Nel complesso lavoro di messa a punto del testo della legge di stabilità che nei prossimi giorni approderà all’Aula della Camera, la presenza e la pressione dei deputati del PD eletti all’estero hanno consentito di conseguire un positivo risultato in tema di internazionalizzazione. L’internazionalizzazione e il coinvolgimento delle comunità d’affari di origine italiana sono, come si ricorderà, una delle scelte significative delle proposte emendative degli eletti del PD nella ripartizione Estero. Essi, infatti, avevano presentato, tra gli altri, un emendamento, a prima firma Marco Fedi, con il quale si chiedeva di contenere in limiti fisiologici il taglio del 50% del contributo assegnato alle Camere di Commercio all’estero, che sono i principali e più diffusi fattori delle attività di internazionalizzazione delle nostre imprese. L’emendamento di Fedi e degli altri deputati del PD, inizialmente accantonato per la necessità di reperire coperture finanziarie, trasformato poi da Garavini in subemendamento di una proposta del Governo, ha consentito di recuperare tre milioni di euro nel triennio, uno per ciascun anno finanziario. Questa misura va collegata ad un altro emendamento, ugualmente accolto, del collega del PD Mongiello, con il quale si concedono 3,5 milioni alle Camere di Commercio estere nel 2015 per un’azione di contrasto all’italian sounding, vale a dire alla contraffazione del made in Italy. Va segnalato che la scelta di sostegno e promozione dell’internazionalizzazione è una delle linee guida del bilancio dei prossimi anni, tant’è che il Governo ha disposto uno stanziamento aggiuntivo di 130 milioni di euro per l’anno 2015. Si tratta di un orientamento che ci trova del tutto concordi perché rappresenta un percorso fondamentale per la ripresa e il rilancio dello sviluppo, nonché per un ritorno attivo e dignitoso dell’Italia sulla scena internazionale. In questo cammino, occorrerà valorizzare, più di quanto non sia avvenuto finora, le possibilità di sinergia con le nostre comunità all’estero e con le nostre rappresentanze. Vogliamo sottolineare che il sostegno alle Camere di Commercio operanti all’estero è altamente produttivo dal momento che solo per il 6% le spese di struttura di questi organismi dipendono dal contributo pubblico e che il cofinanziamento delle attività non va oltre il 18%. A questo risultato va aggiunta l’eliminazione del taglio di 400.000 euro, avvenuta anch’essa per sollecitazione dei deputati del PD Estero, inizialmente previsto per gli Istituti di cultura. La richiesta di annullamento del pesante taglio annunciato a danno dei Patronati, inoltre, nella quale gli eletti all’estero hanno coinvolto centinaia di parlamentari, sembra possa trovare un accoglimento parziale dal Governo, che comunque non farà desistere dal tentativo di ottenere un esito più pieno nei successivi passaggi parlamentari. Nell’esame di una legge di stabilità caratterizzata dall’esigenza di spostare risorse dalle partite correnti agli investimenti e dal conseguente contenimento della spesa pubblica, si sono potute misurare tutte le difficoltà di trovare risorse da recuperare per praticare spazi emendativi di più ampio respiro. Si tratta, comunque, solo del primo round avvenuto nelle commissioni, che prelude alla discussione in Aula e al passaggio al Senato, prima di un prevedibile ritorno alla Camera. Con le nostre proposte e il nostro impegno, dunque, abbiamo solo avviato un percorso e un’opera di sensibilizzazione che ci auguriamo possa conseguire, nell’una e nell’altra Camera, altri risultati sia pure nel quadro di una fase di difficoltà finanziarie di cui sono note la serietà e la persistenza. Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta