MIGRAZIONI INTERNE IN ITALIA, NON SOLO DA SUD A NORD Roma - Nel 2013 in Italia 1.362.000 persone si sono trasferite in un altro Comune, oltre mezzo milione sono ‘migrate’ in un’altra provincia. Il flusso più significativo non è da Sud a Nord, come si potrebbe immaginare, ma tra province del Centro-nord, e non poche persone si spostano verso il Mezzogiorno. Il ‘Rapporto 2015 sulle migrazioni interne in Italia-Tempo di cambiare’ dell’Istituto di studi sulle società del Mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche (Issm-Cnr) di Napoli, a cura di Michele Colucci e Stefano Gallo (Donzelli editore), conferma un aumento dei movimenti di popolazione dentro l’Italia, che vede gli immigrati grandi protagonisti. Il volume sarà presentato a Roma, al Cnr l’11 novembre. “Alcune cifre: nel 2013, 216.538 italiani e 76.038 stranieri si sono spostati all’interno delle province del Centro-nord, è dunque questo il movimento migratorio interno prevalente. 99.552 italiani e 10.417 stranieri si sono spostati lungo la tradizionale direttiva dal Sud al Centro-nord, 67.892 italiani e 6.727 stranieri all’interno delle province del Sud e una cifra non irrilevante di 59.028 italiani e 7.485 stranieri si sono spostati ‘all’inverso’, dal Centro-nord al Sud”, spiega Colucci. “I trasferimenti tra province, che hanno ovviamente più ‘valore migratorio’, rappresentano circa il 40% del totale e attestano un aumento della mobilità: da 486.000 nel 2003 a 543.677 nel 2013. Per quanto riguarda le province 'calde' come saldo migratorio nel 2013 si attestano con il segno +: Bologna (+3,9 per mille); La Spezia (+3,2 per mille); Rimini (+ 2,9 per mille) e Bolzano (+2,9 per mille). Con il segno -: Vibo Valentia (-5 per mille); Reggio Calabria (-4,6 per mille); Caltanissetta (- 4,2 per mille) e Napoli (- 4,0 per mille)”. “Gli stranieri hanno una tendenza a spostarsi comprensibilmente molto superiore: nel 2013 l’hanno fatto 53,5 persone su mille, contro i non pochi 20 italiani”, spiega il saggio di Corrado Bonifazi e Frank Heins (Irpps-Cnr) ed Enrico Tucci (Istat). “Con la specifica che tra gli italiani si spostano maggiormente gli uomini, tra gli stranieri le donne, soprattutto tra i 44 e i 54 anni: in genere si tratta di cosiddette badanti e collaboratrici domestiche che cambiano luogo di lavoro”. Il lavoro di assistenza è oggetto nel libro di un approfondimento sul comune di Bondeno (Fe), curato da Caterina Satta (Università di Ferrara) con interviste che evidenziano l’isolamento in cui vivono le donne provenienti dall’Est Europa, la necessità di spostarsi continuamente legata a un lavoro irregolare e precario e il notevole peggioramento delle condizioni di vita con la crisi economica: problematiche che le politiche di accoglienza e integrazione non riescono a intercettare. Il lavoro agricolo è analizzato invece da Alessandra Corrado (Università della Calabria): “In Italia meridionale il numero di lavoratori agricoli stranieri è passato dai 66.044 del 2007 ai 129.574 del 2013: in Sicilia e in Basilicata è aumentato rispettivamente del 500% e del 400%”, ma il fenomeno si rileva anche in Andalusia dove “l’incremento, negli anni della crisi, è stato esponenziale e in entrambe le aree il lavoro rurale è segnato da una notevole tendenza allo spostamento e alla ‘migrazione nella migrazione’”. “Gli stessi luoghi che prima accoglievano i cosiddetti ‘terroni’ sono oggi occupati da maghrebini, nordafricani, cinesi, sudamericani”, dice lo scrittore Marco Balzano, vincitore del Premio Campiello 2015 con la storia di un bambino emigrato dalla Sicilia a Milano negli anni ’50 e intervistato nel volume. È una storia del passato più recente anche quella di Rocco Rascano, emigrante lucano partito per Torino negli anni del 'miracolo economico', che evidenzia come il fenomeno abbia messo in crisi anche i partiti di massa quale il Pci, cui Rascano era iscritto. (NoveColonne ATG)
COMITES MARSIGLIA: CERIMONIA IN ONORE DEI CADUTI DELLA GRANDE GUERRA
Roma - Si è svolta l’8 novembre - presso la Necropoli Nazionale di Marsiglia - la cerimonia commemorativa della Festa delle Forze Armate italiane sotto l’Egida del Consolato Generale d’Italia a Marsiglia. Riposano in questa Necropoli 1024 Soldati francesi e 57 stranieri (1 bulgaro, 16 russi, 18 greci e 22 serbi) inumati in tombe individuali che morirono durante la Prima Guerra Mondiale. L’ossario contiene, anche, i resti di 777 combattenti francesi di cui solo 149 sono stati repertoriati. Questa Necropoli è chiamata anche Cimitero Militare franco-italiano di Saint Mandrier perché i un colombario riposano i resti di 967 soldati italiani morti nel Sud della Francia durante il secondo Conflitto Mondiale. Questa Commemorazione, organizzata dal COM.IT.ES di Marsiglia, in collaborazione col Comune di Saint Mandrier ha visto anche quest’anno la partecipazione delle associazioni franco italiane "les Enfants de Serradifalco", l’Association Régionale Piémontais et Amis du Piémont de Marseille, l'Union des Italiens dans le Monde, les Amis du Piémont de la Seyne sur Mer, l’Association des Amis de