Il Presidente di Sicilia Mondo Avv. Domenico Azzia (foto accanto), ha donato alla storica Biblioteca del Real Collegio Capizzi di Bronte, il patrimonio cartaceo e fotografico di 45 anni di attività, dal 1967 al 2012 (la raccolta del giornale “Catanesi nel mondo” dal 1967 al 1987, la rivista “Sicilia Mondo” dal 1998 al 2011, n° 14 tra libri e pubblicazioni, n° 27 volumi Rassegna Stampa dal 1984 al 2011 e n° 140 pannelli fotografici).

Il Collegio Capizzi è un Istituto educativo fondato dal venerabile Ignazio Capizzi nel 1774, e da allora per oltre due secoli, dai suoi banchi di scuola, sono uscite decine di generazioni di giovani e di docenti illustri che hanno lasciato il segno nella cultura della Sicilia. Una donazione – ha detto Azzia - che ha il significato di una doverosa riconoscenza al Collegio dove ha trascorso l’intero percorso scolastico di studi e ricevuto la formazione civica e religiosa che ha sempre portato con sé come valore fondante nel corso di tutta la sua vita. La consegna è stata inserita tra gli eventi culturali cittadini da parte del Circolo di Cultura Enrico Cimbali di Bronte, anch’esso un pezzo di storia della città, che ha organizzato presso la nuovissima Pinacoteca del Collegio un Incontro sul tema “50 anni con i siciliani che vivono fuori dall’Isola” ed esposta una mostra di 140 pannelli fotografici. Dopo il saluto del dinamico Presidente del Circolo di Cultura Dr. Aldo Russo, la celebrazione è stata aperta dallo stesso Rettore del Collegio, Sac. Giuseppe Zingale che ha elogiato l’ex allievo Azzia e ringraziato per una donazione che arricchisce la Biblioteca con una pagina storica su un tema di pregnante attualità. L’Avv. Enzo Zappulla ha disegnato la straordinaria attività dei 45 anni di Sicilia Mondo, condotta con spirito di volontariato, divenuta una pagina di storia della Sicilia. Questo straordinario lavoro è la realizzazione del sognatore Azzia che ha dedicato il suo impegno alla Sicilia e che si ritiene sempre, da giovanissimo, ancora sul nastro di partenza per sfidare il nuovo. Azzia ha ringraziato il Rettore del Collegio Capizzi Sac. Giuseppe Zingale che ha definito amministratore eccellente per una visione etica e lungimirante del Collegio e della sua funzione educativa, ridando splendore ed aggiornamento alla nuova domanda di cultura della società di oggi. Azzia, dopo avere ringraziato i presentatori e l’Assemblea, ha subito precisato che la sua testimonianza non è assolutamente un discorso autoreferenziale. Tutt’altro. Ma una occasione di incontro per fare conoscere e sensibilizzare meglio una pagina di storia di pregnante attualità a noi vicina, del tutto ignorata dalla stampa anche se le statistiche ci dicono che almeno il 40% dei siciliani, ha avuto o ha un parente che vive fuori dalla Sicilia. L’emigrazione – ha detto Azzia - è una pagina del nostro paese che ha visto, nell’arco di un secolo e mezzo, 27 milioni di italiani lasciare la propria terra in cerca di un futuro migliore. Partirono, ritornarono, ripartirono, portando incancellabile il dramma dello sradicamento e della lontananza. In quella lontananza, molti fecero fortuna raggiungendo spesso il centro del potere economico, culturale e politico. Arrivandoci da soli. Altri raggiunsero l’agognata agiatezza; altri, infine, rimasero incagliati nelle sacche della povertà locale. Un fenomeno imponente. Moltissimi i siciliani. Dal 1870 ed in particolare negli anni a cavallo dei due secoli che segnarono la crisi mondiale, si calcola che i siciliani che lasciarono l’isola furono 3.500.000, di cui più o meno un milione nelle altre regioni italiane; 500.000 rientrarono. Oggi i residenti in Sicilia siamo 5.100.000. Ma la Sicilia non finisce col mare perché fuori dalla Sicilia c’è un’altra Sicilia di 8-9 milioni tra naturalizzati, oriundi