L’On. Francesca La Marca è intervenuta all’Assemblea Plenaria del CGIE rimarcando l’importanza degli incontri che si sono svolti in questi giorni tra i rappresentanti del Consiglio e con istituzioni, politica e Governo. La deputata eletta nella ripartizione del centro e nord America ha manifestato il suo apprezzamento per il ruolo che sta svolgendo il CGIE nella tutela dei diritti e degli interessi delle nostre collettività residenti all’estero.

La Marca ha espresso la sua convinzione che solo un’attività sinergica e coesa dei parlamentari e dei rappresentanti di Comites e CGIE, ancorché articolata in diversi livelli, potrà produrre gli effetti e i risultati auspicati. Secondo la parlamentare nord americana è necessario contrastare insieme l’attacco generalizzato che si è sviluppato contro la rappresentanza politica e parlamentare degli italiani all’estero. “La nostra maggiore unità e la nostra maggiore forza – ha sottolineato La Marca - dobbiamo responsabilmente usarle non per tutelare noi stessi, ma per difendere il vincolo di solidarietà tra le comunità emigrate e l’Italia”. E’ opinione della parlamentare che su un punto bisognerà continuare ad insistere: quello della priorità dei diritti di cittadinanza, che significa uguaglianza politica tra tutti i cittadini per la pienezza del voto degli italiani all’estero e l’effettività dell’esercizio dei loro diritti. La Marca ha inoltre voluto rilevare che il superamento del voto per corrispondenza per il rinnovo dei COMITES, senza un numero di seggi adeguato per far votare chiunque intenda farlo, significa di fatto svuotare un diritto riconosciuto dalla legge. Anche la mancanza di eletti nella circoscrizione Estero nella Camerain un sistema monocamerale significa distinguere tra cittadini di serie A, che possono concorrere a formare il Governo attraverso una maggioranza parlamentare, e cittadini di serie B, che possono interloquire, se pure succederà, solo con i rappresentanti delle Regioni nella Camera delle autonomie. Cosa certamente importante e utile, ma parziale e discriminante. Secondo La Marca abolire la circoscrizione Estero non è grave perché vengono a cadere la presenza e il ruolo degli eletti, ma perché si distrugge una delle condizioni di base dell’effettività del voto dei cittadini all’estero. Pensare di far ricadere il voto sulle circoscrizioni italiane, oltre a dire cose che non troverebbero alcun riscontro pratico e organizzativo, significa mettere in discussione la particolarità della nostra condizione di italiani che vivono in contesti diversi. Su questo è necessario fare una grande opera di convinzione in Parlamento, ma anche nella pubblica opinione, in Italia e tra le nostre stesse comunità all’estero. La parlamentare ha garantito che il suo impegno sarà quello di cogliere ogni occasione in Parlamento, in stretto collegamento con gli altri eletti all’estero, di qualunque orientamento politico, per rivendicare i diritti di cittadinanza e di utilizzare ogni contatto con gli elettori della sua ripartizione per sviluppare tra tutti i cittadini italiani che vivono lontani dal Paese la solidarietà dei diritti.