Una serie di eventi ed iniziative presenteranno nel corso del 2015 eccellenze e molteplici sfaccettature dell’Italia contemporanea nel continente latino-americano. Ad annunciare la manifestazione il sottosegretario agli Affari Esteri Mario Giro affiancato dal ministro degli Esteri della Repubblica Argentina, Edoardo Zuain e dagli artisti italiani Moni Ovadia e Renzo Arbore ROMA – Oltre 370 eventi caratterizzeranno l’Anno dell’Italia in America latina, iniziativa all’insegna dell’incontro tra le eccellenze e le molteplici sfaccettature dell’Italia contemporanea e il dinamismo del continente latino-americano presentata questa mattina presso la sala delle conferenze internazionali della Farnesina dal sottosegretario agli Affari Esteri Mario Giro affiancato dal ministro degli Esteri della Repubblica Argentina, Edoardo Zuain e dagli artisti italiani Moni Ovadia e Renzo Arbore. Un “anno dell’Italia” con cui si intende presentare non solo “la cultura italiana, ma tutta la ricchezza del nostro Paese – ha precisato il sottosegretario, rilevando come il sottotitolo ben rispecchi l’ampio ventaglio di queste ricchezze: “Storie, viaggi, scoperte, imprese”. Doppia quindi la novità che caratterizza la manifestazione cui sarà dedicato il 2015 ed anche parte del 2016 – sino ai giochi olimpici previsti in Brasile ad agosto 2016-: un anno “dell’Italia” e non solo della cultura italiana, come avveniva nelle passate edizioni, e con lo scenario di un continente, non più limitato quindi ad un singolo Paese. Un’area importante per il suo dinamismo e per l’affinità che la unisce al nostro Paese, vicinanza dovuta – ricorda Giro – alla presenza di milioni di italiani e italo-discendenti. L’obiettivo è tenere insieme “passato, presente e futuro per guardare al futuro della nostra cooperazione – afferma il sottosegretario, illustrando i diversi temi cui saranno dedicati gli eventi: arte, design, cooperazione scientifica, accademica e universitaria, cinema, canzone e musica italiana, editoria, agro-alimentare, energia e sostenibilità (temi connessi a Expo 2015), innovazione tecnologica e turismo. Coinvolti soggetti istituzionali e non – associazioni di imprese, grandi aziende italiane con importanti presenze all’estero, realtà legate all’industria musicale, cinematografica o editoriale, enti di ricerca, autonomie locali e territoriali e poli più specificamente culturali come musei e istituti italiani di cultura – per una serie di iniziative, anche itineranti, che metteranno in rilievo la cultura e il suo modo di permeare “tutti gli aspetti del nostro essere in un Paese, anche il nostro modo di fare impresa – rileva Giro. Un tentativo “concreto di fare sistema perché l’Italia nel mondo è già sistema e si presenta in mille sfaccettature – annota il sottosegretario, ricordando come questa presenza di connazionali, “presenza che, con la rappresentanza e gli eletti all’estero è al cuore stesso del nostro Paese, è molto ricca e va utilizzata meglio, ascoltando e chiedendo”. Tra le mostre richiamate, il progetto di una esposizione sul sito archeologico di Pompei, promossa dal Ministero per i Beni, le Attività culturali e il Turismo, su cui si sofferma nel corso della presentazione Gianni Bonazzi del Mibact, spiegando come l’obiettivo sia mettere in luce l’applicazione di tecnologie avanzate ai fini della stabilità e della migliore conservazione del sito. Un percorso per mettere in luce non più le criticità ma l’eccellenza italiana sul tema e che prevede anche una ricostruzione in 3D degli edifici, così da consentire una visita “immersiva” del sito archeologico, da proporre in più luoghi. Per il design è prevista l’esposizione “Compasso d’oro 2014”, che mostrerà i prodotti vincitori dell’omonimo premio, mentre sarà il cinema protagonista in eventi importanti come il Festival di Mar del Plata o di Guadalajara, rassegna in cui il nostro cinema sarà ospite d’onore. Per l’editoria, il sottosegretario annuncia incontri di letteratura e saggistica cui parteciperanno autori come Claudio Magris o Dacia Maraini, passando poi a citare il rilievo che si intende dare anche alle numerose iniziative di cooperazione universitaria che coinvolgono oltre 50 atenei italiani e sudamericani. Prevista poi Fiere di settore e iniziative sul made in Italy cui si affiancheranno