Bedford (GB) L'On. Gianni Farina interroga il Ministro degli esteri Emma Bonino su Bedford: immediato ripristino dell'apertura settimanale dei servizi consolari Torna ad essere di nuovo critica la situazione , che pone in evidenza come a distanza di oltre un anno dalla chiusura dello sportello e dalla creazione di un micro sportello (o micro consolato) funzionale e vitale, frutto positivo di una lunga trattativa, il Ministero adesso erratamente lo elimina.
Micro sportello che è stata un’esperienza tuttosommato positiva a costo zero, certamente da migliorare e semmai da riproporre in altre realtà; chiudendolo si sono ricreati di nuovo problemi e confusione nella Comunità. Il cui destino, sul fronte dei servizi, anticipa quello delle nuove sedi che si avviano ad essere chiuse e conferma il disagio permanente di quelle già chiuse. Dispiace dirlo ma c'è un atteggiamento coercitivo e poco aperto al dialogo da parte del Ministero su questo argomento, anche nei confronti delle autorità locali. Cosa a nostro giudizio fortemente negativa, che tende a vanificare gli sforzi per promuovere l’immagine italiana in un sol colpo. Ormai il problema dei servizi consolari non è circoscritto solo alle sedi già chiuse o che saranno presto chiuse ma anche a tutte le altre. Centinai di migliaia di cittadini italiani residenti all’estero misurano sulla propria pelle i disservizi ed i tempi apocalittici di una rete consolare praticamente all’impasse. È bene far chiarezza su un punto: esprimiamo piena solidarietà verso tutti quei lavoratori onesti e instancabili, inclusi molti diplomatici di elevato talento (e ce ne sono), che operano nella rete consolare estera in estrema difficoltà vittime della stessa impasse. Con grande cordialita' Luigi Reale
Interrogazione con risposta scritta Al Ministro degli Esteri Per sapere-
premesso che: la situazione dei servizi consolari per la comunità italiana a Bedford presenta delle gravi criticità che attentano al buon nome delle nostre istituzioni. Dopo la manifestazione organizzata a Bedford il 9 settembre 2012 e le molte proteste sui giornali inglesi e italiani, nonché' l'interrogazione parlamentare 4-17559 (anche con la mia firma), si aprì, finalmente, una seria trattativa tra il Comitato di protesta per i servizi consolari, e le autorità diplomatiche consolari (Ambasciata e consolato generale di Londra) per cercare di risolvere il problema. Delle iniziative del comitato di protesta, per un senso di rispetto e trasparenza, furono informate anche le autorità istituzionali e politiche locali. Successivamente, il 20 settembre 2012, il comitato fu ricevuto in Ambasciata ricevendo precise raccomandazioni per la riapertura di un servizio consolare a Bedford un giorno alla settimana, In particolare per venire incontro alle esigenze di migliaia di nostri cittadini anziani a cui era praticamente impossibile lo spostamento al consolato generale di Londra. Tale servizio, a costo zero, poiché gli uffici furono messi a disposizione, gratuitamente, nei locali della Missione cattolica italiana, e l'impiegato a contratto risultava risiedente a Bedford, si è rivelato di estrema utilità per poco meno di un anno. All’incirca 150 nostri connazionali si sono recati ogni settimana, nel giorno fissato, per usufruire dei servizi consolari. In seguito, e senza un chiaro preavviso,nel mese di agosto l'ufficio venne chiuso per ferie. La mancata e puntuale informazione provocò degli indubbi contrattempi per i connazionali provenienti da lontano, inconsapevoli della chiusura. Dopo di che, a metà settembre dell’anno in corso, comparve un piccolo trafiletto sul sito del consolato di Londra con l’annuncio che il servizio in oggetto da settimanale diveniva mensile. Lascio immaginare la forte protesta della comunità italiana. Nel frattempo il fantomatico consolato onorario, della cui istituzione le associazioni facenti parte del comitato di protesta si sono dette contrarie, ancora non ha aperto gli uffici. Non si tratta della figura del console onorario in se (che può' andare anche bene) ma della impossibilità, per un console onorario, ufficiale in servizio gratuito ,di rispondere alle esigenze di oltre 30mila cittadini. Tale servizio veniva svolto in passato da tre impiegati di alta professionalità e a tempo pieno. Le soluzioni attuate sono prive di quella attenzione che le nostre istituzioni debbono alla comunità italiana. Oltretutto, l’accentramento del servizio a Londra ha provocato ulteriori e gravi difficoltà per l’evidente aumento della richiesta negli uffici consolari della capitale.
Tutto ciò per chiedere quali disposizioni il Ministero voglia attuare con l’obiettivo di addivenire ad una soluzione positiva che consenta di sopperire alle attuali difficoltà con l’immediato ripristino del passato servizio settimanale e una soluzione, per il futuro, più aderente alle aspettative della comunità italiana di Bedford.
On. Gianni Farina
Roma, 19 novembre 2013
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