IL NUOVO CORSO DELL’IMMIGRAZIONE NEL DOSSIER STATISTICO IMMIGRAZIONE 2015 ROMA - È in fase di lavorazione il prossimo Dossier Statistico Immigrazione 2015, la cui presentazione è prevista in autunno. Permane la collaborazione con l’UNAR/Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali presso il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e viene attivata quella con i redattori della rivista interreligiosa "Confronti". Il Fondo Otto per Mille della Chiesa Valdese (Unione delle Chiese Valdesi e Metodiste) contribuisce al finanziamento del Dossier. I dati presi in considerazione nel nuovo Rapporto si riferiscono al 2014. Secondo il presidente di Idos, Ugo Melchionda, "si tratta di un anno particolare che ha visto aumentare i cittadini italiani residenti all’estero (4.637.000, 155mila rispetto all’anno precedente), rispetto a quello dei cittadini stranieri residenti in Italia (5.014.000), aumentati solo di 92mila unità". Invece, nei due anni precedenti lo stock degli stranieri residenti in Italia era aumentato di diverse centinaia di migliaia e quello degli italiani residenti all’estero di 155mila unità nel 2013 e di 141mila nel 2012. È aumentato anche il numero degli italiani che durante l’anno si sono cancellati dai loro comuni per andare a risiedere all’estero (89mila nel 2014). Questi cambiamenti, che non mancheranno di richiamare l’attenzione degli Stati Generali dell’Associazionismo Italiano nel Mondo, convocati a Roma per il 3 e il 4 luglio, hanno alla loro origine diversi fattori. Anche il 2014, come quello precedente, è stato un anno privo di quote di ingresso di lavoratori dall’estero, ad esclusione delle poche migliaia previste per il settore stagionale o per la conversione di permessi di soggiorno già in vigore in nuovi permessi per motivi di lavoro. Sono continuate, invece, le domande di visti per ricongiungimento familiare (60mila), seppure in diminuzione rispetto al passato (76mila nel 2013). Bisogna tenere conto anche dell’elevato numero di stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana: da 60mila casi nel 2012 si è passati a 100mila nel 2013 e a 130mila nel 2014, a quanto pare in circa 4 casi su 10 riguardanti minori che hanno ricevuto la cittadinanza per trasmissione automatica dai genitori stranieri divenuti italiani e a diciottenni nati in Italia che hanno richiesto la cittadinanza. La popolazione complessivamente residente in Italia alla fine del 2014 (60.796.000) è caratterizzata da un’età media diventata più elevata (44,4 anni) e dall’aumentata incidenza degli ultra sessantacinquenni (21,7%), superiore anche a quella che si riscontra tra gli italiani all’estero (19,9%). Inoltre, il consistente saldo negativo tra nuovi nati e morti (rispettivamente 503.000 e 598.000) trova un equivalente solo in quello degli anni 1917-1918, allora effetto della prima guerra mondiale. Gli immigrati costituiscono un parziale temperamento a questo processo di invecchiamento perché sono mediamente più giovani degli italiani, incidono per circa un sesto sulle nuove nascite (75mila nuovi nati da entrambi i genitori stranieri nel 2014). Un altro notevole cambiamento è riferibile all’impennata del numero di profughi (170mila), arrivati via mare dall’Africa e dall’Asia, seppure in buona parte interessati a raggiungere altri paesi esteri. In pratica, questi arrivi stanno sostituendo la politica delle quote in ingresso per motivi di lavoro. Si è di fronte a un vero e proprio fenomeno epocale, da riferire agli sconvolgimenti in atto nei paesi di origine e alla loro transizione demografica (in Africa, nel 2050, è previsto il raddoppio della popolazione fino a 2,4 miliardi di persone). Tale fenomeno, da un lato investe le responsabilità degli organi decisionali dell’UE e dei singoli Stati membri, e dall’altro rischia di far trascurare le prospettive di integrazione dei 5 milioni di immigrati già residenti in Italia e di favorire derive xenofobe. Questi sono alcuni dei temi che verranno ampiamente sviluppati nel Dossier Statistico Immigrazione 2015. Franco Pittau, che nel 1991 fu l’ideatore del Rapporto, continuerà per il 25° anno a fornire il suo contributo, occupandosi della parte dedicata alle singole regioni. Coordinatori del rapporto saranno Ugo Melchionda, nuovo presidente di IDOS, e Claudio Paravati, Direttore della Rivista Confronti, mentre il