LAMPEDUSA: IL DOTTORE E LA BAMBINA Favour è una bimba di 9 mesi sbarcata a Lampedusa dopo aver perso la giovane mamma, incinta, nella traversata. Pietro Bartolo, direttore sanitario di Lampedusa, racconta che stanno chiamando in tanti per aiutarla. Celebre per la sua partecipazione al film ??Fuocoammare?, Pietro è commosso: nel caso avesse bisogno di un padre, anche lui sarebbe pronto. Pietro è il fulcro della prima assistenza ai migranti in arrivo sull'isola da 25 anni. Rebecca chiede di aiutarlo, facendo arrivare a Lampedusa medici, infettivologi, ginecologi, chirughi, paramedici, psicologi e mediatori culturali.
LA VALLETTA: ALL’IIC SEMINARI SULL’INSEGNAMENTO DELL’ITALIANO A MALTA
LA VALLETTA - L’Istituto Italiano di Cultura a La Valletta e la Facoltà di Scienza dell’Educazione della University of Malta - Department of Humanities and Languages in Education proseguono nell’attività di promozione della didattica della lingua italiana grazie alla loro stretta, collaudata e reciproca collaborazione. Dal 14 al 16 maggio scorsi, infatti, sono state organizzate due importanti iniziative di formazione e aggiornamento rivolte a docenti di italiano nelle scuole maltesi ed a studenti universitari dell’Ateneo melitense. Queste iniziative, aperte dal Direttore dell’Istituto di Cultura, Salvatore Schirmo e dal Preside della Facoltà di Scienze dell’Educazione, Sandro Caruana, hanno visto il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia proporre altrettanti seminari intitolati rispettivamente “La didattizzazione di materiali autentici per la classe di italiano come lingua straniera” e “La metodologia CLIL e la microlingua”. Nel primo dei due eventi, organizzato il 14 maggio presso il Waterfront Hotel a Sliema, Giuseppe Maugeri, che insegna anche Didattica dell’italiano a stranieri all’Università di Catania, ha offerto ai docenti maltesi una riflessione teorico-pratica sull’insegnamento della lingua italiana a stranieri presentando degli strumenti metodologici e operativi spendibili nella didattica quotidiana. Maugeri, prendendo in considerazione la categoria di pensiero glottodidattica della scuola veneziana del professor Balboni, ha analizzato le diverse tipologie di materiale da proporre in classe, adottando opportune strategie in relazione alla tipologia dei destinatari, alla loro provenienza geografica, al livello linguistico e ai loro bisogni comunicativi. Molto apprezzata dagli intervenuti la parte di esercitazione pratica sulle nuove modalità di utilizzo dei materiali didattici autentici che possono scaturire dall’impiego delle più moderne tecnologie. Graziano Serragiotto, docente di Didattica delle Lingue Moderne e di Lingua Inglese presso l’Ateneo veneziano, Direttore del Laboratorio ITALS e Direttore scientifico del Master ITALS I livello, è invece intervenuto il 16 maggio presso la sede della University of Malta. Le sue competenze di ricerca lo rendono attualmente uno dei professionisti più apprezzati nel campo glottodidattico e nella formazione degli insegnanti di italiano a stranieri. Serragiotto ha evidenziato agli studenti maltesi i benefici di un approccio didattico di tipo CLIL (Content and Language Integrated Learning). Questo approccio rende l’acquisizione linguistica più spontanea favorendo lo spostamento del focus dell’attenzione dalla forma al contenuto veicolato. Si offre, quindi, un più alto grado di autenticità delle attività perché non si simula la necessità di utilizzare una lingua, ma la si usa in un contesto di reale necessità. Serragiotto ha, infine, sottolineato l’importanza di distinguere, per differenza di obiettivi e di modalità, l’approccio CLIL dalla microlingua: mentre il primo si concentra maggiormente sul contenuto, la seconda da’ maggior rilievo alla lingua stessa. I seminari, patrocinati dall’Ambasciata d’Italia a Malta, sono stati organizzati grazie anche al contributo finanziario del Ministero degli Affari Esteri e dalla Cooperazione Internazionale - Direzione Generale Sistema Paese. (aise)
LA CATASTRÒFA. MARCINELLE 8 AGOSTO 1956: IL LIBRO DI PAOLO DI STEFANO ALL’IIC DI BRUXELLES
