A BETTOLA IL MONUMENTO ALL’EMIGRANTE PIACENTINO BOLOGNA - È di Getty Bisagni, nato a Bettola (Piacenza) nel 1931, artista di fama internazionale, con mostre a Parigi alla galleria de l’Odeon e medaglia d'oro dell’accademia francese "Arts Sciences Lettres", il "Monumento all'emigrante piacentino" che sarà inaugurato a Bettola il 29 marzo prossimo alle 12.15 in Viale Vittoria 1. "Il maestro Bisagni – spiega Roberto Boiardi presidente dell’Associazione Bettola nel Mondo - desiderava da anni donare un'opera emozionante, significativa per Bettola e per tutta la Val Nure, terra di forti migrazioni dalla fine dell'Ottocento agli anni '50 del secolo scorso. Il progetto è nato in un pomeriggio estivo alla Bagnata di Bettola, dove al presidente e alla tesoriera dell'Associazione furono mostrati i cinque bozzetti che Getty Bisagni aveva studiato per il monumento all'emigrante, e da lì prese forma l'idea di realizzare un monumento dedicato non solo agli emigranti piacentini, ma a tutti gli italiani nel mondo. L'idea fu poi rilanciata in occasione della mostra dei bozzetti del Maestro nella piazza di Bettola la scorsa estate, quando il pubblico presente votò il bozzetto più significativo". Il progetto di Bettola nel Mondo e del comitato pro-monumento ha ottenuto il patrocinio del Comune di Bettola, della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo – la cui presidente Silvia Bartolini sarà presente all’inaugurazione - della provincia di Piacenza e di altri Comuni della provincia, come pure il contributo di enti, associazioni, privati cittadini italiani e stranieri. "Gli alunni della scuola primaria di Bettola – ha aggiunto Roberto Boiardi - sono stati accompagnati a vedere l'artista nel suo atelier mentre forgiava la scultura e hanno condiviso con lui l'entusiasmo della creatività. Fondamentale al fine del progetto si è dimostrata la generosità di chi ha fornito il laboratorio per la realizzazione dell'opera, di chi ha provveduto ai materiali di realizzazione e al trasporto del monumento, dell'impresa che ha collocato l'opera nel luogo scelto dal Comune, della rosa di tenaci sostenitori del sogno del Maestro Getty Bisagni". (aise)
BANDO “ARCHIVIO DELLA MEMORIA”: DOMANDE ENTRO IL 30 MARZO
POTENZA - Lettere, fotografie, filmati, musiche e oggetti a vario titolo collegati alle storie di emigrazione. Li ricerca, attraverso un bando pubblico, la Regione Basilicata che intende dare vita ad un “Archivio della memoria condivisa della storia dell’emigrazione lucana”. Protagonista dell’iniziativa, presentata a Moliterno, il “Centro di documentazione Nino Calice”, che ha sede a Lagopesole, nel Castello di Federico II, dove su iniziativa della Regione fra qualche mese nascerà il Museo dell’Emigrazione. L’obiettivo è quello di costruire uno spazio espositivo sul tema dell’emigrazione con particolare riguardo ai temi del viaggio e dell’insediamento, attraverso la visualizzazione degli allestimenti che riproducono il percorso e l’emozione del viaggio, con l’utilizzo di strumenti multimediali, installazioni interattive e arti visive. Un Comitato Tecnico Scientifico, coordinato dall’ex presidente della Commissione dei lucani nel mondo Luigi Scaglione e composto da Michele Durante della Soprintendenza regionale dei Beni Archivistici, dal direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza Franco Sabia, da Patrizia Del Puente dell’Università degli Studi della Basilicata e dall’assessore del Comune di Avigliano Vito Lucia seguirà l’allestimento del Museo “che contiamo di presentare – ha spiegato Scaglione a Moliterno davanti a una platea di studenti e delegati all’assemblea annuale delle associazioni dei lucani nel mondo - in anteprima a Expo 2015, e inaugurare il 22 maggio, nella Giornata dei Lucani nel Mondo, legandolo poi direttamente al progetto conoscitivo di Matera 2019”. Il Museo dovrà raccontare la prima emigrazione, quella che si è sviluppata fino al 1950. “Ma noi stiamo già lavorando per