Inizia la discussione su entrate e spese dello Stato. Il Governo italiano vara la Legge di Stabilità per il periodo 2014-2016. Cambia la tassazione dei servizi comunali: la Service Tax è denominata Trise (Tributo sui servizi). Ordine del giorno approvato alla Camera dei Deputati che impegna il Governo a porre rimedio all’ingiustizia che penalizza i proprietari di abitazioni residenti all’estero.

Care e cari connazionali, care democratiche e cari democratici, il Governo ha varato la Legge di Stabilità che sarà esaminata in Parlamento nelle prossime settimane. Ci sono certamente dei limiti, ma di essa va colta la tendenza: non sono previsti tagli alle spese sociali e viene ridotto il costo del lavoro. 100 capitoli tra spese e investimenti che vanno dettagliatamente analizzati. Dalle prime indiscrezioni, si può affermare che è da apprezzare e che è migliorabile. Ad una prima valutazione le voci da ritoccare sono: indicizzazione delle pensioni più basse; i fondi per la cassa integrazione in deroga forse non bastano per affrontare la crisi in atto; va sicuramente avviato un confronto sul pubblico impiego per accrescere produttività ed efficienza allo scopo di evitare di parlare solo di tagli. Certo, da valorizzare c’è la messa in sicurezza dei conti, una redistribuzione delle risorse e la ripresa degli investimenti degli Enti locali. Nelle prossime settimane in Parlamento affronteremo la discussione. Sicuramente la manovra non basta per il rilancio dell’economia e del lavoro. Quindi, tutte le risorse che saranno ulteriormente individuate vanno destinate al lavoro: lavoratori e imprese. Ecco nel dettaglio alcune cifre della Legge di Stabilità 2014 insiemeal bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016. Sono previsti interventi per 27,3 miliardi di euro nel triennio 2014-2016, di cui 11,6 nel solo 2014, così suddivisi: 14,6 miliardi nel triennio per sgravi fiscali (rispettivamente 9 per le famiglie e 5,6 per le imprese); 11,2 miliardi nel triennio per azioni sociali, progetti di investimento, impegni internazionali; 1,5 miliardi per investimenti a livello locale. LA NUOVA SERVICE TAX Con la Legge di Stabilità arriva il riordino del sistema di tassazione locale che pone l’Italia in linea con gli standard europei. Al posto di IMU e TARES si istituisce una tassa sui servizi municipali il cui gettito andrà interamente ai Comuni. La nuova Service Tax denominata TRISE (Tributo sui servizi) avrà due “gambe”: la tassa che serve a coprire i costi del servizio di raccolta rifiuti (TARI), calcolata in base ai metri quadrati o alla quantità di rifiuti, versata da chi occupa l’immobile; la tassa sui servizi indivisibili (TARI) offerti dai Comuni, calcolata sui metri quadrati o sul valore catastale e pagata dai proprietari. COME E QUANDO SI PAGA - Il versamento è effettuato, per l'anno di riferimento, in quattro rate trimestrali, scadenti entro il 16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio e 16 ottobre. I Comuni possono variare la scadenza e il numero delle rate di versamento. È consentito il pagamento in unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno. CHI PAGA - La Tari, come è prevista nella bozza della Legge di Stabilità, è pagata «da chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani con vincolo di solidarietà tra i componenti del nucleo familiare o tra coloro che usano in comune i locali o le aree stesse». Analoghi i presupposti della Tasi. QUANTO SI PAGA - Spetta ai Comuni la disciplina tariffaria della Tari e le aliquote della Tasi. L'aliquota di base della Tasi (cioè della tassa sui servizi indivisibili della casa) dovrebbe essere fissata all'1 per mille.

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI Nel corso del dibattito e delle votazioni di oggi alla Camera dei Deputati, circa il decreto IMU, Cassa di disoccupazione straordinaria in deroga ed Esodati, ho voluto porre all’attenzione dei colleghi parlamentari il tema dell’IMU per gli italiani all’estero, presentando un Ordine del giorno, per impegnare il governo, in occasione del varo della Legge di Stabilità, a recepire misure volte a correggere la tassazione discriminante come seconda casa, già applicata nella prima rata di luglio, verso i nostri cittadini italiani all’estero, quale atto di giustizia che non può essere sottaciuto e negato. L’Ordine del giorno è stato approvato a larga maggioranza. Ora tocca al Parlamento e a noi eletti all’estero aprire la battaglia per far equiparare la prima abitazione dei proprietari residenti all’estero alla prima abitazione dei proprietari residenti in Italia. Nel decreto legge di oggi – prevede principalmente l'abolizione definitiva dell'anticipo di giugno dell'Imu sulla prima casa, uno stanziamento per coprire il pagamento della Cig nel 2013 e misure a favore dei lavoratori esodati – che chiude alcuni capitoli per il 2013, questa equiparazione non figura. Lo sapevamo già. Ecco perché ho ritenuto di intervenire in Aula per porre il problema. Ho voluto lanciare un monito ai colleghi e al Governo per difendere e rinsaldare il rapporto tra l’Italia e l’estesa comunità italiana nel mondo. E’ necessario valorizzare lo straordinario patrimonio degli italiani all’estero: intellettuale, professionale e umano di cittadini e cittadine che ancora non hanno rotto il filo che li tiene legati alla terra d’origine. Creare le condizioni perché l’antico legame non vada smarrito nel mare dell’indifferenza, dell’ignavia e di una miserevole perdita di memoria collettiva. La battaglia sul TRISE (Tributo sui servizi) è aperta. La condurremo con caparbietà. Sarò in prima fila. Ve lo assicuro. Quando il testo della Legge di Stabilità varata ieri dal Governo sarà a disposizione nella sua interezza, potrò verificare come è posta la normativa. (On. Gianni Farina)