Consapevole del rischio per i nostri pensionati residenti all’estero di vedersi pignorata la casa di proprietà in Italia in seguito all’introduzione di una norma assurda nella Manovra finanziaria approvata lo scorso luglio, l’On. Gino Bucchino ha presentato una interrogazione e una proposta di legge per impedire l’ennesima vessazione di questo Governo nei confronti dei connazionali emigrati.
Nella sua interrogazione al Ministro del Lavoro, il parlamentare eletto nella Ripartizione Nord e Centro America, ricorda che la manovra finanziaria introduce una nuova disposizione sul recupero degli indebiti contributivi e pensionistici; infatti l’articolo 30 del Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio n. 122 stabilisce che l’attività di riscossione relativa al recupero delle somme a qualunque titolo dovute all’Inps, non solo tramite denuncia ma anche a seguito di accertamenti degli uffici dell’Istituto previdenziale, è effettuata mediante la notifica di un avviso di addebito al contribuente con valore di titolo esecutivo; Il nuovo sistema di riscossione entrerà in vigore a decorrere dal 1° gennaio 2011 e interesserà le modalità di recupero di tutti i crediti accertati a partire dalla predetta data, anche di competenza di periodi antecedenti al 2011. Bucchino rileva che l’avviso di addebito conterrà l’intimazione ad adempiere all’obbligo di pagamento degli importi nello stesso indicati entro il termine di 60 giorni dalla notifica nonché l’indicazione che, in mancanza del pagamento, l’agente della riscossione indicato nel medesimo avviso procederà ad espropriazione forzata (relativa a beni mobili, immobili ed eventuali crediti), con i poteri, le facoltà e le modalità che disciplinano la riscossione a mezzo ruolo. Il parlamentare denuncia che purtroppo la novità interesserà anche i pensionati italiani residenti all’estero sebbene il legislatore, come al solito, nella norma in questione non esplicita una sua eventuale efficacia esterna. Tuttavia, commenta l’On. Bucchino, in questo caso la distinzione tra gli italiani residenti in Italia e quelli residenti all’estero e l’esclusione di questi ultimi dal meccanismo dell’espropriazione forzata sarebbero state necessarie, primo perché gli indebiti che si sono costituiti a carico dei pensionati italiani residenti all’estero (decine di migliaia) non sono quasi mai riconducibili a dolo ma sono dovuti esclusivamente a causa dei ritardi e della sporadicità da parte dell’Inps nell’effettuare le rilevazioni reddituali all’estero relative alle prestazioni collegate al reddito, secondo perché la notifica dell’avviso di addebito agli interessati residenti all’estero comporta difficoltà logistiche reali visto che deve essere teoricamente consegnata dai messi comunali e dagli agenti di polizia municipale italiani o tramite raccomandata con avviso di ricevimento, strumento quest’ultimo non realisticamente ipotizzabile in numerosi Paesi in tutto il mondo ma particolarmente in quelli dell’America Latina. Con la nuova legge la scure dell’esattore si potrà perciò abbattere sugli immobili posseduti in Italia da pensionati indigenti (titolari di prestazioni collegate al reddito e quindi poveri) residenti all’estero i quali hanno investito i loro risparmi nell’abitazione in Italia e assolutamente incolpevoli, e a volte ignari, della loro situazione di debitori verso l’Inps. Se da una parte quindi, rimarca il parlamentare, il meccanismo dell’espropriazione forzata può avere una sua logica contro gli evasori contributivi in Italia, dall’altra diventa un atto di ingiusta vessazione contro i pensionati italiani residenti all’estero e comunque di difficile applicazione. L’On. Bucchino ha quindi presentato una interrogazione e una proposta di legge in modo da far escludere i pensionati residenti all’estero dal nuovo meccanismo di recupero degli indebiti Inps tramite l’espropriazione forzata dei beni mobili e immobili. Il parlamentare ricorda infine che è in discussione in Parlamento una sua proposta di legge, cofirmata da tutti i deputati eletti all’estero di maggioranza e di opposizione, che introduce una sanatoria degli indebiti pensionistici dei residenti all’estero titolari di bassi redditi e che risolverebbe una volta per tutte questo grave e annoso problema.