LABORATORIO AUSTRIA – DI LORENZO ROBUSTELLI BRUXELLES - “Laboratorio Austria. Il piccolo Paese centro europeo potrebbe essere un laboratorio, un esempio per lo meno, di quel che può succedere in Europa. Cosa hanno fatto gli elettori austriaci? In sostanza hanno detto due cose: 1) i partiti tradizionali in questa fase non hanno più niente da dire, hanno perso credibilità e 2) la destra estrema, xenofoba e vicina ai movimenti più radicali non è (ancora) l’alternativa preferita. La prima di queste due cose l’hanno detta massicciamente gli austriaci, relegando le due forze tradizionali in queste elezioni presidenziali, messe insieme, a poco più del 22 per cento dei voti. La seconda l’hanno detta più sottovoce, con uno scarto minimo di voti, poco più di 30mila su sei milioni di elettori, ma mobilitandosi in massa, con una partecipazione al voto in deciso aumento sul primo turno, che ha toccato il 72 per cento”. Questa l’analisi del voto austriaco che Lorenzo Robustelli affida all’editoriale pubblicato su “Eunews”, quotidiano online che dirige a Bruxelles. “Però questa vittoria è evidentemente precaria, gli europeisti, molti centristi, liberali e la sinistra sentono di avere, per un soffio, evitato una sconfitta bruciante, ma ben presto il problema in Austria si riproporrà, dato che il Paese entro il 2018 dovrà tornare al voto politico e sarà indispensabile che nel frattempo venga elaborato un nuovo progetto, “una nuova cultura politica”, come ha auspicato il neo presidente Alexander Van der Bellen. Che certo vorrebbe evitare di dover nominare primo ministro tra due anni proprio Norbert Hofer, il suo antagonista di oggi o Heinz-Christian Strache, presidente del partito Fpo, e ancora più estremista del candidato presidente della repubblica sconfitto (che lo avrebbe voluto nominare premier). È una fotografia della situazione europea più generale. Un luce in fondo al tunnel esiste, l’Austria, per un soffio e con una grande mobilitazione, l’ha dimostrato, ma i cittadini dell’Unione sono evidentemente stanchi delle proposte dei partiti tradizionali, nessuno o quasi di questi vive giornate serene. E’ un problema di proposte, di idee, che in Austria si è risolto cambiando tutto, con gli elettori che hanno scelto un candidato “nuovo”, benché sia un signore di 72 anni e con un solido passato politico alle spalle. Ovviamente il problema non è nell’età dei leader politici, in sé questa significa poco, ma è un problema di avere nuove idee, nette e precise, chiare. I socialisti e i cristiano sociali al governo dell’Austria hanno cincischiato per lungo tempo sul tema che è la preoccupazione di questi mesi, l’immigrazione. Ci sono state spinte anti europee, poi rigurgiti polizieschi, minaccia di chiudere le frontiere, con continui passi avanti e indietro. I cittadini erano preoccupati e alla preoccupazione si è aggiunta confusione e volubilità ideologica. Questo non paga, ed è purtroppo frutto di un panico politico figlio della incapacità di rinnovamento intellettuale, strategico. Come abbiamo scritto i prossimi sedici mesi saranno decisivi per l’Unione europea e questo vuol dire che non c’è più tempo da perdere. Gli elettori sono stanchi e preoccupati, le risposte devono arrivare subito senza creare nuove divisioni. Dall’Austria è arrivata un’altra risposta: il premier il cui partito è stato sconfitto alle presidenziali si è dimesso poco dopo il voto per tentare una ripartenza con un nuovo leader. C’è da sperare che anche in Francia, ad esempio, si lavori a nuovi candidati per le presidenziali, così come anche in Germania, dopo tre mandati, l’era Merkel è giunta al tramonto. Servono leader politici che offrano nuovo respiro, nuove risposte ai loro Paesi e al progetto europeo”. (EUnews - aise)
PASSAPORTI IN ALASKA: LA MISSIONE DEL CONSOLATO DI SAN FRANCISCO