immaginare il racconto della seconda emigrazione – ha aggiunto Scaglione – e con questo bando intendiamo coinvolgere nella ricerca dei materiali i Comuni, le Federazioni e le Associazioni , gli sportelli, i social network, le famiglie. Per poi ampliare le sezioni museali con le storie della immigrazione partendo dalla emigrazione di ritorno sino a quelle dei migranti del mare o dei lavoratori delle nostre campagne. Non ci interessa suscitare sentimenti di nostalgia, vogliamo invece mantenere vivo il ricordo, legandolo alle azioni, ai sacrifici, alle vittorie, alle sconfitte, alle storie della nostra emigrazione con esempio e monito per la emigrazione e la immigrazione di oggi”. “Con il bando per l’archivio della memoria – ha detto il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza – vogliamo aprire i cassetti a far rivivere una memoria collettiva che riguarda ognuno di noi. Questa scommessa può servire molto anche alle scuole, che sono i luoghi della formazione delle coscienze. Attraverso la vivacità degli studenti e l’opportuno coordinamento di dirigenti scolastici e docenti è possibile arricchire la didattica cercando nuovi pezzi della nostra storia collettiva. Il museo sarà fatto con le storie che riuscirà a raccontare, per farlo vivere abbiamo bisogno di voi e dei vostri suggerimenti. Scavando nel passato, nelle vicende familiari di ognuno, per trovare qualcosa che è giusto consegnare alla memoria collettiva: anche così si costruisce il futuro della Basilicata”. Le persone che intendono partecipare al bando possono far pervenire i materiali (lettere, cartoline, manifesti, memoriali, diari, documenti pubblici, fotografie, filmati, registrazioni sonore, oggetti vari) entro il 30 marzo 2015, presso l’Ufficio Sistemi Culturali e turistici, Cooperazione internazionale della Regione Basilicata (via Verrastro, 4 – 85100 Potenza – tel. 0971/668896 - 668201). I materiali potranno essere donati in originale o riprodotti in copia digitale e dovranno essere corredati dalle informazioni riguardanti data, luogo di conservazione, soggetto che li ha prodotti. Chi conferisce i materiali dovrà inoltre dichiarare di concederli liberamente e gratuitamente per le finalità istituzionali dell’Archivio. (aise)
“LA SFIDA DELLA DIVERSITÀ: L’ITALIA E I SUOI "IMMIGRATI"" ALL’IIC DI TORONTO
TORONTO - "La sfida della diversità: l’Italia e I suoi "Immigrati"": è il tema del seminario che Amara Lakhous terrà il 19 marzo alle 16 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Toronto. La lettura sarà seguita dalla proiezione di "Clash of Civilization over an elevator in Piazza Vittorio" (Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio), 2010, tratto dal romanzo di Amara Lakhous e diretto da Isotta Toso. L’evento è presentato da Emilio Goggio Chair in Italian Studies, University of Toronto e Istituto Italiano di Cultura di Toronto. (aise)
L’ITALIANO, PONTE TRA LE CULTURE NEL MEDITERRANEO
LA VALLETTA – Qual è la situazione attuale della lingua italiana nel Mediterraneo? Qual è il senso dell’imparare l’italiano oggi? È una lingua che sopravvive come connotazione culturale o dà anche una spinta professionale? A queste domande si cercherà di rispondere il prossimo 25 marzo alle 11 durante un incontro-dibattito organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di La Valletta, in collaborazione con l’Università di Malta. Saranno presenti, all’Old Humanities Building dell’ateneo, la segretaria generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona Loredana Cornero, Joseph Eynaud e Joseph Brincat, docenti dell’Università di Malta. L’evento vuole portare a conoscenza della comunità accademica e non solo, i temi emersi durante il convegno “La lingua italiana sulla frontiera. Italiano, ponte tra le culture nel Mediterraneo” svoltosi a dicembre a Roma presso la sede della Rai, chiudendo una serie di altri due incontri sull’italiano alle frontiere che si sono svolti in Svizzera e in Croazia. (Inform)