PARTE LA CAMPAGNA ELETTORALE. SCIOGLIERE IN FRETTA LA RISERVA SULL’USO DEGLI ELENCHI DEGLI ELETTORI PER ASSICURARE UNA CAMPAGNA ELETTORALE ED INFORMATIVA IN PIENA REGOLA

 Il percorso che ci ha portati alle prossime elezioni dei Comites,

dopo anni di rinvii, è stato oggettivamente contraddistinto da numerose problematiche e crescenti difficoltà.

Le elezioni sono ormai prossime e con il 18 marzo si chiude la fase preparatoria. Infatti, questo sarà l’ultimo giorno in cui i cittadini italiani iscritti all’Aire da almeno sei mesi potranno registrarsi nell’elenco degli elettori del proprio Consolato ed esercitare così il diritto di voto. I consolati provvederanno poi ad inviare a tutti gli iscritti negli elenchi elettorali i plichi necessari per votare per corrispondenza, che dovranno pervenire entro il 18 aprile. In questi stessi giorni parte la campagna elettorale ed informativa dei candidati e delle liste.

Ed è proprio su questo punto che si registrano delle difficoltà. Ci riferiamo, in particolare, alla possibilità per le liste e i candidati di ottenere dai Consolati l’elenco aggiornato degli elettori, così da poter svolgere una normale campagna informativa ed elettorale.

Ora, pare che numerose rappresentanze consolari, su direttiva della Farnesina, non hanno risposto ancora alle richieste dei candidati e delle liste concorrenti di ricevere l’elenco degli elettori. Questo, in attesa del pronunciamento del Garante della privacy.

In realtà, il garante si era già pronunciato nel settembre 2005 su tutta la materia attinente alla propaganda elettorale nel "decalogo" del Garante, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 settembre 2005 n. 212, facendo riferimento esplicito anche ai Comites con queste testuali parole:

A)    Liste elettorali

Possono essere anzitutto utilizzati, senza il preventivo consenso degli interessati, i dati contenuti nelle liste elettorali che ciascun comune tiene, aggiorna costantemente e rilascia in copia anche su supporto elettronico. L'intera platea degli elettori può essere così contattata agevolmente.

Possono essere altresì utilizzati i seguenti altri elenchi e registri in materia di elettorato attivo e passivo:

·      elenco degli elettori italiani residenti all'estero per le elezioni del Parlamento europeo;

·      elenco aggiornato dei cittadini italiani residenti all'estero finalizzato a predisporre le liste elettorali, realizzato unificando i dati dell'anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) e degli schedari consolari;

·      elenco dei cittadini italiani residenti all'estero aventi diritto al voto per l'elezione del Comitato degli italiani all'estero (Comites);

·      liste aggiunte degli elettori di uno Stato membro dell'Unione europea residenti in Italia e che intendano esercitare il diritto di voto alle elezioni del Parlamento europeo.

 In base a tale precedente, appare evidente che l’elenco degli elettori, realizzato con le nuove modalità, rimane comunque un elenco pubblico, finalizzato al voto, gestito da una pubblica amministrazione e legato comunque alla iscrizione AIRE, che ne costituisce il fondamento. Per queste ragioni, ci sembra indiscutibile il diritto dei rappresentanti di lista di ottenere i dati anagrafici e i rispettivi indirizzi postali per svolgere in modo fisiologico la campagna elettorale.

Altro discorso, invece, per le email e i numeri di telefono. In occasione delle elezioni 2013 il garante aveva comunque stabilito che la condizione dell’assenso, ai soli fini elettorali, potesse essere superata. Aveva però stabilito una data entro la quale tale deroga poteva applicarsi. Essendo decorsa tale scadenza, pare evidente che su questa materia debba pronunciarsi nuovamente il garante.

Per quanto mi riguarda, ben venga questo parere, ma si faccia in fretta! Stupisce, semmai, che per elezioni programmate da tempo, poi rinviate, e ormai prossime, non lo si sia acquisito per tempo. Del resto, la richiesta di questi elenchi, non rappresenta un fatto eccezionale ma la norma di una qualsiasi campagna elettorale. Davanti a questo ritardo ci verrebbe da pensare, ancora una volta, alla mancanza di attenzione nei confronti delle nostre collettività. Rispettarle significa in concreto metterle nella condizione di poter svolgere la loro vita comunitaria in tutte le sue manifestazioni, soprattutto quando si ha a che fare con la sfera dei diritti, in questo caso dei diritti politici.

D’altro canto, siamo di fronte ad un momento di fatica della partecipazione democratica e aggravare le difficoltà burocratizzando eccessivamente alcuni passaggi significa non aiutare le nostre comunità.

Ritengo, quindi, che anche per le elezioni dei Comitati degli Italiani all’Esteri, trattandosi di organismi elettivi, possa essere valido quanto stabilito dal provvedimento sopracitato. In ogni caso, si faccia in fretta, nel rispetto dei tempi reali di una campagna elettorale che dovrà svolgersi necessariamente in poche settimane. - On. Marco Fedi