SAN FRANCISCO - Competente per lo stato dell’Alaska, il Consolato generale d’Italia a San Francisco sta organizzando una missione-passaporti per i cittadini italiani residenti nello Stato che hanno necessità di rilascio di un nuovo documento. L’iniziativa organizzata nell’ambito della missione che il Console Generale Mauro Battocchi ad Anchorage il 20 giugno. Gli interessati dovranno prenotarsi online qui. (aise)
TUTELA PATRIMONIO CULTURALE: SE NE PARLA A MONTREAL CON I CARABINIERI ITALIANI
MONTREAL - Tutela del patrimonio culturale, storico e archeologico e lotta al traffico di opere: se ne parlerà domani, 25 maggio, a Montreal. In occasione della mostra "Pompei, una città romana", ospite al Museo delle Belle Arti della città canadese, l’Istituto Italiano di Cultura ha organizzato una conferenza del maggiore Luigi Mancuso, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo. Ci sarà poi l’intervento di Marc Balcells, professore di crimonologia alla Pompeu Fabra University di Barcellona, su "Looting Italy: a criminological analysis of the supply side", seguito da "Documenting the nature and extent of japanese cultural plunder in World War II" a cura di Ricardo J. Elia, professore associato di archeologia alla Boston University, e infine "ISIS and antiquities trafficking: Al-Qaeda 2.0" a cura del colonnello Matthew Bogdanos del corpo dei Marine e vice procuratore distrettuale di Manhattan. L’iniziativa rientra nel programma di conferenze promossa dall’Istituto per svelare l’eccellenza delle conoscenze italiane sulla civiltà romana, sul patrimonio storico-archeologico e documentario latino e le linee dei recenti grandi progetti di restauro e recupero di nuove aree di Pompei. È in corso a Montreal, per la prima volta, una mostra dedicata proprio a Pompei ed Ercolano, città fondate nel VI secolo avanti Cristo durante l’Impero Romano e distrutte durante la spettacolare eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo. (aise)
ADDIO A PANNELLA, RADICALE PRAGMATICO: HA AMMODERNATO L’ITALIA
Roma - Radicale, socialista, liberale, federalista europeo, anticlericale, antiproibizionista, antimilitarista, nonviolento e gandhiano. Amava definirsi in tutti questi modi, Marco Pannella, tutti raccolti nella sterminata pagina alla sua voce di wikipedia. E d'altro canto sarebbe stato impossibile racchiudere quello che è stato il leader dei Radicali in una definizione sola, se non proprio quella: Radicale, appunto. Fu proprio quello il nome che diede alla sua creatura di tutta una vita, il Partito Radicale dei Democratici e dei Liberali che fondò nel 1955 dalla fuoriuscita dal Pli, insieme a intellettuali del calibro di Eugenio Scalfari. Grande sostenitore dell'arma referendaria e delle dimostrazioni clamorose (il primo sciopero della fame risale al 1961, contro la guerra d'Algeria, un metodo mai abbandonato e che negli ultimi tante, troppe volte ha fatto temere per le condizioni precarie di salute in cui finiva per ridurlo), fu il grande condottiero di battaglie culturali storiche, come l'introduzione del divorzio e dell'aborto. Ma la sua battaglia andava in tutte le direzioni: le condizioni dei carcerati, la legalizzazione delle droghe leggere, l'anti-militarismo portato allo stremo, le lotte con l'Associazione Luca Coscioni per la procreazione assistita e il diritto all'eutanasia. Il tutto coniugando la purezza del sognatore con l'estremo pragmatismo e l'assoluta assenza di ideologie preconcette, che lo ha portato spesso ad alleanze estemporanee a sorpresa: a volte con Berlusconi, più spesso con il centrosinistra. Sarà per questo che il 19 maggio, nel giorno della sua scomparsa a 86 anni compiuti da poco più di due settimane, il cordoglio è unanime. Il premier Matteo Renzi lo omaggia come "un grande leader politico italiano, protagonista di tante battaglie. Vorrei tributare un grande omaggio a questo coraggioso combattente per la libertà. Roberto Giachetti, candidato sindaco di Roma per il Pd ed ex radicale, lo saluta così: "Caro Marco, vorrei