Il Governo risponde all’interrogazione sui ritardi nell’iscrizione all’AIRE.

In relazione ai ritardi che si registrano nell’iscrizione all’Anagrafe dei cittadini italiani residenti all’estero, l’On. Fedi, sollecitato anche dalle numerose richieste di molti connazionali, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Interno chiedendo, tra l’altro,

di conoscere “quali urgenti iniziative si intendano intraprendere al fine di garantire che l'iscrizione AIRE nei comuni italiani avvenga entro tempi ragionevoli, garantendo efficienza nello svolgimento delle attività, trasparenza nell'informazione ai cittadini, efficacia nel soddisfare i fabbisogni formativi interni, adeguati investimenti tecnologici e continuo monitoraggio delle procedure organizzative e dei tempi di completamento delle pratiche”. All’interrogazione, che illustrava il caso emblematico di un cittadino italiano la cui richiesta di iscrizione all’AIRE non ha ricevuto riscontro per oltre due anni, il sottosegretario di Stato Michelino Davìco, ha risposto che il “Ministero dell’Interno richiama costantemente i Comuni alla regolare tenuta dell'AIRE, monitorando le procedure organizzative, i tempi di completamento dei procedimenti e i problemi tecnici e di comunicazione. Di recente - continua la nota del sottosegretario - con circolare n. 33 del 10.11.2010, sono state impartite ai Comuni istruzioni relative alla formazione dell'Elenco aggiornato degli italiani residenti all'estero al 31.12.2010, previsto dall'art. 7 del D.P.R 104/2003, invitandoli, tra l'altro, a rispondere puntualmente alle comunicazioni degli Uffici consolari, nonché a valutare, unitamente ai Prefetti delle province interessate, specifici interventi organizzativi necessari per risolvere eventuali situazioni di arretrato esistenti a livello di trascrizione di atti di stato civile o di inserimento dei dati anagrafici. Da ultimo, di comune accordo con il Ministero degli Affari Esteri, i Comuni sono stati nuovamente sensibilizzati, con circolare n. 8 del 10.03.2011, a riscontrare tempestivamente le comunicazioni di iscrizione/variazione/cancellazione trasmesse dagli Uffici consolari e a richiedere con sollecitudine, laddove mancante, la documentazione necessaria per la definizione delle procedure inevase”. L’On. Fedi nel prendere atto degli sforzi del Ministero dell’Interno, ribadisce che “pur conoscendo le difficoltà tecnico-amministrative e finanziarie che gli uffici consolari e i comuni hanno costantemente incontrato nell’aggiornare, rispettivamente, gli schedari consolari e le AIRE comunali, il funzionamento e il controllo dei servizi demografici è oggi una questione strategica nel rapporto con i cittadini italiani all’estero di cui devono farsi carico tutte le diverse articolazioni della Pubblica amministrazione preposte. La gestione delle anagrafi, infatti, garantisce la fonte principale di informazione sulla quale si incardina non solo l'azione amministrativa ma di fatto anche lo stato di diritto”. (On. Marco FEDI)