RIUNIONE INTERCOMITES AUSTRALIA Importante incontro lo scorso sabato 12 marzo, in occasione dell'Intercomites Australia svolto a Perth. Nel corso dei lavori abbiamo discusso numerose questioni: dalla previdenza ai patronati, dalle nuove mobilità ai visti vacanza lavoro, dall’esigenza di una struttura di rappresentanza della comunità italiana in Australia ai disagi nei nostri connazionali anziani. E tanto altro. In questa newsletter, però, ho ritenuto porre l'accento soprattutto sulle ultime vicende dei finanziamenti per la lingua e cultura. In seguito ad un lavoro certosino ed estenuante che, in sede di approvazione della passata legge di Stabilità al Senato, ci ha permesso di azzerare il taglio al capitolo 3153 (contributi alla lingua e cultura italiana all'estero), ci siamo imbattuti in un ulteriore taglio, maldestramente inserito in altri documenti di fatto ben celati, che oggi mette in seria difficoltà le attività già avviate dagli Enti gestori australiani. In tal senso rassicurazioni sono arrivate sia da parte del Ministro Gentiloni che dal Sottosegretario Amendola. Adesso, però, è tempo di passare dalle parole ai fatti. L'esperienza accumulata dagli Enti gestori in Australia in quasi 40 anni di proficua attività nel settore, viene considerata dalle Autorità australiane un’eccellenza messa a disposizione del sistema scolastico. Gli stessi Enti sono gli ideali promotori ed esecutori della significativa gamma dei progetti sanciti dai protocolli d’intesa ed appositamente studiati per dare un moderno ed adeguato sostegno ai curricula scolastici. Le mie preoccupazioni, fatte proprie da tutti i membri dell'Intercomites, sono legate sia al ridimensionamento dei contributi in termini monetari sia al fatto che l'attività - già in pieno svolgimento da oltre due mesi – rischiano adesso di trovare uno stop e di conseguenza non poter più soddisfare chi ha deciso di partecipare ai corsi. E' prevedibile una perdita di studenti, a discapito della professionalità degli addetti ai lavori ma soprattutto dell'interesse che c'è per la cultura italiana. Un danno che si ripercuote sull’immagine dell’Italia come Paese affascinante non solo per la sua cultura e la sua storia ma anche per i prodotti del suo “made in Italy”. La situazione appare ancor più grave se pensiamo alla fortissima concorrenza di tanti altri Paesi, in particolare asiatici, che mettono a disposizione significative risorse per l’inserimento delle loro lingue nelle scuole australiane. Non possiamo disperdere un patrimonio che può e deve essere fiore all'occhiello dell'azione del Governo, dell'Italia e degli italiani all'estero. Oggi più che mai abbiamo bisogno di “fare squadra”. Un’azione coordinata da parte delle Istituzioni, Comites, CGIE e Parlamentari, che possa spronare il Governo a maggiori e più oculati investimenti è quanto mai necessaria per far sì che tutto il "Sistema Italia" e i suoi protagonisti possano finalmente trarre i giusti vantaggi. (Sen. Francesco Giacobbe)
LA CONFERENZA STAMPA SULL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ITALIANE
Sul ruolo che sia le comunità italiana all'estero sia gli imprenditori e le aziende possono avere per lo sviluppo del made in Italy, lo scorso 25 febbraio ho organizzato in Senato una conferenza stampa in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili a cui hanno partecipato i rappresentanti del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, della SACE, del SIMEST e dell’ASSOCAMERESTERO. Abbiamo presentato l'avvio di un progetto ambizioso che riguarda i processi di internazionalizzazione delle medie e piccole imprese e le modalità di accesso ai mercati esteri. E’ un dato di fatto riconosciuto da tutti che l‘export sia uno dei settori trainanti dell’economia italiana. I prodotti ed i servizi italiani si vendono bene all’estero. Il Made in Italy è sinonimo di qualità e