La Commissione dei “saggi” incaricata di far proposte per le modifiche da apportare alla Costituzione, facendo seguito all’altra, nominata a suo tempo dal presidente della Repubblica, ha raggiunto l’unanimità nell’ affermare che la Circoscrizione Estero deve essere cancellata. “Non siamo d’accordo” ha sottolineato il senatore Fausto Longo che in una nota spiega:
“Il diritto alla effettività del voto inserita nella Costituzione ora lo si vorrebbe cancellare alla luce, si motiva, dei limiti emersi nel funzionamento delle procedure di voto. Tale constatazione non è una ragione sufficiente per negare agli italiani il diritto al voto fuori dai nostri confini. Anche se l’eliminazione della Circoscrizione Estero – aggiunge - non mette in discussione il diritto al voto di cui all’’art 48 della Costituzione di fatto lo renderebbe impossibile con il ritorno ai treni ed agli aerei organizzati per portare votanti in Italia. Un vero passo indietro sotto ogni punto di vista”. Il “no” di Longo si unisce, tuttavia, a quello di tanti altri esponenti politici a partire dai deputati eletti all’estero del Partito democratico: “Con lodevole puntualità, la Commissione per le riforme costituzionali ha presentato al presidente del Consiglio Letta la relazione che costituirà la base della discussione nelle previste sedi parlamentari” sottolineano in una nota Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta che precisano: “La Commissione, tuttavia, solo su due punti ha raggiunto un' unanimità di vedute: il superamento del bicameralismo e la cancellazione della circoscrizione Estero. Sulla circoscrizione Estero la Commissione ha semplicemente ribadito le posizioni negative già avanzate dai famosi ' saggi' di nomina presidenziale. Non da eletti all' estero ma da parlamentari ' senza vincoli di mandato' e da cittadini, ci sentiamo di affermare che questo è il punto più povero di riflessione e più contraddittorio tra quelli che il documento propone. Si fa discendere, infatti, l' abolizione della circoscrizione Estero da una valutazione negativa sul funzionamento del voto degli italiani all' estero, dimenticando che la circoscrizione Estero è stata inserita in Costituzione per dare ' effettività' al diritto di voto dei cittadini all' estero e un' autonoma rappresentanza agli stessi, mentre il sistema di voto è una soluzione dettata da una legge ordinaria che si poteva e si può modificare con facilità, rendendola più severa ed efficace". Secondo Farina, Fedi, Garavini, La Marca e Porta "si confonde, insomma, un diritto primario di cittadinanza con una modalità organizzativa di voto e, alla fine, con l' acqua sporca, si butta anche il bambino. Il contentino che con una superficiale battuta si cerca di dare - quello di un' eventuale presenza di una rappresentanza nel Senato delle Regioni - è legata ad una non scontata elezione diretta del nuovo Senato e comporta una sostanziale diminutio di un diritto sostanziale. Il nostro dissenso da queste soluzioni è totale - sottolineano con una nota i deputati del Pd eletti all' estero - una volta per tutte, è necessario riconoscere che i cittadini italiani all' estero sono cittadini di pieno diritto. Per questo è necessario che il loro voto sia effettivo e non finto, come è stato per mezzo secolo; è necessario che la loro presenza nel Senato dei territori, in dialogo con le Regioni e con gli enti locali, attivi da tempo nelle comunità, sia certa e non eventuale; è necessario - aggiungono - che la loro presenza nella Camera che vota la fiducia al Governo e adotta gli atti fondamentali, sia assicurata per non mutilare il loro diritto di cittadinanza della sua più importante prerogativa. Se si pensa - continuano gli esponenti del Pd - che l' attuale strumento elettorale non abbia funzionato bene, lo si riformi e lo si renda più adeguato alle indicazioni costituzionali". Sull’argomento è intervenuto anche Rino Giuliani vicepresidente della Consulta Nazionale dell’Emigrazione: “Se la Circoscrizione Estero venisse abolita – ha dichiarato - sarebbe davvero un passo indietro nel rapporto democratico di tutti i cittadini italiani con le istituzioni rappresentative. Il quadro politico attuale è certamente molto complicato ma le scorciatoie spesso possono portare ad esiti peggiorativi delle situazioni che si intenderebbe migliorare".(NoveColonne ATG)