E stata la mia professoressa di francese all’università (per tre anni) a fammerli conoscere, in francese. Mia mamma, troppo vicina ancora la guerra e le dure immagini nella sua mente, non mi lasciò imparare il tedesco (potevo studiare e leggere tutto quello che mi veniva in mente, meno il tedesco ed i libri dei tedeschi).Perciò...Io approffittavo le lezioni della gentile donna che tanto amore aveva per la letteratura e tanti autori mi spinse a leggere, per fortuna.. Paul Eluard, e Bertolt Bretch avevano in comune ,ed io avevo in comune con loro, la curiosità , il dolore, il forte impatto che i successi delle guerre europee ebbero nelle loro e nella mia vita. E due poemi bellissimi, uno di Paul Eluard che descrive la primitiva sensazione dell’amore animale, dell’amore come fatto solidale e naturale per scappare alla paura. Bertolt Bretch invece descrive nel poema al quale mi riferisco, la mancanza di solidarietà dell’essere umano, la stupida attitudine che lo porta ad isolarse e far finta di non vedere quanto occorre accanto a lui, anche sfuggendo alla paura. In un punto tutti e due si ritrovano e questa situazione, questo punto d’inflessione ci fece in quegli anni notare la professoressa di farncese. E per questo che a volte, parlando di uno nomino l’altro, “come due silabe di una stessa Idea†che la mia mente trasloca. Quello che invece è sempre chiaro nella mia mente e nel mio agire, è l’idea della solidarietà come azione intelligente. Domani, a Mendoza, è la mia speranza che la gente, gli italiani, incominciamo a capirlo e che a mezzogiorno ci sia un numero decoroso di persone di fronte al Consolato d’Italia per presentare il documento elaborato per chiedere al Governo Italiano che rifletta sulle conseguenze di una azione così poco solidale come un taglio indiscriminato all’emigrazione. Chissà , come risultante di un momento di crisi, domani tutti potremo dire a Mendoza come Paul Eluard: “E chè volete, ci siamo amati...†e non come Bertolt Bretch:â€Adesso verranno per noi e non c’è niente da fareâ€. Siamo ancora, tutti, in tempo di fare qualcosa, noi emigrati, i parlamentari eletti ell’estero e quelli eletti in Italia che abbiano spirito democratico e l’attuale Governo. E meglio amarsi per combattere la paura. Antonina Cascio.