e discendenti, compresi quelli con cittadinanza italiana che amano e mantengono la Sicilia nel cuore. I siciliani, ovunque sono andati, si sono fatti apprezzare nelle società ospitanti. Hanno portato con loro i valori della amicizia, della ospitalità, della famiglia, del lavoro, della solidarietà e delle tradizioni, cioè un modo di vivere tutto siciliano che hanno radicato e diffuso anche tra le nuove generazioni, facendo della sicilianità una vera e propria cultura fatta di valori, di persone e di tradizioni. Al punto che tanti che siciliani non sono, né per nascita, né per residenza, preferiscono il vivere siciliano diventando autentici “siciliani per adozione”. Ma vi sono anche i siciliani senza Sicilia, cioè quelli che avendo perduto la cittadinanza, vivono sognando ancora una Sicilia indimenticata, con le sue tradizioni ed affetti. Ovunque vai, nelle società di accoglienza, avverti subito una atmosfera diffusa di Sicilia-simpatia e di Sicilia-sintonia. In fondo, la sicilianità è un sentimento sottile che riaggrega. Si avverte, si vive, è epidermica, cromosomica. E’ stata sempre la forza dei siciliani. Le sue motivazioni si perdono nel tempo. Sono ancestrali. Occorrerebbe studiarla per capire il carisma che ha portato uomini sprovveduti di cultura e di lingua, ad emergere in terre sconosciute ed inospitali. In questo scenario l’associazionismo di emigrazione è stato il ponte, il tessuto connettivo, il punto di riferimento con la Sicilia. Un associazionismo alternativo a tutte le altre forme di aggregazione perché incentrato sul primato della persona umana, della sua centralità, dei suoi valori. Sicilia Mondo questa umanità se l’è sempre portata dappresso, facendone un punto fondante della sua attività, unitamente alla promozione della cultura come momento in cui i corregionali si ritrovano e riscoprono l’unità e l’orgoglio della identità siciliana. La sua longevità è dovuta allo spirito di volontariato, di servizio nel solco del rispetto dell’altro e della solidarietà cristiana. La sua forza è dovuta alla sua assoluta indipendenza ed alla perspicace capacità di intercettare i mutamenti della società precorrendone i tempi operativi. Sempre sul nastro di partenza per monitorare il nuovo. Oggi Sicilia Mondo dispone di una rete stabile di comunicazione, di scambi e di relazioni ai livelli di quotidianità con le Associazioni aderenti presenti in tutti i continenti. Esaltante l’iniziativa di avere collegato e fatto conoscere tra di loro i Presidenti delle varie associazioni, ravvivando così, all’interno della rete, una preziosa circolazione di idee e di amicizie. Una realtà viva che richiede di essere alimentata con fantasia di iniziative ed operatività condotte con spirito ed amore. In questo senso, Azzia ha ricordato le iniziative istituzionalizzate nell’arco dell’anno con la partecipazione delle stesse Associazioni aderenti: Bando Premio Letterario per figli e nipoti di siciliani (tredici edizioni), Giornata della donna in emigrazione (venticinque edizioni), Festa del Migrante nel paese di origine (trenta edizioni), Giornata del Siciliano nel Mondo (sedici edizioni), Giornata nazionale del sacrificio e del lavoro italiano nel mondo (16 edizioni), Raduno estivo delle Associazioni aderenti del Nord Italia (11 edizioni), incontro con le stesse in occasione della BIT di Milano. Ha ricordato poi le iniziative previste dalla legge regionale 55/80 (Attività Culturali e Turismo Sociale, Convegni e Seminari), i Convegni continentali dei giovani con relativi documenti finali, in Australia (4), Stati Uniti (1), Sud Africa (1), Europa (7), il Convegno mondiale dei giovani tenutosi a Catania nel 2001. Hanno segnato poi la storia di Sicilia Mondo la celebrazione dei 25 anni di fondazione (1992), dei 30 anni (1997), dei 40 