cose un allungamento dell’etá pensionabile. In pratica l’età pensionabile per la vecchiaia dei lavoratori dipendenti (che rappresentano la quasi totalità dei pensionandi italiani all’estero) sale a 66 anni per gli uomini e 61 per le donne. Detta manovra significherá per gli italiani residenti all’estero, che attualmente riuniscono i requisiti di etá e contributivi per il diritto a pensione che dovranno aspettare 12 mesi in piú per pensionarsi, senza avere il supporto degli ammortizzatori sociali, che invece sono previsti in Italia. La manovra finanziaria, inoltre, introduce una nuova disposizione sul recupero degli indebiti contributivi e pensionistici, con il meccanismo dell’espropriazione forzata (relativa a beni mobili, immobili ed eventuali crediti) nei confronti di chi non restituisce l’addebito. L’eccezionale novitá potrá interessare anche i pensionati italiani residenti all’estero. Il legislatore, come al solito, nella norma in questione non fa distinzione tra italiani residenti in Italia ed italiani residenti all’estero. Ribadiamo che gli indebiti che si sono costituiti a carico dei pensionati italiani residenti all’estero (decine di migliaia) non sono quasi mai riconducibili a dolo ma sono dovuti esclusivamente ai ritardi e alla sporadicità da parte dell’Inps nell’effettuare le rilevazioni reddituali all’estero relative a prestazioni collegate al reddito e percepite dagli italiani all’estero. La Commissione e i Comites chiedono al Comitato di Presidenza di impegnare i gruppi parlamentari – sappiamo che cé in proposito un’iniziativa dell’On. Gino Buchino - ed il governo a stralciare questa misura dal decreto legge sulla manovra finanziaria, ed approvare la proposta legislativa presentata in modo trasversale, e sistematicamente voluta dal CGIE, che prevede una sanatoria degli indebiti pensionistici a carico di pensionati residenti all'estero in assenza di dolo e in presenza di determinati limiti reddituali. La sanatoria potrebbe rappresentare l'ultimo condono relativo agli indebiti pensionistici dei residenti all'estero, dal momento che da quest’anno, attraverso un provvedimento amministrativo che, riformando e sistematizzando con cadenza annuale le procedure relative alla rilevazione dei redditi dei pensionati residenti all'estero, eliminerà le cause che provocano l'insorgere delle situazioni debitorie.
TAGLI ALLA STAMPA
La Commissione e i Comites dell’America Latina, ricordando che l’informazione é un elemento indispensabile in un sistema democratico, manifestano il loro disaccordo sui tagli dei finaziamenti della stampa italiana all’estero.
GIOVANI
La Commissione e i Comites dell’America Latina, sentito l’intervento di alcuni partecipanti alla I Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo, si impegnano a mantenere il dialogo con le nuove generazioni, creando spazi di loro partecipazione e agevolando la loro inclusione nelle strutture di rappresentanza, in modo da creare i presupposti per indire al più presto la II Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo. La Commissione allargata ai Comites fa proprio il documento elaborato dal gruppo di giovani dell’America Latina che hanno partecipato alla riunione.
CONCLUSIONI
I Consiglieri del Cgie e dei Comites dell´America Latina si dichiarano in mobilitazione permanente e si impegnano a promuovere tutte le azioni utili a sensibilizzare il Governo, il Parlamento e la comunitá, affinché sia abbandonato questo sistematico attacco ai diritti degli italiani all’estero e si provveda invece a stabilire solide e lungimiranti politiche nei confronti delle comunitá degli italiani all’estero, che tengano in conto l’esigenza di mantenere distinti gli attuali tre gradi di rappresentanza: COMITES, CGIE, Parlamentari.