FARINA (PD - foto accanto): “approvato un mio ordine del giorno sull’IMU, che consente di riprendere la questione degli Italiani all’Estero nella legge di stabilità” “L’approvazione del Decreto sull’IMU avvenuta alla Camera è stata l’occasione per ritornare sulla inaccettabile differenza di trattamento tra gli italiani all’estero e i cittadini in Italia per quanto riguarda l’imposta sulla prima casa.
Dopo che numerosi emendamenti presentati dagli eletti all’estero sono caduti perché dichiarati inammissibili in commissione, non restava che la strada dell’ordine del giorno. Ed è quella che ho percorso, presentandone uno diretto a riconsiderare la situazione in occasione del confronto ormai imminente sulla legge di stabilità”. E’ quanto ha dichiarato l’on. Gianni Farina annunciando l’approvazione da parte del Governo di un ordine del giorno nel quale si chiede formalmente “di adottare misure volte a correggere la tassazione discriminante come seconda casa, già applicata nella prima rata di luglio, verso i nostri cittadini emigrati”. “Si tratta di un atto di giustizia, di parità tra i cittadini - ha proseguito l’on. Farina -, ma anche di un riconoscimento sociale e umano che tocca le corde profonde della nostra storia. L’esodo di massa degli anni cinquanta e sessanta ha portato milioni di nostri connazionali ad emigrare in Europa e nel resto del mondo. Milioni di uomini e di donne a cui l’Italia repubblicana deve molto poiché hanno contribuito con le loro rimesse al riscatto economico e sociale del nostro paese. Ma non basta. Nel corso del tempo, grazie ai loro risparmi, frutto di anni di sacrificio e lavoro, hanno costruito o migliorato l’abitazione in Italia per sé e per i loro congiunti. I loro periodici rientri in patria, soprattutto dall’Europa, hanno consentito di tenere ben saldi il senso di appartenenza e i rapporti umani con la collettività di origine. E anche in questo modo hanno aiutato il loro Paese, incrementando le attività edilizie e diventando consumatori di prodotti locali, rianimando in questo modo le zone più marginali del territorio. Questi cittadini – ha concluso l’on. Farina – non chiedono particolari riconoscimenti o un trattamento di favore, ma solo di essere considerati come gli altri cittadini. Di questo occorrerà continuare a discutere quando esamineremo la legge di stabilità. Il mio ordine del giorno, che il Governo ha approvato, può essere di impulso perché chi finora ha messo in secondo piano il trattamento dei cittadini italiani all’estero possa riflettere con maggiore attenzione e rendersi conto che è in discussione non solo un principio di equità, ma anche un’opportunità per il nostro Paese per tenere legati a sé questi italiani diversi dagli altri per il solo fatto di vivere al di fuori dei confini territoriali”.