Direttore Generale dell’UNAR, consigliere Marco De Giorgi, oltre a mettere a disposizione diversi esperti per trattare i temi riguardanti le discriminazioni, con la propria rete sarà di supporto alla presentazione del Dossier, in contemporanea in tutte le Regioni all’uscita dell’annuario e, quindi, in occasione degli eventi successivi: nel 2014 ne sono stati realizzati più di 170 con il concorso degli Enti Locali e dell’associazionismo di ispirazione laica e religiosa. (aise) "AVANTI DARIO! VITA E OPERE DI DARIO FO" AD ATENE ATENE - L’artista greco Stamatis Kraunakis, notissimo musicista e commediografo, in collaborazione con Lina Nikolakopoulou, musicista ed autrice di testi per i maggiori interpreti ellenici, presentano, in un’unica serata giovedì 9 luglio al Teatro Erodio, nell’ambito del prestigioso Festival di Atene 2015, lo spettacolo "Avanti Dario – Vita e Opere di Dario Fo", dedicato all’artista italiano forse più amato e più rappresentato in Grecia. Numerose sue opere sono state infatti tradotte e vengono regolarmente portate sulle scene: Stamatis Kraunakis, che ha dedicato due anni di ricerche alla realizzazione di questo progetto, ha incontrato personalmente l’artista italiano e lo descrive dicendo che Dario Fo, sia prima che dopo il premio Nobel, ha avuto e continua ad avere uno sguardo sempre giovane e fresco sulla realtà e il desiderio perenne di stimolare, armato di satira, di ironia e dell’uso del paradosso nel suo linguaggio teatrale, la reazione sana del sentimento comune di fronte a quanto lo opprime. Questo omaggio a Dario Fo è, secondo gli autori, una splendida occasione per ricordare, incontrarsi e volare sulle ali dell’umorismo, della satira e dell’entusiasmo adolescenziale di una mente libera. Questo magnifico italiano, dicono Kraunakis e Nikolakopoulou, questo affabulatore e uomo di teatro crede che l’angoscia e il terrore, provocati tante volte dal potere nella nostra vita, si sono verificati perché non siamo stati capaci di ridere abbastanza della sua miseria. L’Istituto Italiano di Cultura, che ha dato il proprio sostegno allo spettacolo del 9 luglio per la comunicazione, intende, in collaborazione con la fondazione Mihalis Cacoyannis, continuare a sostenere il progetto nella stagione 2015-2016, per la ripresa di questo importante omaggio a una delle più significative e note figure del teatro italiano. (aise
"LA MAPPATURA DELLE CULTURE ITALIANE" ALL’UNIVERSITÀ DI SYDNEY PER LA CONFERENZA BIENNALE DELL’ACIS
SYDNEY - "Spazi fertili, luoghi dinamici: la mappatura delle culture italiane": si è aperta oggi, mercoledì 1 luglio, e proseguirà sino a sabato 4, a Sydney la 8a Conferenza Biennale dell’ACIS 2015 (Australasian Centre for Italian Studies). La conferenza, ospitata dalla University of Sydney, vedrà fra i relatori ospiti John Foot della University of Bristol, Mari D’Agostino della Università di Palermo e Niall Atkinson della University of Chicago. La cultura e la società italiane sono state a lungo soffuse da un forte senzo del luogo. Sia che si pensi alle ondate di italiani che hanno lasciato il proprio paese per incontrare nuove visioni culturali in giro per il mondo, sia che si pensi al numero ancora maggiore di uomini e donne che sono rimasti negli stessi luoghi dove le loro famiglie hanno vissuto per secoli, gli italiani sono stati sempre molto sensibili al loro ambiente spaziale e fisico. La conferenza - organizzata dall’ACIS in collaborazione con University of Sydney e Istituto Italiano di Cultura - si concentrerà sugli innumerevoli modi in cui gli italiani sono stati influenzati dagli spazi e i luoghi circostanti, sui quali hanno pure lasciato il segno. Le tematiche discusse nel corso della conferenza saranno legate a qualsiasi periodo nelle aree generiche di: storia dell’arte italiana, cinema, studi culturali, economia e commercio, storia, italiani in Australia, insegnamento ed acquisimento della lingua, linguistica e sociolinguistica, letterature, studi sull’immigrazione, politica, sociologia ed antropologia. Uno dei relatori plenari della Conferenza sarà, come detto. Mari D’Agostino dell’Università di Palermo. Il suo intervento "L'Italia delle Italie, ieri e oggi" si terrà in particolare sabato, 4 luglio, fra le ore 11.30 e le 12.30 e sarà aperto al pubblico. Nella sua relazione D’Agostino discuterà delle dinamiche attuali