L'on. Francesca La Marca ha partecipato alla trasmissione che il canale televisivo Youdem ha dedicato all'esportazione del Made in Italy nel mondo, anche a proposito del ruolo che le comunità italiane possono avere nel sostenere la penetrazione dei prodotti italiani nel mercato internazionale. Alla trasmissione, condotta da Francesco Cuozzo, oltre alla deputata italo-canadese del Pd,
erano presenti il Segretario dell'Assocamerestero, Gaetano Esposito, l'esperto Marco Ferrara Minolli e, in collegamento dalla Svizzera, il segretario della locale Camera di commercio, Fabrizio Macrì. Lo scenario di problemi nel quale il dibattito si è sviluppato è quello noto dell'aumento dell'esportazione dei prodotti del Made in Italy (nell'ultimo anno del 2 per cento), a fronte di una forte flessione in Italia dei consumi e degli investimenti. L'on. La Marca, in dialogo con il conduttore e con gli altri interlocutori, si è soffermata prima di tutto sui fattori che frenano un più ampio sviluppo dell'esportazione dei nostri prodotti, individuati nel peso della burocrazia, nella contraffazione sempre più ampia che colpisce il Made in Italye nelle diverse strutture che operano all'estero nel campo della promozione e della commercializzazione. Non a caso, il Presidente Letta nella prima presentazione del progetto Destinazione Italia, fatta in Canada, alla quale l'on. La Marca ha assistito, ha richiamato la possibilità di offrire un canale di semplificazione e di certezze giuridiche alle imprese che decidano di investire in Italia. Per quanto riguarda la certificazione di qualità dei nostri prodotti, a tutela dei consumatori sia stranieri che italiani, la parlamentare della ripartizione Nord e Centro America si è dichiarata decisamente favorevole al disegno di legge, in via di presentazione al Senato, che consente, su richiesta, la concessione del marchio Italian Quality a garanzia della qualità del prodotto sia. All'obiezione riguardante i costi della messa a regime di un tale sistema di certificazione in tempi di spending review, la parlamentare ha risposto: "Intanto la spending review non è il vangelo, anzi spesso taglia nei posti sbagliati. In secondo luogo, una spesa di questo genere dovrebbe essere considerata un investimento, capace di dare un ritorno molto importante. D'altro canto, se non puntiamo sui nostri punti di forza, sarà veramente difficile uscire dalla crisi. E il Made in Italy è la carta più importante che in questo momento abbiamo nelle mani". La parlamentare, infine, a fronte dell'opinione che spinge a concentrare gli sforzi di commercializzazione dei nostri prodotti sull'utenza straniera, ha rilevato che troppo poco si sta facendo per coinvolgere le comunità italiane in questi processi. Esse, in realtà, non solo sono un inestimabile bacino di potenziali consumatori, ma anche una leva da usare per affermare sempre di più lo stile di vita italiano, che è alla base del successo del Made in Italy.