anni (2008), con la partecipazione dei Presidenti di tutti i continenti dai quali sono scaturite, di volta in volta, le linee operative indicate nei relativi documenti programmatici. Sicilia Mondo ritiene di avere dato il suo contributo alla Sicilia ed ai siciliani all’estero tenendo vivo il sentimento identitario e l’amore alla Sicilia, impedendo così la assimilazione culturale nelle società di insediamento. Certamente un fatto storico. Prezioso il ruolo della rivista Sicilia Mondo che per 45 anni ha portato le notizie di casa fino al domicilio dei corregionali, facendo conoscere poi, attraverso la informazione di ritorno, come stanno, come vivono e cosa vogliono. Sicilia Mondo – ha ribadito Azzia - ha sempre visto il pianeta migratorio come una società dimezzata rispetto alla società di insediamento. Per queste ragioni, ha sempre scelto di uscire dalle strettoie dell’associazionismo tradizionale, spesso provinciale, nella convinzione che i temi del pianeta migratorio, per arrivare a soluzione, debbano portare la loro voce ai livelli nazionali ed europei. In questa logica, Sicilia Mondo ha allargato il suo raggio di azione nelle politiche dell’associazionismo nazionale ripercorrendone tutte le tappe ai massimi livelli: UNAIE, FUSIE fino al Consiglio Generale degli Italiani all’estero. Azzia ha poi accennato al capitolo Europa, su cui ha puntato il suo osservatorio degli ultimi 45 anni fino ad oggi, dedicando sollecitazioni, proposte e mozioni sui temi nodali della mobilità italiana nel vecchio continente. Emblematiche le battaglie sulla ratifica dei diritti dell’uomo sancita dalla Convenzione delle Nazioni Unite del 1991, divenuta esecutiva dopo la ratifica da parte di Timor Est, ventesimo Paese membro. Pressanti le richieste a Berlusconi durante il suo semestre di Presidenza Europea e successivamente come Presidente del Consiglio del Governo italiano, quelle a Giuliano Amato, Vice Presidente Convenzione Europea, a Mirko Tremaglia, Ministro per gli Italiani nel mondo, a Rocco Buttiglione, Ministro per le Politiche Comunitarie, a Romano Prodi. Permanentemente assenti i 7 parlamentari europei della Sicilia. Non meno lunga la battaglia in Europa per il riconoscimento delle radici cristiane nella costituenda Costituzione Europea. Stressanti, nell’arco dei 45 anni, le battaglie in campo nazionale, sui diritti degli italiani, sul voto, sulla cittadinanza, sul Ponte di Messina, con una edizione straordinaria di Sicilia Mondo contenente una petizione di 200 e più associazioni siciliane da tutto il mondo, sulla necessità di progetti per una politica degli italiani all’estero. Mai ottenuta. Fortissima e reiterata la polemica nei confronti del Ministro leghista Maroni per i suoi provvedimenti razzisti e discriminatori sugli immigrati. Non meno cruente le battaglie in campo regionale a cominciare dalla corretta applicazione della legge 55/80, perennemente mutilata. Di rilievo la proposta di legge regionale per la integrazione delle etnie non comunitarie, scaturita dal Convegno regionale del 2009 sul tema “Conosciamoci”. Ricordiamo le reiterate proposte, con relativi progetti per una politica della Sicilia nell’area del Mediterraneo con la istituzione di un Assessorato tessitore dei rapporti economici e di scambi con i paesi rivieraschi. Preziosa è stata la collaborazione dei Presidenti delle Associazioni che hanno sempre seguito ed incoraggiato le iniziative. Determinanti le indicazioni scaturite dagli Incontri e dai Convegni regionali, ultimo quello dei 40 anni del 2008, con la proposta di una grande Sicilia aperta a coloro che sono andati via e a quelli che bussano alla sua porta. Sicilia Mondo si ritiene gratificata per il suo lungo servizio. Ma si sente, anche oggi, sul nastro di partenza per monitorare il nuovo che avanza.