Nonostante la dinamica attività del Governo Monti e dello stesso Parlamento chiamato a supportare e condividerne l'iniziativa di salvataggio e rilancio del Paese, gli italiani all'estero sembrano essere una categoria piuttosto residuale rispetto ad un'attualità che pure sono chiamati a condividere, sia in termini sociali, che fiscali e previdenziali.

Su di loro - quattro milioni di soggetti con passaporto italiano, per altrettanti voti - sembra essere calata una zona d'ombra, in parte rischiarata da alcune iniziative dei parlamentari eletti dalla Circoscrizione Estero, nonostante le attese nei confronti del nuovo Governo. "Dopo le prime affermazioni sia del Premier Monti che del Ministro degli Esteri Terzi che avevamo fatto ben sperare rispetto al precedente Governo, non abbiamo avuto, ad oggi, alcun seguito, se non con riferimento a qualche sporadico risultato." Lo afferma ad Italialavorotv/Italiannetork l'on. Fabio Porta, esponente del PD eletto dalla Circoscrizione Estero-Sud America, facendo riferimento ai risultati ottenuti in Aula alla Camera con gli emendamenti al decreto Milleproroghe: franchigia a vantaggio dei frontalieri e detrazioni per carichi di famiglia dei lavoratori all'estero. "E' qualcosa, ma si tratta di benefici temporanei, con scadenza al 31 dicembre di quest'anno. “Sì, ma la battaglia non è conclusa" afferma l'on. Porta che preannuncia la richiesta di un incontro con il Sottosegretario agli Esteri, per la cui delega abbiamo dovuto aspettare del tempo, per sapere come il Governo intenda procedere sulle questioni che interessano gli italiani all'estero. E' questo uno dei motivi per i quali ho chiesto una convocazione del Comitato permanente sugli italiani all'estero della Commissione Affari Esteri, come Vice Presidente facente funzioni dopo le dimissioni dell'on. Zacchera (PdL). Siamo, dunque, in attesa che la Commissione Esteri definisca quanto prima la nomina del nuovo Presidente e, nel frattempo, se sia possibile dare una continuità ai lavori del Comitato con un'audizione del Sottosegretario per conoscere i suoi intendimenti sulla politica per gli italiani all'estero, così com'è avvenuto da parte degli altri Ministri e Sottosegretari ciascuno nel rispetto ciascuno delle proprie deleghe." Inoltre, fa presente l'on. Porta, "Come parlamentari della Circoscrizione Estero abbiamo chiesto un incontro con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Catricalà. L'incontro è stato finora rinviato per questioni oggettive ma auspichiamo che l'incontro in programma per martedì prossimo vada a buon fine per potere illustrare quelle che sono le principali tematiche che riteniamo il Governo possa affrontare in tempi brevi e sulle quali è possibile un comune orientamento da parte delle forze politiche, così come è avvenuto in altri ambiti da parte della maggioranza che sostiene il Governo". "Nel frattempo stiamo predisponendo un documento di sintesi per il Sottosegretario, che - tra l'altro - affronta anche una delle questioni molto importanti per gli italiani all'estero e per lo stesso Governo: l'informazione per i connazionali oltrefrontiera. In quest'ambito, faccio riferimento anche a RAI Internazionale, che di fatto ha chiuso i programmi per le comunità all'estero e il cui segnale in mancanza di interventi potrebbe venir meno. Con ciò, spiega Porta, non voglio dire che condivida il tipo di programmazione del passato ma ci rendiamo tutti conto che se non si interviene subito si rischia che non ci siano tempi utili per recuperare l'impegno della RAI. Si tratterà, inoltre, di affrontare le questioni anche con altri Ministri, come il Ministro del lavoro per le questioni sociali delle pensioni. Sono diversi gli aspetti che interessano gli italiani all'estero e che il collega Bucchino nei giorni scorsi ha efficamente illustrato in un’interrogazione, approfondendo la questione del definitivo passaggio al sistema previdenziale contributivo." Insomma, ritiene che sia possibile ricostruire un dialogo con il Governo Monti sugli italiani all'estero ? "Di vera e propria ricostruzione credo sarà possibile parlare con il prossimo Governo e per questo ritengo che con il PD si debba candidare tutto il centro-sinistra. Con il Governo Monti dovremmo, piuttosto, cercare di limitare i danni fatti dal precedente Governo e porre le condizioni minime per poter ricostruire il dialogo. E qualcosa in questo senso ritengo si possa fare sull'assistenza, sulla lingua italiana, sulle riforme necessarie per una reale rappresentanza dell'Italia nel mondo. Naturalmente, non mi illudo che si possa ricostruire e riformare in un anno, se non per alcuni aspetti ed a maggior ragione per il voto all'estero. Se questo Parlamento metterà mano alla riforma elettorale, come ha auspicato il Presidente della Repubblica Napolitano, dovrà mettere mano anche sulla questione del voto all'estero. E lo dico non soltanto pensando ai parlamentari ma alle conseguenze che pagheranno gli italiani all'estero, che hanno ottenuto con il voto all'estero il diritto più importante che la Costituzione assegna ad un cittadino" Quanto alla rappresentanza dei Comites e del CGIE? "Dobbiamo andare all'immediata convocazione delle elezioni Comites e CGIE. Occorre essere chiari e determinati. Della loro riforma parleremo nella prossima legislatura. L'attuale normativa in materia non è poi così vecchia come si vuol dare ad intendere da parte di taluni. Ed il CGIE va riformato ma solo dopo le riforme istituzionali. Solo dopo aver chiarito come funzionerà il Parlamento ne potremo parlare. In questa legislatura non ne vedo la necessità. Al sottosegretario alla Presidenza Catricalà lo diremo chiaramente, come diremo che è necessario valorizzare ogni apporto sociale economico e commerciale fra l'Italia e tutto il Sud America. " On.le Porta, che cosa intende dire parlando di garanzie civili? "Parlo della mia proposta di legge - presentata a dicembre – sul difensore civico per italiani all’estero ed anche della ripresa del dialogo sulla convenzione con i patronati. E a proposito dei Patronati, mi domando perché i patronati collaborano con alcune istituzioni, Interno, Lavoro con ottimi risultati sul fronte degli immigrati e con gli Esteri no per quanto riguarda gli italiani all'estero, soprattutto oggi che con la chiusura dei Consolati ne avrebbero necessità come il pane e per un impegno finanziario davvero minimo ? Sono questioni essenziali per supportare i nostri connazionali all'estero. Attendiamo l'incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio." Per leggere l’intervista integrale: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=33175