(SA) - Quella che scade il 18 marzo non è una scadenza qualunque, essa si trasforma automaticamente in una prova di forza tra chi vuole che i COMITES, organi democratico di rappresentanza degli italiani all’estero rimangano e quelli che hanno fatto di tutto per dimostrare che sono organismi inutili, che non servono, che sono uno spreco che bisogna eliminare.
Come si può leggere ed interpretare in maniera diversa l’opzione voluta dalla legge di riforma dei COMITES, che stabilisce che non basta essere iscritti negli elenchi AIRE per avere diritto a votare, ma bisogna fare espressa richiesta di iscrizione in un albo appositamente inventato per questa occasione.
Un esiguo numero di iscrizioni, porterebbe tante conclusioni negative, che vogliamo qui di seguito brevemente elencare:
1) sarebbe la dimostrazione che gli italiani all’estero non sono interessati a questo organismo;
2) uno scarso numero di elettori non darebbe quella forza e quella rappresentatività di cui un organismo elettivo ha di bisogno;
3) ad elezione conclusa, sarebbe facilitato il compito di chi non vuole i COMITES, per continuare a svuotare ulteriormente il loro ruolo e la loro possibilità di intervento, già molto ridotta;
4) darebbe un alibi ai tagli dei fondi oprarti in passato dai vari governi, che ancora non si fermano, ma che possono riprendere con maggiore vigoria, sempre all’insegna di un effimero risparmio;
5) infine, tutto concorrerebbe a fare dichiarare tali organismo istituzioni inutili, per cui verrebbe spianata la strada a tutti quelli che oggi attaccano i COMITES, domani attaccheranno il CGIE e dopo cercheranno di eliminare il voto all’estero e la rappresentanza degli emigrati in parlamento.
Ecco PERCHE’ ISCRIVERSI!
La posta in gioco, quindi è molto alta, per cui necessita uno sforzo di tutti per difendere diritti che nessuno ci ha regalato e che sono stati conquistati in anni di lotte anche aspre.
Per questo, oggi, a distanza di pochi giorni dalla scadenza dei termini per potersi iscrivere in questi benedetti elenchi elettorali, l’USEF invita tutte le proprie strutture alla massima mobilitazione per raggiungere il maggior numero di iscrizioni possibili.
Ciò, nel nome di una coerenza che ci ha sempre contraddistinti quando in passato ci siamo battuti per ottenere che gli emigrati avessero le rappresentanze democratiche che oggi hanno.
Così come ci siamo battuti per averle, oggi ci dobbiamo battere ed adoperare perché nessuno si sogni di inventarsi strategie per poterci via queste grandi conquiste democratiche.
Usando una vecchio modo di dire che da tempo è in disuso, oggi diciamo a tutti gli amici delle istituzioni e della democrazia: “al lavoro ed alla lotta” per mantenere quello che abbiamo e porre le premesse per andare avanti.