eventi musicali con protagonisti come Stefano Bollani, Uto Ughi, Giovanni Sollima o il Teatro San Carlo di Napoli che porterà a Buenos Aires e non solo l’opera verdiana. Le iniziative coinvolgeranno anche le scienze esatte, con – tra le altre – una mostra sulla geotermia curata da Enel annunciata in Cile, Messico e Perù e illustrata dal presidente di Enel Green Power America latina, Maurizio Bezzecheri. “C’è molta voglia di Italia nel mondo e dobbiamo ascoltarla e capirla di più – conclude il sottosegretario Giro, segnalando come con “uno spirito nuovo” si debbano legare passato e presente per guadare alla crescita del nostro Paese, “crescita – evidenzia – che non è solo economica, ma associata anche all’instaurarsi e al rinnovarsi di rapporti di amicizia con tutti i Paesi”. E sul legame preferenziale con l’Italia torna anche il ministro Zuain, che ribadisce come l’Argentina debba essere considerata come la principale “porta d’ingresso all’America latina”. “Troverete un continente fiero della propria sovranità e indipedenza, una realtà cresciuta anche politicamente, con sistemi democratici consolidati e attenti all’inclusione sociale – afferma Zuain, rilevando come la “voglia di integrazione” non si limiti al contesto regionale. A legare Argentina e Italia naturalmente il lungo tratto di strada percorso insieme, con un’emigrazione di antica data, ma anche “il volto amico” di un Paese che “non vuole imporre ricette” – afferma il ministro degli Esteri, ribadendo come la componente italiana rappresenti il “valore aggiunto” dell’Argentina. Sottolinea l’amore per la cultura italiana nutrito dall’Argentina anche Moni Ovadia, che auspica una rivalutazione di questo patrimonio e della cultura dell’accoglienza da parte italiana. “Abbiamo ricchezze immense che tendiamo a dimenticare, miniere che dobbiamo riaprire e che mi auguro riapriremo anche grazie ad iniziative come queste – afferma Ovadia, richiamando la “vivacità di un continente in piena espansione” e l’accoglienza ricevuta al Teatro San Martin di Buenos Aires in cui si è recentemente esibito. Insiste sul patrimonio costituito dalla musica popolare italiana – poco valorizzato anche in ricorrenze importanti come il 150° anniversario dell’Unità d’Italia – Renzo Arbore che ritiene tale repertorio uno “straordinario veicolo di diffusione della lingua italiana nel mondo”, potenziale che dovrebbe essere sostenuto dalle istituzioni. Illustra finalità e caratteristiche dell’Anno dell’Italia in America latina anche Vincenzo Grassi della Direzione generale per la Promozione del Sistema Paese del Maeci, che precisa come le iniziative saranno promosse “senza dotazioni finanziarie aggiuntive”, ricorrendo “all’immaginazione” e al coinvolgimento del maggior numero di soggetti potenzialmente interessati. Tra gli obiettivi, richiamato anche quello di presentare e far conoscere l’Italia alle generazioni più giovani, interesse che la cooperazione universitaria può certamente stimolare e che consente di avere effetti importanti se si pensa come tale formazione sia importante per la classe dirigente del futuro. In fase di preparazione – segnala – anche il sito dedicato all’evento, attivo dal 1° gennaio 2015. Sull’importanza dell’interscambio commerciale con tutta la regione si sofferma il direttore generale dell’Agenzia Ice, Roberto Luongo, che illustra le attività in programma per incrementare ulteriormente le relazioni di tipo economico con il nostro Paese. Sulle iniziative legate al cinema italiano si sofferma invece Stefano Balassone, segretario generale dell’Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali (Anica), che spiega come l’obiettivo sia l’organizzazione di eventi che, promossi in sinergia con le istituzioni – in primis grazie alla collaborazione con le sedi diplomatiche, – “possano camminare con le proprie gambe”, tesi da un lato allo sviluppo di co-produzioni e, dall’altro, alla distribuzione dei film italiani nei cinema e in televisione. Richiama infine l’importante presenza italiana in loco – fatta di collettività, punti di riferimento istituzionali come la rete diplomatica, associazioni regionali e realtà promosse dalla collettività stessa – anche il direttore generale per la Promozione del sistema Paese del Maeci, Andrea Meloni. (Viviana Pansa-Inform)