Oltre centocinquanta importanti personalità del mondo della politica e dell’economia, della società civile e della cultura, hanno partecipato oggi alla presentazione dell’Associazione di Amicizia Italia-Brasile presso l’Ambasciata brasiliana a Roma. Dopo il saluto dell’Ambasciatore del Brasile in Italia, Josè Viegas, è intervenuto il Presidente dell’Associazione, On. Fabio Porta, eletto nella Circoscrizione Estero e residente in Brasile.

Sono quindi seguiti gli interventi di saluto del Presidente del “Business Council Italia-Brasile”, dott. Franco Bernabè, e – a nome delle organizzazioni sindacali – del Segretario Generale della UIL, Luigi Angeletti. In missione ufficiale a Washington il Sottosegretario agli Affari Esteri con delega per l’America Latina O. Vincenzo Scotti, rappresentato dal Direttore Generale della Farnesina per le Americhe Gianbattista Verderame. Era invece presente ed e’ intervenuto l’Ex Sottosegretario agli Esteri Donato Di Santo, attuale Coordinatore del comitato consultivo per le Conferenze Italia-America Latina. La cerimonia si e’ conclusa con i discorsi conclusivi dei due Presidenti onorari dell’Associazione: il Vice Presidente della Camera On. Maurizio Lupi, attuale Presidente della commissione parlamentare bilaterale Italia-Brasile, e l’Ex Ministro degli Esteri On. Massimo D’Alema, da decenni profondo amico e conoscitore del Brasile.

DI SEGUITO UNA SINTESI DEL DISCORSO DEL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA ITALIA-BRASILE, ON. FABIO PORTA:

“Nella pluralità di rapporti tra i due Paesi risiede probabilmente il motivo ispiratore dell’Associazione di amicizia Italia-Brasile: un’associazione che nasce dalla convinzione che i profondi legami tra i nostri Paesi meritino un impegno ancora più forte, costante e coordinato tanto da parte delle nostre istituzioni quanto da parte di quell’articolato mondo delle imprese, della cultura e della società civile al quale ho appena fatto un dovuto riferimento e un implicito omaggio. In questo senso, come parlamentare eletto nella Circoscrizione Estero ed unico residente in Brasile, mi sono sentito in qualche modo nell’obbligo morale di dare il mio contributo, personale ed istituzionale, alla costruzione di un nuovo soggetto associativo che nasce non in contrapposizione ma a fianco delle iniziative già esistenti e con l’ambizione di dare un contributo proprio nella direzione indicata dall’introduzione dell’Ambasciatore: vogliamo infatti includere e non escludere. Nelle prossime settimane formalizzeremo con questo obiettivo il “Consiglio consultivo” dell’associazione, composto da personalità che nei loro rispettivi ambiti si distinguono per l’interesse e l’impegno specifico nel rapporto tra i due Paesi; con questo spirito e questo metodo ‘inclusivo’ ci proponiamo fin da ora di raccogliere l’invito dell’Ambasciatore a promuovere nei prossimi mesi una Conferenza, una sorta di “Forum permanente” di tutte le entità che a vario titolo hanno al centro del loro impegno lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi. Con questo spirito aspiriamo ad affiancare gli enti istituzionalmente e tradizionalmente competenti in materia, convinti che come associazione potremo essere di riferimento e anche di stimolo per rendere più forti e organicamente efficaci i rapporti tra i due Paesi, e questo vale per il mondo politico-istituzionale, che vogliamo sempre più a sensibile a questo riguardo; per quello economico-imprenditoriale, la cui performance vogliamo seguire con attenzione; per quello sociale e culturale, spesso bisognoso di un maggiore sostegno e di una cornice istituzionale di riferimento che ne renda le azioni coerenti ed adeguate alla dimensione storico-culturale di questo interscambio. L’amicizia tra l’Italia e il Brasile viene da lontano; non posso a questo proposito non fare un riferimento specifico, oltre che rendere un dovuto omaggio, alla vera e propria epopea di milioni di nostri connazionali che dalla fine dell’ottocento alla metà del novecento hanno scelto (spesso non volontariamente) il Brasile come loro nuova patria. I figli e i nipoti di quelle gloriose generazioni sono oggi a pieno titolo tra i protagonisti del miracolo brasiliano ai quali il mondo sta assistendo in questi anni: professionisti, imprenditori, amministratori pubblici, docenti universitari, artisti… Oltre trenta milioni di italo-discendenti che potrebbero rappresentare un volàno straordinario per rilanciare una presenza italiana che per quanto significativa è ancora lontana dal raggiungere appieno il suo vero potenziale. Un Paese straordinario, il Brasile, che pochi giorni fa ha dato al mondo una lezione di efficienza, oltre che di democrazia. Le elezioni politiche si sono svolte in un clima di serrata dialettica politica ma di sostanziale rispetto delle regole tra due candidati autorevoli e competenti. Dopo pochi minuti dalla chiusura delle ‘urne elettroniche’ avevamo già il risultato pressoché definitivo relativo ad oltre cento milioni di elettori. Una cosa fantastica; un’ennesima dimostrazione di quanto questo Paese possa offrire al mondo, anche nel campo dell’esercizio della democrazia. Alla Presidente eletta, Dilma Rousseff, va in questo momento il mio saluto più sincero e rispettoso insieme all’augurio di saper dare continuità e prospettiva allo straordinario lavoro realizzato dal Presidente Lula. Abbiamo di fronte a noi alcuni appuntamenti importanti: il 2011 sarà l’anno di “Momento Italia-Brasile” e vogliamo anche con la nostra associazione dare uno specifico contributo alla realizzazione ed al successo di iniziative specifiche che valorizzino la presenza italiana in Brasile; sarà anche l’anno della V^ Conferenza Italia-America Latina, all’interno della quale il Brasile è stato invitato come ospite d’onore; sarà infine il 150mo anniversario dell’unità d’Italia, che vogliamo celebrare anche all’estero valorizzando il ruolo passato ma anche attuale delle nostre comunità, a partire – mi sembra giusto – dalla grandiosa (in qualità oltre che in quantità) comunità italo-brasiliana. Vogliamo guardare anche oltre: al 2014 e al 2016, anni di due grandi appuntamenti internazionali che avranno il Brasile al centro dell’attenzione globale, la Coppa del Mondo di calcio e le Olimpiadi. Ed al 2015 in Italia, anno della Expo a Milano, dove attendiamo un “grande Brasile”. Appuntamenti che potranno costituire per l’Italia e per le relazioni tra i due Paesi una opportunità unica e irripetibile di consolidamento di una partnership non soltanto economica, ma anche politica e culturale. Alla fine della seconda decade di questo nuovo millennio il Brasile sarà a tutti gli effetti la quinta potenza mondiale; in questo senso il rapporto tra l’Italia ed il Brasile può rappresentare una scommessa entusiasmante che possiamo vincere tutti insieme, riscoprendo quello che milioni di italo-brasiliani ci hanno già insegnato con il successo della loro scommessa e della loro sfida. La nostra associazione nasce anche per questo, per una partita che vogliamo giocare insieme e che alla fine potrebbe avere un solo vincitore: la proficua e imperitura amicizia tra i due Paesi. Concludo facendo mie le parole rivolte dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla Presidente neo-eletta del Brasile Dilma Roussef nel suo messaggio di congratulazioni: “Brasile e Italia sono legati da antichi vincoli di popoli, storia e cultura. Sono certo che potremo valorizzare insieme ciò che ci unisce !”.