Il presidente Fabio Porta sull’audizione del Comitato di Presidenza del Cgie: Si è parlato delle elezioni dei Comites , dei tagli ai patronati e alla promozione della lingua e della cultura nel mondo contenuti nella legge di stabilità, e del rilancio dell’associazionismo. “Necessaria una nuova legislazione e organizzazione delle realtà degli italiani all’estero, a partire dall’associazionismo che consideriamo determinante per il futuro della presenza dell’Italia nel mondo” ROMA – Si è svolta ieri, davanti al Comitato permanente della Camera sugli italiani nel mondo e promozione del sistema paese, l’audizione informale del Comitato di Presidenza del Cgie. Fra i vari interventi che hanno caratterizzato il dibattito segnaliamo quelli del presidente del Comitato Fabio Porta e del segretario generale del Cgie Elio Carozza, dei deputati Marco Fedi (Pd), Gianni Farina (Pd), Francesca La Marca (Pd) e Alessio Tacconi (Misto), nonché dei vicesegretari generali del Consiglio Generale Silvana Magione, Francisco Nardelli, Roberto Volpini e dei componenti del CdP Riccardo Pinna e Dino Nardi. Per avere un quadro d’insieme dei temi affrontati nel corso del dibattito, che ovviamente ha avuto fra i suoi punti centrali le prossime elezioni dei Comites, abbiamo chiesto al presidente del Comitato della Camera Fabio Porta di illustrarci le tematiche affrontante durante l’incontro. “L’audizione informale, – ha spiegato Porta - è ormai divenuta una consuetudine in occasione delle riunioni del Comitato di presidenza del Cgie. Nel corso dell’incontro sono state ovviamente affrontate le questioni di maggiore attualità inerenti all’attività del Parlamento e del Comitato rispetto alle collettività degli italiani all’estero. Quindi si è parlato sostanzialmente delle elezioni dei Comites , dei tagli ai patronati e alla promozione della lingua e della cultura nel mondo contenuti nella legge di stabilità, nonché del rilancio dell’associazionismo degli italiani all’estero. Per quanto riguarda le elezioni dei Comites – ha precisato Porta – il Comitato parlamentare ha sostanzialmente condiviso il documento approvato dal Comitato di presidenza del Cgie dove si esprime contrarietà alla proroga dei termini per la presentazione delle liste, mentre si auspica la possibilità di indire nuovamente le elezioni dei Comites nei luoghi non sia stata presentata alcuna lista. Sempre sui Comites condividiamo inoltre l’appello del Cgie per la realizzazione di una nuova campagna informativa, perché altrimenti lo sforzo che stiamo compiendo, volto ad aumentare i tempi per le iscrizioni al voto dei nostri connazionali all’estero, rischierebbe di essere inutile. Durante l’audizione è’ stato anche auspicato l’avvio di una fase di riforme che riguardi il Comites ed il Cgie. Un momento di riflessione da attivare immediatamente dopo il rinnovo di questi organismi di rappresentanza. Sulla questione dei patronati – ha proseguito il presidente del Comitato - i parlamentari hanno illustrato quello che si è tentato di fare alla Camera non solo per ottenere il dimezzamento del taglio delle risorse, ma anche per eliminare o ridurre al massimo questa decurtazione prevista dalla legge di stabilità. Nonostante le modifiche apportate alla legge di stabilità continuiamo comunque ad essere preoccupati per la permanenza di una riduzione così alta delle risorse dei patronati. Una penalizzazione che rischia di trasferirsi soprattutto sulle collettività all’estero che usufruiscono in maniera molto forte dei servizi dei patronati. Sull’associazionismo, per quanto mi riguarda, - ha continuato Porta - ho ribadito quanto detto alcuni giorni fa in un dibattito sulla riforma del terzo settore. Credo che la riforma del terzo settore, le nuove mobilità degli italiani all’estero, l’esigenza di rinnovare gli organismi di partecipazione siano tutti aspetti che ci devono indurre a lavorare, come Comitato e Parlamento, ad una nuova legislazione e a una nuova organizzazione delle realtà degli italiani all’estero a partire dall’associazionismo che - ha concluso Porta - consideriamo determinante per il futuro della presenza dell’Italia nel mondo”.