fra l’italiano e il dialetto e sulle ricerche passate e presenti condotte su tale problematica. Professore ordinario di Linguistica Italiana, D’Agostino ha condotto estese ricerche ed ha al suo attivo numerose pubblicazioni nel settore della dialettologia e sociolinguistica, focalizzandosi in particolare sull’uso del dialetto siciliano rispetto alla lingua italiana. Per molti anni è stata direttore di un vasto ed importante progetto volto alla stesura di un Atlante Linguistico della Sicilia. Attualmente è direttore della Scuola di lingua italiana per Stranieri presso l’Università di Palermo e coordinatore del programma di dottorati. Fra le sue numerose pubblicazioni citiamo i volumi Sociolinguistica dell’Italia contemporanea (Il Mulino, 2012, II ed.) e Lingue e culture in contatto (Guerra, 2011). (aise)
SUL MEDITERRANEO UN LAVORO COMMOVENTE
Anche in questo mese abbiamo vissuto delle situazioni drammatiche nel Mediterraneo. L’arrivo di rifugiati non diminuisce. Per questo, su mio invito, insieme al Gruppo interparlamentare italo-tedesco, siamo andati in loco per confrontarci direttamente con la realtà dei rifugiati e con l’impegno straordinario di tanti italiani coinvolti nel lavoro di salvataggio e di aiuto. Abbiamo seguito da vicino le operazioni di soccorso ai rifugiati prestate dalla nostra Marina, sulla nave 'Fasan' ad esempio. Siamo stati nei centri Sprar di accoglienza, gestiti dal Comune di Catania, insieme a diverse organizzazioni sociali e cooperative di volontariato. E abbiamo parlato con esperti della Guardia Costiera, della Prefettura, delle autorità portuali, della Guardia di Finanza. Cioè con i protagonisti della prima accoglienza alle centinaia di migranti, che ogni giorno raggiungono le coste della Sicilia. Un aspetto ci ha particolarmente colpito, sia noi italiani che i colleghi tedeschi: nonostante siano costretti a lavorare in condizioni di emergenza, con ristrettezze economiche e scarsità di mezzi, i nostri operatori stanno svolgendo un lavoro inestimabile. Salvano vite umane, e, al contempo, sono capaci di mettere in campo una straordinaria umanità, che è impressionante e commovente.
SUPERARE DUBLINO, FINALMENTE
Poco dopo qualcosa in Europa si è mosso. Finalmente sono stati superati i vincoli fissati a suo tempo con i cosiddetti “accordi di Dublino”, sottoscritti dai Governi Berlusconi-Bossi-Fini, che impongono che un rifugiato fino alla fine della sua procedura di richiesta d’asilo debba rimanere nel Paese in cui ha toccato per la prima volta il suolo europeo. Che questi accordi, accettati a suo tempo anche dalla Lega, penalizzino un Paese come l’Italia rispetto a Paesi come la Lituania o la Repubblica Ceca, per motivi geografici, è evidente. Con l’accordo raggiunto questo mese al Consiglio Europeo c’è finalmente la possibilità di distribuire almeno 40.000 rifugiati, in Europa, in due anni, fuori dai paesi di arrivo. É solo un primo passo, certo, ma è un passo nella direzione giusta, strappato dal nostro Governo, che non ha esitato ad alzare la voce, davanti al tentativo di numerosi paesi dell'Est, di sottrarsi ad un approccio solidale.
LE ASSOCIAZIONI ITALIANE A GINEVRA: PONTI FRA PASSATO E FUTURO
L’Europa non sta attraversando un periodo facile. Ma noi italiani all’estero viviamo l’Europa (che è più grande dell’Unione europea!) ogni giorno. E più che mai c’è bisogno di far crescere e di rinsaldare l’Europa dal basso. Un contributo importante lo danno le Associazioni di connazionali sparse per il continente. Si spendono affinché ciascun Paese non si rinchiuda nei rispettivi fortini, ma si apra alla ricchezza delle diverse culture ed identità. Tanti, soprattutto in Italia, non si rendono conto del lavoro paziente e quotidiano delle nostre realtà associative all’estero. E dimenticano che questo lavoro aiuta la nostra economia, perché esporta e promuove lo stile di vita italiano nel mondo. Inoltre offrono delle simpatiche occasioni per entrare in contatto con la cultura italiana. L’ho toccato con mano a Ginevra, al concerto organizzato dalla SAIG, la Società delle Associazioni italiane della città, e interpretato da due giovani talenti: il violinista Vincenzo Di Silvestro e la pianista Alessandra Lussi. Un vero motivo di orgoglio per la storia della nostra emigrazione e al contempo tanto entusiasmo e voglia di fare per il presente e per il futuro.