Non è mia abitudine cedere alla polemica, meno che mai in direzione di chi non merita nemmeno attenzione alcuna. In questo caso, tirato per i capelli, una risposta a Pintabona ritengo opportuno darla, visto la sua propensione a rendere pubblica una vicenda della quale, se responsabilità ci sono, vanno ascritte solo a lui.
Premesso che l’USEF è e resta una associazione democratica aperta a tutti gli apporti ed a tutte le collaborazioni a 360° gradi, senza distinzione di fede alcuna, sia politica che religiosa, nessuno, tanto meno Pintabona può arrogarsi il diritto di ignorare le buone maniere e pensare di avere il diritto di fare una specie di circolare per invitare tutte le associazioni siciliane arrogandosi il diritto di pseudo rappresentante universale, senza tenere conto delle specificità che ognun di esse ha. Eppure in passato, tentativi di collaborazione abbiamo cercato di farli anche con FESISUR, che oggi pensa di potere interferire sulla democrazia degli altri, mentre non esisye la minima traccia della stessa al suo interno. Mi pare appena il caso di ricordare a Pinyabona, che a Buenos Aires pur essendo stati tra i promotori di FESISUR ai tempi del compianto Casella, siamo docuti uscire dalla stessa, perché ritenuti scomodi per la nostra abitudine a volere discutere, confrontarci e prendere parte attiva alla vita della federazione. Una struttura che si era consegnata a Pintabona, anche se lo stesso non ha titoli, almeno non ne aveva allora, visto che non rappresenta, non so ora, alcuna associazione, ma si è introdotto in quella realtà associativa in rappresentanza di una s.r.l, se le nostre conoscenze sono aggiornate. Stessa sorte ha avuto il nostro rapporto con l’altra federazione: FERESI, dove ci si voleva ammettere, ma senza diritto di voto (??!!). Altro aspetto che va valutato, a io avviso, è il fatto che le strutture di cui stiamo parlando, al di là dell’immagine pubblica che cercano di darsi, si sono rivelati dei gusci vuoti, dove non solo non alberga alcun segno di democrazia, ma il dominus del momento, che poi è sempre lo stesso, usa la struttura solo come un centro di potere che vorrebbe arrogarsi diritti che in ogni caso non ha. Trai ricordi, a proposito di Rosario, mi pare opportuno rilevare, che alla direzione della Famiglia Siciliana, è stato chiamato tale Siciliano che ha la carica di Vice presidente, dopo avere esoneraro il presidente in carica, reo di volere formare un protocollo di collaborazione promosso dal CEIA – USEF ed accettato da altre associazioni siciliane presenti sul territorio. Parimenti va ricordato l’atteggiamento nei confronti di associazioni che hanno fatto la loro adesione all’USEF e che sono state richiamate da FESISUR anche con mezzi poco ortodossi, così come va ricordato il fatto che FESISUR spesso si è trovato ad organizzare manifestazioni parallele a quelle in passato organizzate dal CEIA-USEF di Rosario. Ma, sorvoliamo si questie ed altre vicende che potremmo elencare. Si vuole una collaborazione con l’USEF? Sempre a disposizione, ma si tenga ben presente che l’USEF è una organizzazione (UNIONE), che annovera associazioni, realtà organizzate e come tale va trattata. Se si vuole la nostra collaborazione, la si richieda quindi, nel rispetto dei ruoli i di quello che ognuna delle nostre realtà rappresenta, rivolgendoci ai dirigenti locali, coinvolgendoli e non lamentandosi quando i giovani, SPONTANEAMENTE, decidono di non prendere parte alle conclusioni politiche di una manifestazione culturale. Non che la politica ci spaventi, tutt’altro, ma se politica c’è, vogliamo su essa u n confronto leale e costruttivo. In Argentina abbiamo una rete associativa ampia che vede realtà come Rosario, Paranà , Marco Juarez, Villa Gobernator Galvez, Cordova, Buenos Aires, San Martin, Bahia Blanca, Mar del Plata, Mendoza, Puan, per citare le più significative. Ognuna di queste strutture ha un suo organismo direttivo democraticamente eletto e non nominato come usa fare qualcuno. Tutte poi, si rapportano con una portavice ufficiale nella persona della Dott.ssa Maria Antonina Cascio. Si avvii un confronto con questa realtà se si vuole una nostra collaborazione, che non può e non deve essere né casuale né strumentale. In quanto poi, all’atteggiamento puerile di Pintabona che dice di richiamare l’attenzione del presidente Lauricella, sulle persone dell’USEF che girano il mondo, nel tentativo di creare zizania e discordie interne, si rassicuri il buon Carmelo, la Direzione Generale dell’USEF conserva la sua unità e compattezza, che non verrà ò certamente scalfita dal suo maldestro tentativo. Infine, ribadisco, siamo qui, siamo pronti a collaborare con tutti, a confrontarci con tutti, nel rispetto delle nostre e delle altrui idee, ma su un piede di pari dignità e non di malintese sudditanze. Salvatore Augello SEGRETARIO GENERALE DELL’USEF