NO ALLA PERICOLOSA INIZIATIVA «PER L’ATTUAZIONE» UN AUTOMATISMO CHE DISCONOSCE DIRITTO DI SOGGIORNO L’iniziativa «per l’attuazione» in votazione il 28 febbraio prossimo minaccia il diritto di soggiorno di più di 2 milioni di persone che vivono e lavorano in Svizzera, ma che non sono svizzeri. Esse dovrebbero essere espulse automaticamente e senza alcun riguardo per le circostanze, anche solo se commettono un delitto minore – indipendentemente dal fatto che sono nate e cresciute in Svizzera. Anche i «secondos» e le «secondas» sarebbero coinvolti. La legislazione di applicazione decisa dal parlamento, per quel che concerne l’iniziativa sull’espulsione prevede almeno eccezioni. Ed è proprio questo che l’iniziativa «per l’attuazione» respinge. «Lo stato di diritto sarebbe seriamente posto in discussione e il diritto di sog-giorno di migliaia di persone verrebbe messo gravemente in pericolo.» Arnaldo Benini, professore emerito di neurochirurgia e neurologia all’Università di Zurigo, vive a San Gallo «Il parlamento ha già preso una decisione per l’applicazione de l’ iniziativa sull’espul-sione, e nessuno ha lanciato il referen-dum contro questa legge. La nuova iniziativa è abusiva.» Ada Marra, Membro del Consiglio nazionale svizzero, lic. ès sc. pol., Losanna L’iniziativa è eccessivamente dura per coloro che sono nati e sono cresciuti in Svizzera, ma senza passaporto sviz-zero: tutti saranno espulsi automatica-mente, senza riguardo per le circostanze, anche se si tratta di un reato minore.» Renato Martinoni, professore di Letteratura italiana all’Università di San Gallo, Minusio TI Maria Pappa, nel Parlamento Cantonale Chiediamo ai doppi cittadini di San Gallo, Gossau, Andwil, Eggersriet, Gaiserwald, Häggen-schwil, Muolen, Waldkirch, Wittenbach di sostenere la candidata della lista 9 dell’SP svizzero, nelle prossime elezioni cantonali del 28.2.2016
 
VINCERE LA PAURA E ATTUARE LE MISURE EUROPEE PER LA CRISI DEI RIFUGIATI
 
Quello che ho fatto a Strasburgo è un appassionato appello ai valori fondanti dell'Unione europea. Perché c'è un virus che sta infettando la nostra Europa e blocca i Governi che dovrebbero assumersi le proprie responsabilità: è il virus della paura. Le soluzioni per affrontare la crisi dei rifugiati ci sono e le ha proposte la Commissione. Ma non c'è pacchetto di misure che possa funzionare se non c'è una condivisione dei valori che dovrebbero tenerci insieme. Troppi tabù sono stati infranti in questi mesi: lo spazio Schengen, il dovere dell'assistenza umanitaria, il rispetto per la vita umana. Care amiche, cari amici, dall'1 al 4 febbraio il Parlamento europeo si è riunito in plenaria a Strasburgo per la consueta seduta mensile. Moltissimi i temi al centro del dibattito in una settimana dominata, ancora un volta, dall'acceso confronto fra Italia e Unione europea su ripresa economica e flessibilità. I miei interventi in plenaria si sono concentrati in particolare sul tema della crisi dei rifugiati e dei controlli alle frontiere nell'area Schengen e sul referendum del Regno Unito per la permanenza nell'UE. Su quest'ultimo punto, la posizione dei Socialisti&Democratici è chiarissima da tempo: il Regno Unito deve restare nell’Unione europea, perché questa è la sua vocazione e perché i primi a pagare le conseguenze di un'eventuale "Brexit" sarebbero i cittadini più deboli. Oltre a guardare il video del mio intervento sulla crisi dei rifugiati, vi suggerisco di leggere anche un'intervista che ho rilasciato a "L'Unità" e che ben chiarisce le mie posizioni sui temi più caldi dell'attualità europea. La prossima seduta plenaria dell'europarlamento si svolgerà dal 7 al 10 marzo. Vi ricordo che, per aggiornamenti quotidiani, potete seguirmi su Facebook e Twitter. Buona settimana! (Gianni Pittella)
 
