(Dott.ssa Aurora Bomprezzi) - Vi voglio raccontare un’ esperienza che si fa tutti gli anni, quando i nostri allievi, della Scuola Italiana XXI Aprile, finiscono la scuola secondaria e fanno un viaggio in Italia. Durante un mese percorrono le principali cittá iniziando da Milano, Torino, Venezia, Firenze, Pisa, Roma, Sorrento, Napoli, Capri e finalmente la Sicilia.
Così possono vedere, conoscere finalmente tutto, l’arte e le bellezze naturali, di cui tanto ne abbiamo parlato nelle lezioni di lingua e cultura italiana. Hanno anche l’occasione di interagire con gli italiani; in alberghi, escursioni, ristoranti, fast food, nei shopping...ecc. In un primo momento sono affascinati, in uno stato di euforia abbastanza notevole; vogliono farsi capire e si sentono felici quando riescono a mantenere una lunga conversazione con qualche italiano. Nel trascorso dei giorni incominciano ad avere uno shock culturale, vedono le differenze con la propria cultura e molte cose non sono compresse, non le capiscono e sentono che sono stranieri, extracomunitari benchè allogiano in alberghi 4 stelle. Quasi alla fine del viaggio, arrivano ad una stabilitá emotiva, che in alcuni é positiva, perchè hanno avuto l’occasione di andare in Europa, perchè il viaggio inizia a Madrid, dopo Niza, Montecarlo e finalmente si scende in Italia, ma in molti é negativa perché sentono come un risveglio di nazionalismo e piace tanto l’Italia come paese, ma non gli italiani. Questo forse occorre perché in molti casi, credo che alcuni adulti italiani non sanno bene come trattare i giovani stranieri, perché ci sono sfumature e anche, non so se sono modismi linguistici, come per esempio:-non di meno, ecc., che i ragazzi non riescono a cogliere, allora queste persone sono scortesi e abbastanza scontrosi. Spero che nessuno si offenda, peró queste sono le osservazioni che ho potuto fare, quando in due occasioni, nel’96 e a marzo 2001, ho accompagnato i ragazzi; la prima volta erano 56 alunni e la seconda 50. Devo chiarire che io sono prima generazione d’immigranti italiani e amo l’Italia come pochi, ma anch’io sono arrivata a sentirmi piú argentina che mai, quando sono in Italia, mentre quando sono qui, in Argentina, mi sento come un pesce fuori dell’acqua, perchè sento quella nostalgia di cui già ho parlato in un altro articolo, che non mi appartiene. Dal 2005 fino ad oggi il viaggio che fanno gli alunni della Scuola Italiana si è finalmente trasformato in una “ vacanza studioâ€, come sempre abbiamo suggerito i docenti. Si fa in una cittadina delle Marche, a CastelRaimondo, dove hanno lezioni al mattino e nel pomeriggio fanno diverse gite nella regione, come Le grotte di Frassasi, Gubbio, e poi conoscono Firenze, Pisa, Urbino e Roma, nelle gite che si fanno il fine di settimana. Questa sì è una bella esperienza per i ragazzi perchè nel Residenze conoscono coetani di diverse parti del mondo e si parlano altre lingue, tra le quali i nostri ragazzi possono comunicarsi in inglese, italiano e in spagnolo e così veramente colgono un’ esperienza indimenticabile.