questa, rispetto ai prodotti e servizi dei competitori, permette di conquistare importanti fette di mercato all'estero. Io sono convinto che una delle sfide più significative per incrementare l’export e conquistare nuovi mercati sia quella di riuscire a portare i prodotti ed i servizi italiani all’estero. Le Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane rappresentano un valore aggiunto per l'economia. Per questo penso sia necessaria una strategia che permetta di individuare ed assistere le PMI in grado di intraprendere un processo di internazionalizzazione. In altre parole una "una spinta dal basso", dal territorio, che veda coinvolti individui ed organizzazioni che meglio conoscono le PMI nel territorio in cui operano. Un progetto che parte dal basso, che sa fare squadra fra professionisti, enti pubblici ed istituzionali, il grande patrimonio degli Italiani nel mondo ambasciatori naturali (e non pagati) del Made in Italy. Se tutti questi attori si coalizzano e pongono obiettivi comuni si potrà raggiungere lo scopo di incrementare l’export italiano e quindi contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla crescita dell’economia italiana. (Sen. Francesco Giacobbe)
“MEDITERRANEO CAPUT MUNDI: VIAGGIO TRA MITO E REALTÀ” IN MOSTRA ALL’IIC DI MALTA
LA VALLETTA - “Mediterraneo Caput Mundi: Viaggio tra Mito e Realtà” è il titolo della mostra personale con le opere di Vincenzo D’Arrò che verrà inaugurata il prossimo 7 aprile, alle 18.00, nel Salone dell’Istituto Italiano di Cultura a La Valletta. La mostra vuole essere un omaggio, attraverso una narrazione per immagini, alla storia millenaria ed alla centralità che ancora oggi ha il Mediterraneo, inteso come mare e come immenso mosaico di popoli, storie, culture e religioni. Le opere di Vincenzo D’Arrò sono metafore di un viaggio attraverso due dimensioni, quella spaziale e quella temporale. Oscillando tra figure mitiche ed eventi reali, figli del Mediterraneo, si naviga lungo quello sconfinato mare chiamato memoria. Nato nel 1981 a Taormina, da padre siciliano e madre maltese, Vincenzo D’Arrò, oltre ad essere professore presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, è un artista con all’attivo la partecipazione ad importanti mostre ed affermati premi in Italia ed all’estero (mostra presso l’Espace Christiane Peugeot a Parigi, vincitore del primo premio alla Malta International Art Biennale 2013). La mostra è visitabile fino al 22 aprile durante l’orario di apertura dell’Istituto Italiano di Cultura.
BRUXELLES: OGGI L’ASSEMBLEA DEL COMITES
BRUXELLES - È stata convocata domani, 31 marzo, dal Presidente Raffaele Napolitano l’assemblea del Comites di Bruxelles. I lavori inizieranno alle 18 nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura e seguiranno questo ordine del giorno: Comunicazioni del Presidente; Approvazione verbale di riunione del 24.2.2016; Richiesta di parere associazione L'altra Sicilia per progetto editoriale; Analisi delle risposte al questionario diffuso alla comunità italiana; Sede; Organizzazione iniziative per il 25 aprile e prossime attività; Gestione della comunicazione; Insediamento C.G.I.E.: relazione di Eleonora Medda; Varie ed eventuali. (aise)
QUO VADO? CHECCO ZALONE A LONDRA CON CINEMAITALIAUK
LONDRA - La stagione primaverile di CinemaItaliaUK si apre con una grande première. Venerdì 15 aprile alle ore 18.30 presso il Genesis Cinema, CinemaItaliaUK in collaborazione con Taodue Film e Vue Cinemas ospiterà la première UK di “Quo Vado?” con Checco Zalone presente all'evento per un divertente dibattito con gli spettatori in sala. L'inarrestabile campione d'incassi del 2016 sbarca finalmente in Inghilterra e approda a Londra, prima di essere distribuito in sala, a partire dal 22 aprile. Il film racconta la storia di Checco (Zalone), un ragazzo che ha realizzato tutti i sogni della sua