Sainte-Christine, l'Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti, la Société Italienne de Bienfaisance et Assistance (S.I.B.A.).e l’Association Culturelle Sportive Franco-Italienne Région Toulonnaise, che deporranno ognuna una corona per i caduti di Tutte le Guerre. Dopo la Santa Messa celebrata da Padre Jean-Marie Ferrières, Cappellano del Battaglione dei Marins Pompiers di Marsiglia, si è svolta la tradizionale funzione in onore dei nostri Caduti. Il CF Alberto Garbarino, rappresentante della Marina Militare Italiana presso la Marina Militare Francese è stato il maestro di Cerimonia. La Marina francese era presente con un Picchetto d’Onore sotto gli ordini dell’ufficiale del "Centre d’instruction Naval" de Saint Mandrier (CIN). Ha preso parta alla commemorazione anche una delegazione dell’Unione Nazione Italia reduci di Russia di Cuneo. (NoveColonne ATG)
IIC COLONIA, TUTTO PRONTO PER IL MERCATINO DI LIBRI
Colonia - Dal 19 novembre al 23 dicembre come tutti gli anni l’Istituto di Cultura di Colonia organizza un mercatino di libri. “Si tratta di libri dismessi o di donazioni private che, per pochi soldi, mettiamo a disposizione dei nostri clienti - fa sapere l’Iic - questa volta vendiamo soprattutto libri attuali di editori italiani”. L’appuntamento è dal 19 novembre al 23 dicembre presso la sede dell’Iic. “Vi auguriamo di trovare qualcosa di bello o di interessante. Con il ricavo saranno acquistati nuovi libri per la biblioteca”. (NoveColonne ATG)
CONMEMORACION DEL 4 NOVIEMBRE “UNITÁ NAZIONALE E FORZE ARMATE”
ROSARIO - Organizada por el Grupo Rosario de la “Ass. Nazionale Alpini”, en colaboración con el COM.IT.ES. y la Asoc. Cultural Dante Aloghieri, se celebró el domingo 8 de noviembre en la Dante Alighieri la “Giornata dell’Unitá Nazionale e delle Forze armate” Siempre en la sede de la Dante Alighieri,el Padre Costanzo Tessari (Misión Católica Italiana) celebró la Santa Misa en sufragio de los caídos en defensa de la Patria durante las dos guerras mundiales. Seguidamente en el hall de la Escuela, comenzó la ceremonia conmemorativa con la ejecución de los Himnos Nacionales Argentino e Italiano. Luego, ante la estatua del General Díaz y del Alpino y las placas recordatorias de los caídos en combate, se colocaron las coronas de laureles por parte del Consulado General, del Com.It.Es. y de la Dante Alighieri. Prosiguieron luego los discursos del Capogruppo de los Alpinos Carmine Lagatta, del Vicepresidente de la Dante Alighieri Amedeo Lombardi, del Presidente del Com.It.Es. Franco Tirelli y del Cónsul General Giuseppe D’Agosto, quienes recordaron los eventos del 4 noviembre de 1918, la gesta de los italianos residentes en Argentina que regresaron a la península a combatir por la Patria, y el rol actual de las fuerzas armadas italianas en las distintas misiones de paz en el mundo entero. El Com.It.Es. de Rosario estuvo representado además del Presidente Franco Tirelli, por el Vicepresidente Mariano Gazzola, el Secretario Marcelo Pintagro, y los Consejeros Maria Sparisci y Salvador Finocchiaro. Entre los presentes la Sen. Mirella Giai. La ceremonia concluyó con obras corales del Coro Alpino de Rosario. (Salvatore Finicchiaro)
IL COMITES POLONIA CHIAMA A RACCOLTA LE ASSOCIAZIONI
VARSAVIA - “Raccontiamoci, parliamoci, rendiamoci visibili e coordiniamoci”. Questo l’obiettivo dell’iniziativa del Comites Polonia che ha organizzato un incontro con le associazioni italiane attive nel Paese il prossimo 2 dicembre a Varsavia. L’iniziativa è stata lanciata dalla Commissione Istruzione, Cultura e Sport del Comites per conoscere la realtà culturale, associativa, sportiva degli italiani in Polonia. L’incontro informale, ospitato in una sede ancora da definire, sarà aperto ad associazioni, fondazioni, gruppi informali di italiani che si occupano di cultura (arte di ogni genere, cinema, letteratura, lingua, educazione, ecc.) e sport (qualsiasi sport!) e/o di favorire l'integrazione degli italiani in Polonia di qualsiasi età attraverso queste attività. Anche singoli interessati sono i benvenuti. I membri del Comitato Istruzione, Cultura e Sport del Comites parteciperanno e modereranno l’incontro. “Promuoviamo l’incontro - spiega il Comites - per conoscerci e favorire sinergie, scambi di idee tra iniziative esistenti e favorire la nascita di nuove iniziative” ma anche “per mappare le realtà culturali e sportive esistenti in Polonia, per favorire la socializzazione e l’integrazione dei connazionali che già vivono in Polonia ma potrebbero non conoscerle, che si sono appena trasferiti o che intendono trasferirsi”. Infine, si vuole “sapere quali sono le necessità della comunità nell’ambito culturale e sportivo ed esserne portavoce presso l'Ambasciata e il Consolato”. Per motivi organizzativi, chi intende partecipare dovrà confermare la propria presenza entro il 30 novembre inviando una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Allo stesso indirizzo possono scrivere connazionali che, residenti fuori Varsavia, sono interessati alla possibilità di un collegamento remoto via Skype. (aise)