ROMA - Dopo il prologo in Parlamento, è iniziata alla Farnesina la Assemblea plenaria del Cgie. Si rivedono le telecamere di Rai Italia e il consiglio ritrova uno Zoratto tra i suoi componenti. C’è una buona notizia – nuove risorse nel maxi-emendamento alla Legge di Stabilità – ma anche il prospetto di nuove chiusure tra Consolati e IIC.
Accanto al segretario generale Elio Carozza (foto accanto), il Vice Ministro Bruno Archi, che, essendo di Forza Italia, da ieri fa parte di un partito all’opposizione, il Direttore Generale Cristina Ravaglia, i deputati Tacconi (5Stelle), Nissoli (Sc), Centemero (Fi), Porta, Farina e La Marca (Pd), Merlo (Maie) e il senatore Zin (Maie). C’è il segretario generale del Ctim, Roberto Menia, e i due nuovi consiglieri: Mario Zoratto, in rappresentanza proprio del Comitato tricolore, e Rodolfo Ricci per la Filef. Per la terza volta in tre giorni, Carozza illustra la relazione del Comitato di Presidenza: come fatto prima alla Camera e ieri in Senato, il segretario generale pone all’attenzione della Farnesina "questioni che mettono in discussione i diritti di cittadinanza e il futuro dei rapporti tra italiani all’estero e l’Italia". Carozza parla di "politiche di internazionalizzazione" dove "il rapporto umano è fondamentale", ma anche di lingua e cultura, per cui è necessario "aprire il cantiere delle riforme" e del prossimo rinnovo dei Comites, messo alla prova da un sistema di voto elettronico che "farà crollare il numero dei votanti". Dal Cgie, ha ribadito concludendo, giunge un "sì" convinto "alle riforme", ma "senza sacrificare i diritti di milioni di cittadini italiani". Schematica la relazione di Archi, che inizia sottolineando l’importanza di "Destinazione Italia" – progetto nato per attrarre gli investimenti esteri, su cui il Governo "conta sulle nostre collettività, come ha detto il Presidente Letta in Canada" – e le novità delle prossime elezioni per il rinnovo dei Comites. Con il regolamento approvato dal Consiglio dei Ministri, in attesa dei necessari pareri, Archi ha detto che la Farnesina è "consapevole delle vostre riserve sui seggi e sulle modalità di consegna delle credenziali per il voto online. Siamo più che disponibili a recepire le indicazioni del Parlamento" se ci saranno, così come "siamo lieti delle risorse in più – 2 milioni per Comites e Cgie – previste nell’emendamento approvato ieri". Lasciata la patata bollente dei Consolati ad Elisabetta Belloni, che venerdì spiegherà alla plenaria il senso del nuovo piano di chiusure già oggi a disposizione dei consiglieri, Archi ha assicurato che, comunque, il Ministero "si impegna a garantire ai connazionali i servizi nelle sedi di chiusura. Sappiamo che ci saranno disagi, ma dobbiamo procedere, perchè il piano è stato dibattuto e approvato. Quindi a noi tocca attuarlo e ridurre al massimo i disagi, preservando adeguati livelli di assistenza e intensificando il dialogo con le autorità locali" senza dimenticare di "rafforzare le sedi riceventi sia con le risorse umane che con la tecnologia informatica. Su questi punti – ha aggiunto – ci sono stati investimenti mirati del Mae". "Spero che i tempi per garantire servizi online a tutti siano brevi", ha aggiunto Archi che ha citato ancora "forme alternative di presenza consolare" per garantire quelle "insopprimibili esigenze di risparmio" che stanno "alla base del piano. Il Ministero – ha sottolineato – è stato cristallino su quante sono le risorse a sua disposizione: sapete tutti che la Farnesina incide solo dello 0,21% sul bilancio del paese". Tra le "forme alternative" anche il Funzionario itinerante, attivo dal 2010. "Tutte le sedi hanno ora una postazione mobile