solo dirti di questa solitudine che mi lasci avvolta nel dolore. E dirti che quella nostra rosa per me ci sarà ancora". Ma anche il centrodestra lo saluta con calore: “Ciao Marco Pannella. Figura storica, uomo visionario, protagonista indomito di tante battaglie civili nel nostro Paese. Italia ha perso un grande” scrive Renato Brunetta. E l'attuale presidente dei Radicali Italiani, Marco Cappato, dice a SkyTg24: "Pannella è entrato nel vissuto delle persone, ha avuto la capacità di occuparsi anche delle questioni più intime legate alla nostra felicità. E' per questo che tutti lo piangono".(NoveColonne ATG)
SARDEGNA: MISSIONE IN CINA GUIDATA DAL VICEPRESIDENTE PACI
Missione in Cina per la Regione Sardegna con il Crs4 e il Centro regionale di Programmazione per perfezionare l’accordo siglato con Huawei per lo sviluppo di progetti di ricerca in ambito Smart & Safe City, ovvero città più intelligenti e sicure. La delegazione, partita nei giorni scorsi, è guidata dal vicepresidente Raffaele Paci. Prima tappa Shenzen, per incontrare il general manager di Huawei e visitare gli stabilimenti dell’azienda, poi trasferimento al laboratorio di ricerca a Shangai. La delegazione sarà impegnata anche in incontri all’Ambasciata italiana a Pechino, preparatori a una missione strutturata della Regione Sardegna in Cina nei prossimi mesi guidata dal presidente della Regione Francesco Pigliaru. Huawei e CRS4 apriranno un laboratorio di innovazione congiunta a Pula nella sede del CRS4. Il nuovo centro di ricerca investirà nei progetti di ricerca Smart & Safe City, in linea con gli obiettivi prefissati da Horizon 2020, dal Framework Programme for Research and Innovation dell’Unione Europea e dal programma di sviluppo regionale della Regione Sardegna denominato Smart Specialization Strategy (S3). (NoveColonne ATG)
EMIGRAZIONE, IL CGIE SI RIUNISCE ALLA FARNESINA
Roma - Il Comitato di Presidenza (CdP) del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) si riunisce a Roma presso il ministero degli Affari esteri fino al 25 maggio. Durante i lavori - che hanno preso il via lunedì 23 maggio - sono previsti incontri con il sottosegretario di Stato, Vincenzo Amendola, con i parlamentari eletti nella circoscrizione estero, con il Comitato per le Questioni degli Italiani all’Estero, presieduto dal Senatore Claudio Micheloni e con il Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del sistema paese, presieduto dall’Onorevole Fabio Porta. Duranti i tre giorni il CdP lavorerà in particolare sulle procedure, sui tempi e sugli obiettivi da raggiungere per riformare gli attuali istituti di rappresentanza dei cittadini italiani all’estero. Questo processo, come sostenuto dal Sottosegretario Amendola in occasione dell’insediamento di questo organismo, dovrà coinvolgere dal basso tutti i soggetti istituzionali e le organizzazioni attive, che oggi rappresentano l’Italia nel mondo. All’ordine del giorno delle riunioni saranno esaminati anche altri temi segnalati al CdP dai Consiglieri del Cgie. In particolare sarà data la priorità al recupero dei fondi decurtati nell’ultima legge finanziaria necessari per portare a termine i corsi di lingua e cultura. Il CdP incontrerà anche i rappresentanti delle consulte regionali e gli esperti nominati dai vari ministeri. Questi primi incontri dovrebbero permettere al Cgie di verificare in prospettiva la fattibilità di un lavoro comune teso a creare sinergie e a favorire la semplificazione degli interventi verso le comunità italiane all’estero. Le proposte e le istanze emerse dagli incontri e dalle decisioni del CdP saranno messe a disposizione dei Consiglieri del CGIE e del parlamento italiano unitamente ai due Comitati di Camera e Senato per sostenere la loro azione legislativa. Gli incontri termineranno il 25 maggio con la partecipazione del CdP alla presentazione della candidatura olimpica di Roma 2024. (NoveColonne ATG)