I MORTI DELLA GRANDE GUERRA Domenica 12 Luglio, alle ore 20,00, presso la borgata Prestianni, nell'ambito delle attività Estate a Prestianni, promosse dall'associazione Amici di Prestianni, Antonio Vitellaro, Presidente della Società Nissena di Storia Patria, parlerà della Grande Guerra. I nostri morti. Interverrà anche Antonio Guarino, autore con lui del recente libro I morti della Grande Guerra dell'attuale provincia di Caltanissetta edito dalla Società Nissena di Storia Patria. -- "Società Nissena di Storia Patria - Caltanissetta" Newsletter informativa sulle attività, gli eventi e le notizie della società di storia patria di Caltanissetta E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Sito: www.storiapatriacaltanissetta.it Via Due Fontane n. 51, 93100 Caltanissetta Tel/Fax 0934.595212
 
OSSERVATORIO SUL PRECARIATO, PUBBLICATI I DATI DI MAGGIO 2015
 
ROMA – Pubblicati i dati di maggio 2015 dell’ “Osservatorio sul precariato” dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale : “Nei primi cinque mesi del 2015 aumentano, rispetto al corrispondente periodo del 2014, le assunzioni a tempo indeterminato (+152.722), aumentano anche i contratti a termine (+51.270) mentre diminuiscono le assunzioni in apprendistato (-19.021). La variazione netta tra i nuovi rapporti di lavoro e le cessazioni, pari rispettivamente a 2.351.183 e 1.835.097, è di 516.086 nel periodo gennaio – maggio 2015; nello stesso periodo dell’anno precedente è invece stata di 233.702. Nei primi cinque mesi del 2015 le nuove assunzioni a tempo indeterminato stipulate in Italia, rilevate da Inps, sono state 760.059, il 25,1% in più rispetto all’analogo periodo del 2014. Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine, comprese le “trasformazioni” degli apprendisti, sono state 261.877 (l’incremento rispetto allo stesso periodo del 2014 è del 20,5%). Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili è passata dal 34,60% dei primi cinque mesi del 2014 al 39,11% dei primi cinque mesi del 2015. In particolare, nel corso del mese di maggio 2015 la quota di nuovi rapporti stabili è stata pari al 41,5%, in calo di 2,6 punti percentuali rispetto al mese di aprile (44,1%). Sul complesso delle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del mese di maggio 2015, oltre il 59% fruisce dell’esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di stabilità 2015. Nel periodo gennaio-maggio 2015, le cessazioni a tempo indeterminato sono state 619.031, il 6,7% in meno rispetto ai primi cinque mesi del 2014, quando erano state 663.257. Sommate a quelle degli apprendisti e dei rapporti a termine, il numero delle cessazioni rilevate nei primi cinque mesi del 2015 è di 1.835.097, il 5,0% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014, quando erano state 1.932.510. L’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato 2015 su 2014 risulta superiore alla media nazionale in Friuli-Venezia Giulia (+ 67,6%), in Umbria (+50,3%), in Emilia-Romagna (+43,7%), in Piemonte (+43,1%), nelle Marche (+40,3%), nel Trentino-Alto Adige (+39,0 %), in Liguria (+35,7%), in Veneto (+35,0%), in Lombardia (+30,1%), nel Lazio (+28,3%), in Sardegna (+27,0%) e in Toscana (+26,6%). La distribuzione dei nuovi rapporti di lavoro per qualifica presenta, nel periodo 2015 in esame rispetto al 2014, un aumento della quota di impiegati, che passa da 23,8% a 31,5%, questa variazione comporta una diminuzione delle quote degli operai e degli apprendisti. In aumento anche il lavoro full time rispetto al part time, i nuovi rapporti di lavoro a tempo pieno rappresentano il 67,4% del totale delle nuove assunzioni nei primi cinque mesi del 2015, in aumento di 4,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014”. I dati completi sono consultabili nella sezione di informazione, pubblicata sulla home page del sito istituzionale dell’Inps (www.inps.it ) dal titolo “Osservatorio sul precariato”, dove ogni 10 del mese vengono pubblicati gli aggiornamenti tabellari dei nuovi rapporti di lavoro e delle retribuzioni medie.(Inform)
 
CINQUEMILA STORIE DI EMIGRAZIONE ITALIANA ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI CHICAGO
 
Presentazione del libro di Pier Giorgio Ardeni “Across the Oceans to the Land of Mines”, frutto di anni di ricerche in archivi italiani e americani
CHICAGO – Cinquemila storie di emigrazione italiana: è questo il risultato di anni di ricerche di Pier Giorgio Ardeni, raccolte nel libro “Across the Oceans to the Land of Mines”, che verrà presentato martedì prossimo all’Istituto Italiano di Cultura di Chicago. Professore di economia all’Università di Bologna, specialista di povertà, ineguaglianza ed emigrazione, Ardeni ha ricostruito le migliaia di storie di chi, all’inizio del 20esimo secolo, lasciò i villaggi negli Appennini per cercare lavoro nel Midwest americano. Un esodo conosciuto come la Grande Emigrazione Italiana che coinvolse uomini, donne e bambini, partiti da paesi come Gaggio Montano, Lizzano in Belvedere, Montese, Fanano e Sestola per raggiungere le praterie dell’Illinois. Non una vita idilliaca ma un’esistenza di duri sacrifici, molti costretti a lavorare nelle miniere di carbone per estrarre i ‘diamanti neri’. L’opera è frutto di anni di ricerche in archivi italiani e americani, tra cui l’Immigration Records e The Passengers’ Lists a Ellis Island, National Archive and Record Administration (Nara). A tutto questo, si sono aggiunte visite e interviste ai diretti discendenti degli emigrati in Illinois. La presentazione del libro è stata organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura e dall’Emilia Romagna Association of Illinois. (Inform)
 
