L’ITALIA RICORDA ALDO MORO: MATTARELLA IN VIA FANI ROMA - Trentasette anni fa, il 16 marzo del 1978, l’agguato di via Fani, in cui le Brigate Rosse rapirono il presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro e uccisero gli uomini della scorta Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Un passaggio scolpito per sempre nella memoria del nostro Paese, eppure dai contorni poco chiari ancora a trentasette anni di distanza, vista l’esigenza di una nuova commissione parlamentare d’inchiesta (il cui lavoro è salito proprio in questi giorni alla ribalta delle cronache, dall’audizione di monsignor Antonio Mennini che ha ribadito davanti ai parlamentari di non aver mai confessato l’allora presidente Dc nella prigione delle Br) all’acquisizione delle audiocassette trovate nel covo di via Gradoli. “Una verità ce l’abbiamo ma non è certo completa” ricorda ai microfoni di “Voci del Mattino”, su Radio1, Giovanni Ricci, figlio dell’appuntato dei carabinieri Domenico Ricci, ucciso in via Fani. Sul luogo della strage si è recato lunedì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha deposto una corona di fiori e ha osservato un minuto di raccoglimento dinanzi alla lapide che ricorda l’agguato. Il presidente, dopo aver deposto la corona, si è fermato a parlare con i familiari delle vittime presenti alla commemorazione. A rendere il loro omaggio in via Fani anche i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini e il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Intanto, però, c’è ancora una verità da cercare e da scrivere: il presidente della Commissione Moro, Beppe Fioroni, ha spiegato a Unomattina che il governo “farà di tutto per far sì che Alessio Casimirri, uno dei due br di via Fani ancora all’estero (l’altro è Alvaro Lojacono, ndr) possa rientrare in Italia e pagare il debito con la giustizia perché sa tanto e può dirci tanto del caso Moro”. “Noi abbiamo buoni rapporti con il Nicaragua, dove Casimirri risiede – aggiunge Fioroni -. Abbiamo contribuito ad abbattere il suo debito. Spero che si possa arrivare a sentire qual è la versione di Casimirri”. (NoveColonne ATG)
 
GIRO D’ITALIA, LA “CORSA ROSA” PARTE DALLA LIGURIA
 
GENOVA - Per la prima volta il Giro d'Italia farà le prime quattro tappe in un unica regione, la Liguria. 500 km, 77 comuni da attraversare. Una vetrina di grande prestigio per tutto il territorio e in particolare per la pista ciclabile del Ponente, che sarà teatro del cronoprologo. Il Giro d’Italia partirà infatti dalla Liguria, con una prima tappa a cronometro sulla pista ciclabile tra San Lorenzo al Mare e Sanremo, e ci resterà per circa un quarto della sua durata: si svolgeranno infatti dal 9 al 13 maggio quattro tappe interamente sul nostro territorio e la quinta partirà ancora dalla Spezia verso la Toscana e l’Abetone. Da lunedì 4 maggio arriveranno nella regione i primi avamposti della carovana rosa per assicurare un’ottimale preparazione della competizione, quindi le squadre con i rispettivi atleti (circa duemila persone). In pratica la Liguria ospiterà il Giro per una decina di giorni. Nel frattempo la Regione ha dato una stima dei “numeri” della Corsa Rosa in Liguria, rendendo noti quelli riferiti al Giro d’Italia 2014, che registrarono un aumento del 20% rispetto al 2013: 171 Paesi, 2910 ore di programmazione, 380 milioni di persone raggiunte globalmente 1281 giornalisti, 524 Fotografi, 1805 accrediti vari tra media locali, nazionali, 112 quotidiani internazionali, 25 quotidiani nazional, 212 quotidiani locali, 13 agenzie internazionali e 3 nazionali, 25 agenzie fotografiche, 200 siti internet tra Italia e mondo, 75 tv locali, 30 tv nazionali e internazionali, 10 riviste italiane, 40 internazionali, 36 radio locali, 15 radio internazionali, 6 radio nazionali. Inoltre, 4 mila testate hanno parlato del giro in 90 paesi. (NoveColonne ATG)
 
