Principato del Liechtenstein, impegnati a far recedere il Ministero degli Esteri italianodall’annunciata chiusura della sede consolare che offre servizi a cinquantaseimila cittadini italianinella più ampia ed estesa area geografica della Svizzera, la cui superficie si estende dai confiniitaliani, a quelli dell’Austria, del Principato del Liechtenstein e della Germania. Un territorio inseritonella macroregione delle Alpi, caratterizzato da un’impervia e complessa morfologia territorialeche rende non veloci i viaggi e gli spostamenti con i mezzi pubblici. Parimenti hanno dimostrato laloro perplessità sulla questione diverse autorità cantonali e comunali svizzere, i sindacati e altreassociazioni culturali e politiche svizzere.Nella serata di martedì 18 febbraio u.s., il Comitato di Lotta, composto da numerose associazionipresenti nei centri più significati della circoscrizione, si è riunito per valutare i risultati conseguiti eper mettere in essere ulteriori proposte d’impegno civile, fino a quando non ci sarà una presa diposizione ufficiale da parte delle autorità italiane ed un incontro chiarificatore sulle misure e sullatipologia di servizi che il ministero degli Affari Esteri italiano intende attuare su tutto il territorioelvetico. Alla riunione erano presenti 54 rappresentanti di associazioni, comunità locali, istituzionied enti. Fermo restando lo stato d’agitazione, portato avanti nelle forme civili e pacifiche, ilcomitato di lotta per il mantenimento del Consolato di San Gallo ha programmato le seguentiattività e manifestazioni:1 - Sollecitare i sindaci delle città della Svizzera Orientale a sostenere l’azione del Comitatoscrivendo direttamente lettere di disapprovazione al Ministro degli Esteri Italiano e/o al (alla) ViceMinistro (in fase di effettuazione)2 – Diramare alle stampe i comunicati di ogni iniziativa o riunione;3 – Investire subito con un documento di protesta il nuovo/nuova Ministro degli AffariEsteri a Roma;4 – Svolgere, dopo apposita sensibilizzazione, una fiaccolata serale per le vie di San Gallo;5 – Tenere “comizi/sit in” davanti al Consolato d’Italia in San Gallo, per alcuni sabati deiprossimi mesi;6 – chiedere un incontro all’Ambasciatore d’Italia durante la sua prossima visita alle Autorità diGoverno del Cantone di San Gallo;7 – svolgere attività di sensibilizzazione, con assemblee o manifestazioni nelle altre cittàdella Svizzera Orientale (Frauenfeld, Appenzell, Kreuzlingen, Rapperswil-Jona, Coira e nelPrincipato del Liechtenstein);8. - interessare continuamente della questione i media e le TV nazionali svizzere e locali;9. - cercare di coinvolgere la stampa italiana;10.- continuare l’attività d’informazione e “pressing” sui parlamentari eletti all’Estero;11. - organizzare una manifestazione davanti all’Ambasciata italiana in Berna ;12 - organizzare una manifestazione di protesta davanti al Ministero degli Esteri a Roma.p. Il Comitato: Teo Palmisano