LA GIORNATA DEL DONO HA CONCLUSO IL SUO ITER LEGISLATIVO E DIVENTA LEGGE MINISTERO DEL LAVORO
 
Il sottosegretario Luigi Bobba: si dà voce e concretezza al lavoro di quei 6 milioni di volontari che ‘donano’ il proprio impegno e il proprio tempo in attività di alto valore sociale Sarà il 4 ottobre di ogni anno il ” Giorno del Dono”! Si è, infatti, concluso oggi, con l’approvazione da parte del Senato, l’iter legislativo che ha portato all’istituzione della Giornata del Dono, fortemente voluta dal presidente emerito Sen. Ciampi, primo firmatario del disegno di legge. “L’istituzione di questa giornata contribuisce a rimarcare, in maniera decisa, l’importanza delle pratiche donative all’interno del nostro tessuto economico e sociale” dichiara il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Luigi Bobba. “Questa giornata – continua Bobba – è un modo, non solo per dar voce e concretezza al lavoro di quei 6 milioni di volontari che ‘donano’ il proprio impegno e il proprio tempo in attività di alto valore sociale e che rappresentano la vera forza motrice del nostro Terzo Settore, ma è anche l’occasione per diffondere, soprattutto nei giovani, la cultura del dono quale momento di crescita personale “. Il Giorno del Dono avrà lo scopo di offrire ai cittadini l’opportunità di acquisire una maggiore consapevolezza del contributo che le scelte e le attività donative possono recare alla crescita della società italiana, ravvisando in esse una forma di impegno e di partecipazione nella quale i valori primari della libertà e della solidarietà trovino un’espressione degna di essere riconosciuta e promossa. A tal fine la legge prevede l’organizzazione di eventi, cerimonie e iniziative – anche nelle scuole - senza oneri per lo Stato, per l’avvio di una attività di sensibilizzazione e divulgazione costante e significativa volta a stimolare la pratica del dono. Nel corso della conferenza stampa “Si può donare di più – Le donazioni degli italiani e le proposte del Governo” tenutasi lo scorso 17 giugno presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è emerso un elevato ammontare delle donazioni cd. informali: gli italiani donano molto ma in modo “discreto”. Infatti, l’ammontare totale delle donazioni portate in detrazione o deduzione è sensibilmente inferiore a quanto ricevuto concretamente dalle organizzazioni non profit in un determinato arco temporale di riferimento. “Con la delega al Governo per la riforma del Terzo Settore, attualmente in discussione al Senato – conclude Bobba – si intende razionalizzare e semplificare i regimi di deducibilità e di detraibilità delle erogazioni liberali, rendendo questa pratica più vantaggiosa per i contribuenti italiani con il fine di stimolare ulteriormente i comportamenti donativi”. (Inform)
 
LIBRI: IL MEDITERRANEO TRA MEMORIA E ATTUALITÀ IN 30 STORIE L’AUTORE: PIATTAFORMA DI CIVILTÀ OGGI LANDA DI DESOLAZIONE (ANSAmed) -
 
ROMA - Con "Medin. Trenta storie del Mediterraneo" (Rogiosi editore, 168 pag. 18 euro), Marco Cesario apre il cassetto dei ricordi e degli appunti raccolti in quasi dieci anni di esperienza di viaggio e di lavoro giornalistico in diversi Paesi che affacciano sulle due sponde del mare nostrum e li offre al lettore. La porta d'ingresso di questo viaggio tra memoria e attualità è il titolo, "Medin", un neologismo che evoca, sin dalla prima pagina, la sensazione di trovarsi dentro il Mediterraneo: in Med, in un luogo che va oltre lo spazio fisico, un luogo mentale, arricchito nell'immaginario, più ampio di quello reale e talmente ricco di storie, di voci e di contraddizioni da causare stordimento. "Il Mediterraneo - spiega l'autore - è una piattaforma di civiltà millenarie trasformatasi negli ultimi anni in landa di desolazione. Nondimeno può ritornare a essere il luogo di fondazione di un'altra idea d'Europa e di umanità. Nuove forme di solidarietà stanno nascendo nelle società civili, penso ai migranti, ma anche l'idea che occorre fermarsi e ripensare la politica alla luce della nostra storia comune". Alternando mémoire de voyage e reportage giornalistico, nel suo percorso Cesario fa tappa a Napoli e a Tangeri, passando per Barcellona, Istanbul e Gerusalemme e incrociando leggende e vite di uomini, narratori, intellettuali e con esse il dolore, la rabbia, l'impotenza per le questioni irrisolte del nostro Mediterraneo. Attraverso una scrittura descrittiva e fotografie in bilico tra poesia e amarezza, Marco Cesario crea un filo invisibile che lo conduce verso lo scrittore Amos Oz a Gerusalemme, la blogger Lina Ben Mhenni a Tunisi, il giornalista Gideon Levy a Tel Aviv, e poi a imbattersi nelle vicende del fotografo catalano partigiano Francisco Boix i Campo, internato in un campo di concentramento a Mathausen, di Füsun Erdogan, giornalista turca carcerata per 8 anni per i suoi articoli, e di Rami Balawi, il maestro di Gaza che non smette di insegnare storia anche sotto le bombe e la macerie dell'ultima operazione militare israeliana "Bordo Protettivo", fino alla scoperta di luoghi-simbolo che celebrano i nuovi eroi del Mediterraneo come una piazza del XIV arrondissement di Parigi intitolata a Mohamed Bouazizi, il ragazzo di Sidi Bouzid, in Tunisia, che dandosi fuoco ha segnato l'inizio delle rivolte nel Maghreb.