per raccogliere le impronte digitali", ha aggiunto Archi. "Certo, anche qui mancano i soldi per i viaggi fuori sede, ma il progetto riscuote notevole apprezzamento, per questo pochi giorni fa la Dgipem ha sollecitato le sedi ad utilizzarlo di più". Quanto a lingua e cultura, il vice ministro ha ricordato gli "sforzi compiuti dal Mae per ridurre i docenti inviati all’estero, così come imposto dalla spending review, nel modo meno indolore possibile. Devono essere 400 entro il 2017. Sono stati 134 in meno per l’anno 2012-2013, a cui si aggiungono i 57 di quest’anno". Proprio per "mitigare questo effetto", il Ministero "ha fatto approvare emendamento l’articolo 9 del decreto sulla Pubblica Amministrazione". Per gli enti gestori, nel 2014 ci saranno a disposizione 10,8 milioni di euro (9,8 milioni di euro previsti in finanziaria, uno in più nell’emendamento di ieri - ndr). "Stiamo lavorando per assicurare una giusta tempistica per le assegnazioni delle risorse", ha assicurato Archi. "L’anno scorso ci sono stati alcuni ritardi per la nuova normativa sulla pubblicità degli atti di impegno della Pubblica Amministrazione. Per il 2014 contiamo di assegnare e distribuire le risorse entro la fine di gennaio". "Prendiamo atto della nostra difficile situazione, ma continuiamo ad essere proattivi per trovare soluzioni: l’impegno – ha aggiunto Archi – è razionalizzare il numero degli enti per assegnare meglio le risorse a disposizione. Privilegeremo enti virtuosi e chi dimostra di essere in grado di reperire risorse proprie. Inoltre, abbiamo avviato contatti con università estere che insegnano l’italiano affinché inviino i loro laureati presso gli enti gestori, dove affiancheranno i docenti locali". Si tratta di un "progetto sperimentale da estendere se darà buoni frutti". Sul fronte comunicazione-informazione, Archi ha ricordato che "sotto la direzione di Corsini Rai Italia ha ripreso a produrre programmi ad hoc per gli italiani all’estero: si tratta un programma quotidiano di un’ora più due settimanali in onda sabato e domenica. Mi sembra un’ottima notizia", ha commentato, lodando in particolare "Community" in onda dal 1° ottobre scorso, che ha avuto l’ambasciatore Ravaglia sopite di una delle prime puntate, mentre altri dirigenti del Mae lo saranno prossimamente sempre "per spiegare temi di interesse dei connazionali". Sulla stampa periodica, Archi ha ricordato le "recenti innovazioni della legge 63/2012 e del regolamento di attuazione, concertato da Farnesina e Presidenza del Consiglio, approvato dal Consiglio dei Ministri. Aspettiamo i pareri del Consiglio di Stato e delle commissioni competenti", ha spiegato Archi, che ha parlato di "tempi tecnici un po’ lunghi". Per questo, "con Palazzo Chigi abbiamo prorogato la disciplina in vigore: la rete diplomatico-consolare sta già inviando a Roma la documentazione inviata dai periodici. Infine, ricordo che nell’emendamento approvato ieri c’è un milione in più per i periodici e 200mila euro per le agenzie specializzate". Ricapitolando, se la Legge di Stabilità passerà anche alla Camera nel testo approvato ieri dal Senato – dunque salvo tagli o modifiche – per il funzionamento del Cgie nel 2014 ci sarà a disposizione 1 milione di euro (era 1,1 nel 2013); per i Comites 1,5 (1,7 nel 2013), per gli enti gestori 10,8; assistenza indigenti 5,3 (6,3 nel 2013), per l’assistenza indiretta 547mila euro, ma altri 600 mila arrivano dall’emendamento citato, che prevede anche 200mila euro per il Museo dell’Emigrazione. "Ho avuto il piacere di visitarlo – ha concluso Archi – e spero che si trovi il modo di garantire finanziamenti stabili a questa importante istituzione". (m.cipollone\aise)