IIC TORONTO, LA SFIDA DELLA DIVERSITA’: L’ITALIA E I SUOI "IMMIGRATI"
 
TORONTO – L’Università di Toronto in collaborazione con l'Istituto italiano di cultura presentano “The challenge of diversity: italy and its ‘immigrants’”, la conferenza di Amara Lakhous che si terrà presso la sede dell’Iic giovedì 19 marzo alle 16. L’evento parlerà dell’immigrazione come potente strumento per lavorare con la diversità culturale italiana, non soltanto sociologica o antropologica ma in termini letterari. Amara Lakhous cercherà di raccontare tante storie riguardanti la relazione con l'"altro" in diversi contesti: immigranti italiani nel mondo (Tunisia, Francia, Romania, Usa), emigranti del sud Italia nel nord Italia, ed infine immigranti della comunità non “EU”. (NoveColonne ATG)
 
IL FISCO PER GLI ITALIANI IN SVIZZERA: NUOVI INCONTRI DELLA UIM A ZURIGO WETTINGEN E SCIAFFUSA
 
ZURIGO - “La comunità italiana in Svizzera è sempre più interessata a conoscere le implicazioni fiscali che la riguardano - sia nei confronti del fisco italiano che di quello elvetico, in particolare dopo il recente accordo bilaterale firmato tra Italia e Svizzera che ha modificato quello preesistente del 1976 – soprattutto in conseguenza della proprietà di una abitazione in Italia”. È quanto sostiene il segretario della UIM di Zurigo, Angelo Di Lucci, che aggiunge: “lo testimonia la numerosa partecipazione di pubblico alle conferenze che, su questo tema, stanno tenendo da mesi, in molte località elvetiche, sia il presidente dell’ITAL UIL Svizzera Mariano Franzin che il coordinatore europeo della UIM nonché membro del Cgie Dino Nardi”. Prossime tappe saranno a Sciaffusa il 18 marzo, organizzata dal locale Comitato cittadino italiano; venerdì 20 marzo alla Casa d’Italia di Zurigo, organizzata dalla UIM. Infine, il 26 marzo dibattito organizzato a Wettingen dal Punto d’Incontro. (aise)
 