CANONE TV E ISCRITTI AIRE: TACCONI (PD) SCRIVE AL GOVERNO E ALLA RAI
 
ROMA - “Nel presentare l’ordine del giorno relativo al Canone TV per gli iscritti all’AIRE in sede di discussione della Legge di Stabilità 2016 mi ero impegnato a non far cadere nell’oblio la sua attuazione. Quale primo atto di tale impegno, ho ritenuto opportuno inviare una lettera ai vertici dei dicasteri preposti, l’On. Antonello Giacomelli, Sottosegretario allo Sviluppo Economico, l’On. Enrico Zanetti, Viceministro Economia e Finanze, e ai vertici della RAI nelle persone del Presidente Monica Maggioni e del Direttore Generale Antonio Campo Dall’Orto, con la quale chiedo di voler considerare la peculiare situazione degli Italiani residenti all’estero, proprietari di un immobile in Italia”. Lo rende noto Alessio Tacconi, deputato Pd eletto in Europa, in una nota. “Come noto - continua – la semplice presunzione di possesso di un apparecchio radiotelevisivo in presenza di un’utenza elettrica fa scattare anche per i residenti all’estero l’obbligo del pagamento del canone TV. Nella mia lettera ho voluto sottolineare la peculiarità di questa categoria di cittadini che non hanno la residenza negli immobili posseduti in Italia e non usufruiscono quindi, per la maggior parte dell’anno, delle trasmissioni radiotelevisive nei suddetti immobili. È ovvio quindi, ho fatto ancora notare, che l’imposizione di un’ulteriore tassa annuale è da essi considerata profondamente ingiusta”. “Ho chiesto perciò ai miei interlocutori – precisa il deputato - di voler considerare le ipotesi di esenzione o almeno di una forte riduzione, come prefigurato nel mio ordine del giorno, già nei decreti attuativi in corso di definizione che disciplineranno le nuove modalità di pagamento, i casi di esenzione, le modalità stesse di autocertificazione, la modulistica da utilizzare, ecc.”. “Ho anche segnalato ai vertici RAI come i messaggi informativi veicolati dagli organi di stampa, dai siti istituzionali e dagli stessi spot della TV pubblica che, per semplificazione, parlano di una tassa applicabile solo per la prima casa, aggiungono un ulteriore motivo di malcontento e, vorrei dire, di risentimento: benché consci che il canone è dovuto per la semplice presunzione di possesso, i nostri connazionali fanno osservare, non senza un filo di ironia, che lo Stato considera la loro abitazione come seconda casa ai fini dell’IMU e della TASI, mentre come prima casa ai fini dell’obbligo di pagamento del Canone TV”. “Nella mia lettera, firmata anche dai colleghi del PD eletti all’estero Fedi, Garavini, La Marca e Porta, - conclude – ho perciò suggerito che, al fine di non ingenerare possibili confusioni negli utenti, le comunicazioni istituzionali evitino i riferimenti a “prima” e “seconda” casa evidenziando invece l’obbligo del pagamento una sola volta indipendentemente dal numero di abitazioni o di apparecchi posseduti”. (aise)
 
GIORNO DEL RICORDO/ GARAVINI (PD): TRAMANDARE LA MEMORIA PER NON RIPETERE LE BRUTALITÀ DEL PASSATO
 
ROMA - “Oggi ricorre il Giorno del ricordo, a memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo degli istriani, fiumani e dalmati e in generale in ricordo delle dolorose e complesse vicende legate al confine orientale del dopoguerra. Pagine di storia che vennero troppo a lungo rimosse 'per pregiudizi ideologici e per convenienze diplomatiche', come notava nel 2007 l'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”. Così Laura Garavini (PD) nel giorno dedicato alla memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati. “Uno di questi drammatici episodi, trascurato dai libri di storia, è la strage di Vergarolla, occorsa il 18 agosto 1946”, ricorda. “Una tragedia costata la vita a decine di innocenti, molti dei quali bambini, e nonostante tutto finita nel dimenticatoio. Alla strage di Vergarolla, un anno e mezzo fa abbiamo dedicato una iniziativa ufficiale nelle aule del Parlamento. E Simone Cristicchi l'ha rievocata con grande sensibilità e genialità nel suo pezzo teatrale 'Magazzino 18'. Anche per questo – sottolinea Garavini – il Giorno del ricordo è così importante: perché ridà luce a episodi come quello di Vergarolla e sollecita l’opinione pubblica a parlarne, a riappropriarsi di una memoria che rischiava di sbiadire per sempre e che ci può servire da monito ad evitare gli errori e le brutalità commesse in passato”. (aise)
 
DEBORA SERRACCHIANI ALLA CERIMONIA SOLENNE ALLA FOIBA DI BASOVIZZA
 
TRIESTE – La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha partecipato alla solenne cerimonia tenutasi alla Foiba di Basovizza (Trieste) in occasione del Giorno del Ricordo, istituito con una legge nazionale nel 2004 per commemorare le vittime delle foibe e dell’esodo di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. La presidente, insieme al prefetto di Trieste Annapaola Porzio, al sindaco Roberto Cosolini, alla presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat e al comandante regionale dell’Esercito generale Alessandro Guarisco, ha deposto una corona di fiori sulla Foiba, Monumento nazionale. La cerimonia, a cui hanno preso parte rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma e degli esuli, è proseguita con la consegna di una targa al brigadiere della Guardia di Finanza Angelino Unali, sfuggito nel 1945 alla strage di 97 suoi colleghi prelevati dalla Caserma di Campo Marzio, e quindi con la Santa Messa celebrata dal vescovo di Trieste monsignor Gianpaolo Crepaldi. “Negli ultimi anni si sono compiuti passi avanti notevoli in queste terre verso una convivenza pacifica ma è necessario proseguire su questo percorso” ha dichiarato Serracchiani. “Per questo è importante celebrare il Giorno del Ricordo, non soltanto come momento per riportare alla memoria quelle vicende ma anche e soprattutto come spunto di riflessione per evitare il ripetersi di errori del passato”. Il Giorno del Ricordo è stato celebrato anche a Pordenone, nella sede della Provincia, dove è stata deposta una corona alla Lapide in ricordo dei martiri delle Foibe, alla presenza dell’assessore regionale Gianni Torrenti. Lo stesso assessore sarà anche a Gorizia alla cerimonia presso largo Martiri delle Foibe, dove presenzierà anche l’assessore Sara Vito, e alla successiva manifestazione nella sede dell’Unione Ginnastica Goriziana. (Inform)
 
IL 15 FEBBRAIO ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES IL FILM DI JONAS CARPIGNANO “MEDITERRANEA”
 
BRUXELLES – Alle ore 19 di lunedì 15 febbraio verrà proiettato, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, il film di Jonas Carpignano “Mediterranea”. Il lungometraggio narra la storia di Ayiva che lascia il Burkina Faso e dopo aver attraversato il Mediterraneo, giunge nel sud d’Italia. La sua vita, a causa dell’ostilità della comunità in loco, sarà complessa e difficile. Ma Ayiva farà di tutto per migliorare la sua qualità della vita. Prenotazione obbligatoria. (Inform)