"NATALE A NAPOLI. TRADIZIONI MUSICALI BAROCCHE NELLA NAPOLI DI FINE SEICENTO" ALL’IIC DI AMSTERDAM AMSTERDAM - "Natale a Napoli. Tradizioni musicali barocche nella Napoli di fine Seicento" è il tema della conferenza a cura di Andrea Friggi che si terrà giovedì 15 ottobre, alle ore 20.00, all’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam. L’evento, organizzato dall’Istituto stesso in collaborazione con Ensemble Odyssee, rientra nell’ambito della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo e sarà ad ingresso libero con prenotazione online. Scopo di questa breve conferenza (circa 40 minuti) è quello di introdurre il vasto pubblico all’importanza della scuola musicale napoletana nel contesto della tradizione barocca europea. Compositori quali C. Caresana e F. Provenzale importarono la tradizione veneziana e romana e la svilupparono in un nuovo idioma locale. Le numerose festività religiose furono spesso la ragione di composizione dei loro lavori: il Natale, che era tradizionalmente celebrato con opulenza nella città, diede spesso origine ad elaborate composizioni, spesso eseguite dagli studenti dei quattro conservatori o dai professionisti della Real Cappella. Fu però G. Veneziano, napoletano nonostante il nome, a portare a perfezione questo genere. La conferenza, in lingua inglese, presenterà l’evoluzione di questo genere in modo accessibile anche al pubblico non specializzato. Esempi musicali verranno eseguiti dal cd di Ensemble Odyssee recentemente pubbblicato per l’etichetta tedesca Pan Classica: G. Veneziano: Christmas in Naples (2014). Andrea Friggi opera come docente presso il Conservatorio di Amsterdam. Si è esibito come solista, direttore d'orchestra e continuista nell'ambito dei maggiori festival europei dedicati alla musica antica. Membro sin dalle origini di Ensemble Stile Galante, nel 2009 ha fondato Ensemble Odyssee, di cui è direttore e con cui ha realizzato incisioni di inediti di Farina, Veneziano, Ariosti. (aise)
 
INAUGURATA IERI AD AMSTERDAM “LA SICILIA E IL MARE”
 
L’ambasciatore Azzarello: Dopo Amsterdam, ove chiuderà il 17 aprile 2016, la mostra andrà all’Ashmolean Museum di Oxford, all’Arsenale della Marina Regia di Palermo, alla Ny Carlsberg di Copenaghen ed al LVR-Landes Museum di Bonn. Restituiti alla Sicilia dall’Allard Pierson Museum 37 reperti subacquei L’AJA – Inaugurata ieri pomeriggio ad Amsterdam la mostra “La Sicilia ed il mare” che offre, per la prima volta fuori dai confini della Trinacria, una visione di insieme del patrimonio culturale subacqueo siciliano. Ospitata all’Allard Pierson Museum dell’Università di Amsterdam, nasce da una recente collaborazione con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. “Gli obiettivi – afferma l’ambasciatore d’Italia a L’Aja Francesco Azzarello – sono la promozione culturale e turistica della Sicilia, con relativo indotto. Non dimentichiamoci gli oltre 11 milioni di turisti che da tutto il mondo convergono ogni anno su Amsterdam, una parte dei quali potrebbe prendere spunto dalla mostra per visitare la Trinacria. E non dimentichiamoci quel bacino di 2 milioni di olandesi che annualmente vanno in Italia”. “L’importanza e la qualità dell’evento, che promossi nel giugno 2012 ed ha richiesto una grande determinazione da parte del direttore dell’Allard Pierson, Hupperetz, e del soprintendente del Mare, Tusa, ai quali va il mio plauso – sottolinea Azzarello – è testimoniata dal fatto che dopo Amsterdam, ove chiuderà il 17 aprile 2016, la mostra andrà all’Ashmolean Museum di Oxford, all’Arsenale della Marina Regia di Palermo, alla Ny Carlsberg di Copenaghen ed al LVR-Landes Museum di Bonn. Il tutto accompagnato da uno splendido e ricchissimo catalogo di oltre 200 pagine sulla mostra e sulla Sicilia, in olandese o inglese”. Due allestimenti fotografici a latere forniscono ulteriori spunti di riflessione politico-culturale: “Arrivo a Lampedusa” della franco-italiana Sara Prestianni, e “Salviamo il patrimonio subacqueo”, una collaborazione UNESCO-Agenzia del patrimonio culturale olandese. (Inform)
 
GEMELLAGGIO TRA VERANOPOLIS (BRASILE) E IL COMUNE VICENTINO DI ROSÀ
 
Delegazione brasiliana ricevuta a palazzo Balbi dall’assessore regionale Manuela Lanzarin VENEZIA – Lingua, cultura, sensibilità imprenditoriale, paesaggio e vocazione turistica: sono gli elementi che accomunano gli abitanti veneti di Rosà e i “cugini” di Veranopolis, il comune di 22 mila abitanti dello stato brasiliano di Rio Grande Do Sul, fondato 140 anni fa da emigranti italiani. A suggellare il gemellaggio tra le due comunità è stata Manuela Lanzarin, vicentina, già sindaco per due mandati di Rosà e ora assessore ai Flussi migratori e ai veneti nel mondo della Regione Veneto. Ricevendo a palazzo Balbi la delegazione brasiliana, guidata dal sindaco Carlos Alberto Spanhol e composta da amministratori, imprenditori e professionisti della città della regione di Caxias, l’assessore Lanzarin ha sottolineato il valore del gemellaggio: occasione per fare memoria di radici comuni, ma soprattutto opportunità per nuove relazioni economiche ed imprenditoriali. “Meccanica, agricoltura, turismo e formazione – riassume Lanzarin – sono i settori più dinamici nei quali imprese venete e imprese di Veranopolis e del Rio Grande Do Sul possono intrecciare scambi e progetti comuni, grazie anche al dialogo diretto e all’appoggio delle rispettive amministrazioni” (Inform)