decurteranno in pari misura i fondi destinati all'apprendimento dell'italiano e alla divulgazione della cultura italiana e ridurranno i finanziamenti agli organi rappresentativi degli italiani all'estero – Comites e Cgie - Conferenza dei Giovani, Museo dell'Emigrazione". "La manovra finanziaria – hanno aggiunto – nell'arco di tre anni riduce ad un terzo della cifra attuale l'importo complessivo dei fondi a favore degli Italiani nel mondo, rendendo impossibile qualsiasi vera attività e tagliando qualsiasi legame con i nostri connazionali. A ciò si aggiunge la discriminazione operata confronti degli Italiani all'estero cui non si applica l'abolizione dell'ICI sulla prima casa concessa invece a tutti gli Italiani residenti in Italia". Durante la conferenza è stata denunciata la "profonda mancanza di solidarietà da parte del governo Berlusconi nei confronti della nostra comunità all'estero che non solo nel corso degli anni ha sempre contribuito al benessere dell'Italia, con le rimesse dall'estero, col fiorire di flussi commerciali attivati dalla miriade di imprese create dai nostri emigrati, col flusso turistico indotto e con gli investimenti fatti in Italia dai nostri connazionali". "Il governo attuale – è stato stigmatizzato – non pensa né alle generazioni passate di cui si ignorano i sacrifici né alle generazioni future cui si nega l'apprendimento dell'italiano, rendendo impossibile l'accesso ed eventualmente il rientro al paese d'origine". La Lorenzi, dal canto suo, ha ricordato che "questa politica di indifferenza e trascuratezza verso i connazionali nel mondo, ha già colpito gli Italiani residenti nel Granducato di Lussemburgo, dove dal 2007 non vengono più erogati contributi per l'insegnamento della lingua italiana a Lussemburgo e nel luglio 2008 il Consolato italiano è stato chiuso e declassato a Cancelleria consolare", mentre Tommasi ha ricordato che "a Roma dall'8 al 12 dicembre si terrà la prima Conferenza dei Giovani Italiani nel mondo che rischia anche di essere l'ultima, visti i tagli operati dalla Finanziaria". Entrambi hanno quindi osservato che "non si tratta solo di una politica di riduzione delle spese che sottraendo indiscriminatamente fondi a tutti i capitoli di spesa riduce i consumi e gli investimenti, senza contribuire al rilancio dell'economia. È in gioco la stessa sopravvivenza della rappresentanza degli Italiani all'estero: il rinvio sine die delle elezioni dei Comites fa temere tempi bui dopo il riavvicinamento all'Italia degli Italiani all'Estero ottenuto grazie all'introduzione del voto per corrispondenza e la partecipazione alle elezioni legislative nel 2006". Anche alla luce di queste considerazioni, il Comites di Lussemburgo ha sottoscritto la petizione contro i tagli della Finanziaria 2009 e chiesto "una presa di posizione forte e continua da parte degli organi di rappresentanza degli Italiani all'estero, Comites e Cgie, della società civile e delle forze politiche per continuare a lottare contro le misure del governo Berlusconi che de facto annientano la politica italiana nei confronti degli Italiani nel mondo". (aise)