vita. Voleva vivere con i suoi genitori evitando così una costosa indipendenza e c'è riuscito, voleva essere eternamente fidanzato senza mai affrontare le responsabilità di un matrimonio con relativi figli e ce l'ha fatta, ma soprattutto, sognava da sempre un lavoro sicuro ed è riuscito a ottenere quello ideale: un posto fisso nell'ufficio provinciale caccia e pesca. Con questa meravigliosa leggerezza Checco affronta una vita che fa invidia a tutti. Un giorno però tutto cambia. Il governo vara la riforma della pubblica amministrazione che decreta il taglio delle province. Convocato al ministero dalla spietata dirigente Sironi, Checco è messo di fronte a una scelta difficile: lasciare il posto fisso o essere trasferito lontano da casa. Per Checco il posto fisso è sacro e pur di mantenerlo accetta il trasferimento. Per metterlo nelle condizioni di dimettersi, la dottoressa Sironi lo fa girovagare in diverse località italiane a ricoprire i ruoli più improbabili e pericolosi ma Checco resiste eroicamente. La Sironi, esausta, rincara allora la dose e lo trasferisce al Polo Nord, in una base scientifica italiana col compito di difendere i ricercatori dall'attacco degli orsi polari. Proprio quando è sul punto di abbandonare il suo amato posto fisso, Checco conosce Valeria, una ricercatrice che studia gli animali in via d'estinzione, e s'innamora perdutamente di lei. Inizia così un'avventura fantastica nella quale Checco scoprirà un nuovo mondo, aprendo la sua piccola esistenza a orizzonti lontanissimi. CinemaItaliaUK è la casa del cinema italiano a Londra. La rassegna proietta film italiani contemporanei non ancora distribuiti sul mercato britannico, in lingua originale con sottotitoli in inglese, seguiti da un dibattito con il regista o gli attori principali e da una degustazione gratuita di prodotti made in Italy. (aise)
IMMIGRATI, IN ITALIA 100MILA IMPRESE IN PIU’ IN 5 ANNI
Roma - E’ cresciuto anche negli anni della crisi il numero di immigrati che hanno aperto un’impresa in Italia: nei dodici mesi dello scorso anno, le imprese individuali aperte da cittadini nati fuori dell'Unione Europea sono aumentate di quasi 23mila unità, portando il totale di queste realtà a superare quota 350mila, il 10,9% di tutte le imprese individuali operanti nel nostro Paese. Cinque anni fa, a fine 2010, erano 100.000 in meno. Il dato assume ancora maggior significato considerando che il saldo complessivo delle imprese individuali lo scorso anno è stato pari a -0,1%. Lo rilevano Unioncamere-InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio italiane. La presenza di piccoli imprenditori extra-UE si rivela particolarmente significativa nelle attività artigiane: oggi sono oltre 120mila, un terzo di tutte le micro-aziende di immigrati, con forti specializzazioni in settori economici quali i servizi alle imprese (dove il 23% è extra-UE), il commercio (16,4%) e le costruzioni (15,2%). La mappa della loro presenza sul territorio vede ai primi posti Toscana, Lombardia, Liguria e Lazio (tutte con una rappresentanza di micro-imprese di immigrati superiore al 15% del totale delle imprese individuali regionali), con Prato che, dall'alto del 40,9% di imprese individuali con passaporto extra-UE, si conferma la capitale virtuale dell'imprenditoria immigrata in Italia. “Per gli stranieri giunti in Italia aprire un’impresa è certamente un modo per integrarsi nel nostro sistema economico e sociale" - commenta il Presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. "Gli imponenti flussi migratori con i quali ci confrontiamo richiedono sicuramente politiche di accoglienza mirate. A queste, però, si possono affiancare strumenti e politiche di integrazione a basso costo quali quelle di supporto all'avvio dell'attività imprenditoriale. E’ questo un ambito nel quale le Camere di Commercio giocano un ruolo importante".(NoveColonne ATG)