verso i diritti degli altri, sopratutto il diritto alla vita, cioè il diritto a continuare sulla terra malgrado si pensi e si senta in maniera diversa degli altri. Invece, la situazione attuale è che la vita è sotto ricatto e se vuoi continuare a vivere devi pensare come lo vogliono alcuni, e se non lo fai, puoi finire senza vita come effetto di strane e terribili “tragedieâ€. Credo che arrivati a questo punto dobbiamo avere chiaro il concetto della parola “Tragediaâ€, una tragedia non può essere mai una cosa pianificata, organizzata, perchè se è così stiamo parlando di assassini e allora si tratta di semplici ( complicatissimi) omicidi, individuali o di massa. Un ciclone, l’eruzione di un vulcano, un terremoto, possono provocare tragedie, sino ad un certo punto. Non è tragedia se queste cose abbiamo potuto accertarle (può succedere) e abbiamo nascosto l’informazione. Non è tragedia se le case di un paese sono state costruite illegalmente e non sopportano un terremoto grado 6 che da altre parti passa quasi senza conseguenze. Tragedia è che Otello sia tanto geloso da credersi cornuto senza esserlo. E anche in questo caso dobbiamo avere dei dubbi, perchè forse avremmo dovuto mandare Otello dal psichiatra a fare una cura. In Argentina, “ La tragedia di Cromagnon†ha dato tanto da parlare in questi giorni. Un locale da ballo...il doppio delle persone che dovrebbero esserci dentro...le porte chiuse per evitare che qualcuno entri o se ne vada senza pagare(il giusto dovrebbe essere la quantità adeguata di personale di vigilanza)...le autorità che ricevono il “pizzo†e guardano altrove...la notte di fine d’anno che fa che i vigili del fuoco siano a divertirsi...e come loro il personale delle ambulanze ed i medici di guardia ed i poliziotti della sezionale di vigilanza vicina...Ed un paio di ragazzi che amano il pericolo e non danno retta ai consigli ed accendono una bengala... Questa non è una tragedia, è una notte di 193 omicidi, è una strage, una strage che dovrebbe farci capire che non possiamo permetterci più queste situazioni, che dobbiamo essere noi a controllare, per non piangere dopo. La tragedia? Sì, esiste, ma è per i genitori, i fratelli e le sorelle, i sopravissuti. Non ci sarà mai una decisione della giustizia abbastanza giusta ,che possa consolarli e conformarli. (Antonina Cascio)