CENTRO STUDI E RICERCHE IDOS: NUOVO PRESIDENTE E RILANCIO DELLA PROGRAMMAZIONE
 
ROMA - Il Centro Studi e Ricerche IDOS, che nel 2014 ha compiuto il suo decimo anno di vita, ha elaborato le linee guida delle sue prossime attività. Franco Pittau, ideatore del “Dossier Statistico Immigrazione” nel 1991 e suo coordinatore nel corso di questi 25 anni, ha rassegnato le dimissioni da Presidente di IDOS al compimento dei suoi 75 anni, ma continuerà ad assicurare al Centro la sua fattiva collaborazione, grato anche per esserne stato nominato Presidente Onorario. È stato eletto nuovo Presidente di IDOS Ugo Melchionda, collaboratore del “Dossier” dai primi anni ’90 e membro decano del suo Comitato Scientifico: potrà così mettere a disposizione di IDOS la sua lunga esperienza in materia di migrazioni internazionali, maturata prima con le Ong e le associazioni di italiani nel mondo, poi con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). L’attività dell’équipe centrale continuerà a trovare un supporto nella rete dei redattori regionali e in quella dei referenti provinciali, che raggiunge pressoché tutto il territorio nazionale. Diverse sono le innovazioni previste a livello di ricerche, pubblicazioni e sensibilizzazione. L’Osservatorio Romano sulle Migrazioni verrà promosso dall’Istituto di Studi San Pio V in collaborazione con la Caritas diocesana di Roma, l’organismo presso il quale si sono formati i primi redattori di IDOS. Il Dossier Statistico Immigrazione verrà curato da IDOS in collaborazione con i ricercatori della rivista “Confronti” (mantenendo, con l’aiuto dell’UNAR, una particolare attenzione al tema delle discriminazioni), mentre il sostegno alla realizzazione e alla diffusione dell’annuario si avvarrà di un contributo del Fondo Otto per Mille della Chiesa Valdese. Il Rapporto Immigrazione e Imprenditoria continuerà a valorizzare le sinergie con Unioncamere, la CNA, MoneyGram e altre strutture interessate. Continuerà l’attenzione alle monografie da pubblicare sulla rivista “Affari Sociali Internazionali” la cui redazione, che nel passato faceva direttamente capo al Ministero degli Affari Esteri, è passata a IDOS. Sono tuttora in corso le trattative riguardanti gli Indici di integrazione degli immigrati in Italia, pubblicazione per oltre un decennio patrocinata dal CNEL e interrottasi a seguito della programmata soppressione dell’Ente. Verrà data la massima importanza alla progettazione internazionale in sinergia con gli altri centri studi specializzati, le associazioni e le strutture pubbliche. Pittau si è dichiarato “lieto di riscontrare che la nuova programmazione valorizzi pienamente l’eccezionale esperienza di servizio culturale e sociale, maturata fino al 2012 nell’ambito della Chiesa Cattolica e tuttora in corso con la diocesi di Roma e altre realtà ecclesiali, l’apertura ecumenica e interreligiosa, gli eccezionali stimoli raccolti nel corso dei due anni di intensa collaborazione con l’UNAR, i solidi legami instaurati con l’associazionismo e le significative esperienze con diverse strutture pubbliche”. Per Melchionda “si tratta di tenere saldo questo patrimonio di esperienze e conoscenze professionali, per rispondere alle nuove sfide che provengono da un contesto in continuo cambiamento a livello internazionale e nazionale, sviluppando la capacità di lettura dei dati nell’ottica dell’inte(g)razione e potenziando sul territorio gli interventi di sensibilizzazione di IDOS”. Il nuovo presidente si insedierà nel pomeriggio di venerdì 27 marzo, nel nuovo ufficio di Via Arrigo Davila a Roma. (aise)
 
PROTEZIONE INTERNAZIONALE: NUOVO REGOLAMENTO IN VIGORE DA VENERDÌ
 
ROMA - Entrerà in vigore il prossimo 20 marzo il decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 2015, n.21, che approva il regolamento relativo alle procedure per il riconoscimento e la revoca della protezione internazionale. Pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 5 marzo scorso, il regolamento attua la normativa europea sulle norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato. Il regolamento – spiega il Viminale – disciplina composizione e funzionamento delle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale e della commissione nazionale per il diritto d'asilo e la procedura relativa alla domanda di protezione internazionale: presentazione, istruttoria ed esame, decisione (riconoscimento dello status di rifugiato o di persona ammessa alla protezione sussidiaria; rigetto della domanda; rigetto con contestuale trasmissione degli atti alla questura per il rilascio di permesso di soggiorno biennale, in caso di gravi motivi umanitari) e ricorso giurisdizionale contro la decisione. Tra le disposizioni del decreto, che regola anche la cessazione e la revoca dello status, ci sono inoltre le norme relative ai centri di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati (Cara), da quelle sulla loro istituzione a quelle sulla gestione - affidata a un ente locale, un altro ente pubblico o a un privato, scelti dal prefetto della provincia in base alle procedure del Codice dei contratti pubblici - e sulla permanenza al loro interno. Anche i servizi offerti dai Cara sono individuati dal regolamento: mensa e fornitura dei beni personali necessari per la permanenza nel centro; assistenza sanitaria; servizio di mediazione linguistica e culturale; di insegnamento dell'italiano; orientamento legale in materia di immigrazione e asilo; orientamento al territorio. Nei servizi rientra la gestione amministrativa della struttura, che comprende la registrazione dei cittadini stranieri al momento dell'ingresso e dell'uscita definitiva dal centro e la registrazione delle loro uscite giornaliere. La verifica periodica del rispetto degli standard di accoglienza previsti dal contratto di gestione e dei diritti fondamentali dei richiedenti asilo è svolta secondo modalità stabilite dal ministero dell'Interno, dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione. (aise)