ROMA - Una nutrita delegazione di parlamentari ha partecipato questa mattina alla prima sessione di lavori della Assemblea plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Salutati dal segretario generale Elio Carozza, deputati e senatori hanno tutti più o meno riconosciuto al Cgie il merito di stimolare il dibattito sulle questioni davvero rilevanti per i connazionali nel mondo.Presidente del Comitato italiani nel mondo e Sistema Paese alla Camera, Fabio Porta (Pd) ha fatto gli onori di casa lunedì scorso, quando il Cgie si è riunito a Montecitorio. Un pomeriggio "storico per forma e sostanza, che in politica sono entrambe importanti. Un binomio che produce fatti concreti, che va condiviso e sviluppato", ha commentato il deputato eletto in Sud America. "Alla Camera – ha aggiunto – ci sono state importanti aperture di credito e di disponibilità da parte di alti esponenti della Commissione Affari Costituzionali". Esponenti che hanno rassicurato il Consiglio generale sulla loro contrarietà alla proposta dei "saggi" di abolire la circoscrizione estero: su questo tema, ha detto Porta, "condivido quanto affermato da Silvia Bartolini: siamo tutti sulla stessa barca. L’attacco è a tutta la rappresentanza e noi dobbiamo difenderla nel suo insieme". Una considerazione che vale "per tutte le politiche per gli italiani all’estero". Ora, ha concluso Porta, "dobbiamo rilanciare la rappresentanza, a cominciare dalle prossime elezioni dei Comites, sfruttando gli altri 2 milioni di euro stanziati ieri nella Legge di Stabilità, aumentando il numero dei seggi e dando a tutti le credenziali per il voto online".Un breve saluto – il tempo dio rinnovare la sua "disponibilità a lavorare con il Cgie" - per Fucsia Nissoli (Scelta Civica), cui è seguito l’intervento di Francesca La Marca (Pd) che si è complimentata col Cgie per essere riuscito a interloquire col Parlamento. "Non è facile neanche per noi riuscire a superare tutte le procedure per interloquire con chi ha voce in capitolo sulle politiche per gli italiani all’estero, voi ci siete riusciti e questo va riconosciuto", ha detto la giovane deputata eletta in Nord America. "So che lo avete fatto anche per noi eletti, ma soprattutto per la comunità che tutti noi siamo chiamati a rappresentare e a difendere. Vi sono grata non come parlamentare, ma come italiana all’estero per la dignità istituzionale con cui affrontate questo delicate passaggio. Siete andati in Parlamento non con l’elenco della spesa, ma presentando situazioni di vita reale, senza alcuna ottica corporativa, ma partendo dagli interessi dell’Italia". La Marca si è quindi detta "convinta" che "chi parlerà di rappresentanza di italiani all’estero non potrà farlo pensando a due o tre segmenti distinti, ma ad una sola rappresentanza articolata in diversi livelli. L’attacco ci ha fatto unire e ci ha convinti del nostro unico destino", ha aggiunto la Marca, secondo cui "abolire la circoscrizione estero non è grave perché elimina gli eletti all’estero, ma perché distrugge l’effettività del nostro voto. Tutti – ha concluso – dovremo impegnarci in una grande opera di convinzione in Parlamento e presso l’opinione pubblica, in Italia e all’estero".Di voto all’estero ha parlato anche Roberto Menia, deputato nelle scorse legislature, segretario generale del Ctim, la "creatura di Mirko Tremaglia". "Non sempre chi è stato eletto all’estero ha dato lustro al paese che rappresentava", ha detto Menia secondo cui "le modalità con cui si viene eletti lasciano molti dubbi". I saggi "hanno messo in discussione una legge italiana che è stata presa a modello da altri paesi", ha aggiunto riferendosi alla Francia. Dunque "bisogna cambiare la modalità di voto, senza intaccare il principio". Secondo Menia "non si arriverà mai alla modifica costituzionale, perché non ci sono i numeri in Parlamento", quindi più che dell’eventuale riforma costituzionale, ci si dovrebbe preoccupare "della vistosa spending review: capiamo tante cose, ma è evidente che un Paese che vuole contare, non può incidere su determinate cose: "la morte delle lingue è la morte delle Nazioni" diceva Gioberti. Ricordiamolo sempre", ha concluso ricordando che questa sera alle 18.30 nella Chiesa degli Emigranti a Piazza della Pigna a Roma verrà celebrata una messa in suffragio di Mirko Tremaglia.Deputata di Forza Italia, Elena Centemero è ormai una frequentatrice assidua del Cgie. Nel suo intervento, Centemero ha sostenuto l’importanza della riforma costituzionale all’esame del Parlamento, una riforma che "incide" sulla struttura del Parlamento, eliminando il bicameralismo perfetto, ma anche su quella dello Stato, proponendo l’eliminazione delle province, e si è rammaricata per il "no" del Pd a quanto disposto dall’articolo 9 del decreto sulla Pubblica Amministrazione che "ha impedito l’assunzione di insegnanti in loco per le scuole italiane all’estero". Una disposizione su cui, come si ricorderà, i docenti italiani hanno dato battaglia con i sindacati. Sul fronte lingua e cultura, Centemero ha infine dichiarato la disponibilità del suo partito "a pensare all’accreditamento per gli enti gestori virtuosi così come avviene in Lombardia".Deputato 5 Stelle eletto in Europa, Alessio Tacconi ha presentato una proposta di legge per abolire il Cgie. Nonostante questo, oggi ha espresso "apprezzamento per l’entusiasmo" che ha avvertito sia lunedì alla Camera che oggi alla Farnesina. "Il mio partito è all’opposizione da sempre, ma voglio tranquillizzarvi sulla nostra vicinanza alle vostre preoccupazioni. Sulla partecipazione democratica degli italiani all’estero, su tutte le problematiche legate alla rete consolare, alla lingua italiana, alle imprese e a quant’altro – ha ribadito - la nostra vicinanza è assoluta, anche dai banchi dell’opposizione".Costretto dai tempi, Gianni Farina (Pd) non ha potuto svolgere il lungo e articolato intervento che aveva in mente, ma ha comunque ribadito l’importanza che "gli incontri in Parlamento non rimangano fini a se stessi". Per il deputato si è arrivati al "disastro del disimpegno italiano nel mondo" su tutti i fronti. Prioritario, quindi, "eleggere i nuovi Comites nei primi sei mesi del 2014: è segno di necessità e sensibilità democratica". Come farlo? Per il deputato "il voto telematico è un aiuto alla democrazia, ma non è la soluzione del problema: i 2 milioni stanziati in più rappresentano certamente un bene, ma se verrà annullato il voto per corrispondenza non si potrà prescindere dai seggi".Infine, una proposta per la circoscrizione estero: modificarla "istituendo collegi uninominali, come hanno fatto i francesi all’estero; solo così l’eletto può svolgere la funzione di rappresentate del popolo".Senatore del Maie eletto in Sud America, Claudio Zin è intervenuto brevemente per sottolineare che "le risorse recuperate rappresentano il risultato finale del lavoro di tutti e sei i senatori eletti all’estero, non solo di quelli del Pd. È la prima volta che abbiamo lavorato insieme", ha aggiunto. "Queste risorse sono una conquista: certo, il governo le ha incluse nel maxi emendamento, ma non è stato un omaggio di Palazzo Chigi. È stata una conquista fatta in Senato". (ma.cip.\aise)