BRUXELLES - “La catastròfa. Marcinelle 8 agosto 1956” è il titolo del libro di Paolo Di Stefano che verrà presentato martedì prossimo, 31 maggio, alle 19.00 all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. Marcinelle, Belgio, 8 agosto 1956, la Catastròfa (nell'espressione metà dialetto metà francese) è l'incendio scoppiato a 975 metri sottoterra in una miniera del distretto carbonifero di Charleroi. Il messaggio più scomodo che viene, in queste pagine, dalle parole dei superstiti è che essi furono e si sentirono orfani non solo della miniera ma, una seconda volta, orfani della patria. Al di fuori delle celebrazioni rituali, la tragedia di Marcinelle è caduta in un colpevole oblio: questo libro la racconta come non è stata mai raccontata, riportando alla memoria l'epica spesso dolorosa della nostra emigrazione. È un romanzo-verità, a mezzo secolo di distanza, che non usa altre parole se non quelle ricche di fervore delle vittime – vecchi minatori superstiti, amici, familiari, soprattutto i bambini di allora – e quelle avare dei documenti ufficiali di raggelante insensibilità. Le loro voci portano il lettore nei cunicoli arroventati della miniera incendiata, negli anfratti dove si è cercato disperato rifugio, e su in superficie tra i pianti delle famiglie, il frastuono dei soccorsi e le frasi sgomente delle prime dichiarazioni; lo conducono lì intorno, nelle baracche e le botteghe dove si svolgeva la vita interrotta. Paolo Di Stefano è nato ad Avola (Siracusa) nel 1956. È inviato del “Corriere della Sera”. Ha pubblicato inchieste e romanzi, tra cui Baci da non ripetere (1994, Premio Comisso), Tutti contenti (2003, Superpremio Vittorini e Flaiano), Nel cuore che ti cerca (2008, Premio Campiello e Brancati), La catastròfa. Marcinelle 8agosto 1956 (2011, Sellerio editore, Premio Volponi) e Giallo d'Avola (2013). (aise)
“LA UIL PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO. SERVIZI A KM ZERO”: A ZURIGO LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO PROGETTO
ZURIGO - Offrire alla vecchia e nuova emigrazione italiana una tutela ed una assistenza adeguata agli attuali bisogni che non riguardano più, come nel passato, la sola previdenza e sicurezza sociale. Questo l’obiettivo di un nuovo progetto della Uil volto a creare un centro servizi unificato con il coinvolgimento di tutti i servizi del sindacato, in particolare del Patronato Ital, del Caf Uil, della UIM, dell’ADOC. Il progetto è stato presentato lo scorso 24 maggio - in un seminario tenutosi a Zurigo nella sede del sindacato elvetico UNIA - dal presidente dell'ITAL UIL Gilberto De Santis, dalla Responsabile del personale del patronato Maria Candida Imburgia, dalla Responsabile dell'Area internazionale Anna Ginanneschi e dal presidente della UIM Mario Castellengo. Seminario che ha visto la partecipazione del responsabile dell'ITAL UIL Svizzera Mariano Franzin e del coordinatore europeo della UIM Dino Nardi insieme al personale ed ai dirigenti delle due strutture attivi nella Confederazione. “Il progetto di unificare i servizi della UIL anche all'estero, e quindi pure in Svizzera”, riporta la Uim in una nota, “è stato accolto positivamente, nella convinzione generale che unendo le sinergie delle varie strutture della UIL attive all'estero sia possibile offrire dei migliori e più puntuali servizi, fin dai prossimi mesi, auspicabilmente a chilometro zero alla comunità italiana. Una comunità che anche in Svizzera è stata penalizzata a livello di servizi dalla pesante ristrutturazione della rete consolare italiana che vi è stata negli ultimi anni, tanto che oggi per i circa seicentomila italiani presenti nella Confederazione restano a disposizione solo una Cancelleria consolare a Berna, un Consolato a Basilea e tre Consolati generali a Ginevra, Lugano e Zurigo”. (aise)
BIRMANIA, SELEZIONE DELL’UFFICIO DI YANGON PER UN ESPERTO JUNIOR DI NAZIONALITÀ ITALIANA
YANGON – L’Ufficio di Yangon dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha indetto una seleziome per un posto a tempo determinato di esperto junior di nazionalità italiana per il progetto di “Identificazione di iniziative di capacity building a favore delle Istituzione Governative birmane” AID 9930. Il contratto di lavoro sarà della durata di 6 mesi (con 2 mesi di prova iniziali), eventualmente rinnovabile in caso di valutazione positiva e di disponibilità finanziaria. I candidati devono avere una ottima conoscenza della lingua italiana e della lingua inglese e devono essere in possesso di: diploma di laurea specialistica, diploma di laurea vecchio ordinamcnto, o diploma di laurea triennale in Scienze Politiche, Giurisprudenza, Economia e Commercio,Lingue e Letterature o equipollenti seguita da un “Master’s degree” in tematiche attinenti con le mansioni di cui all’Art. I del bando; altri diplomi di laurea potranno csscrc presi in considerazione se accompagnati da esperienza specifica settoriale. I candidati devono anche avere esperienza lavorativa nel settore della cooperazione internazionale allo sviluppo di almeno un anno .Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è il 31 maggio 2016 alle ore 12 (ora del Myanmar). Bando e modulo di candidatura alla pagina del sito dell’Ambasciata d’Italia: : http://www.ambyangon.esteri.it/Ambasciata_Yangon/Archivio_News/bando+aics+esperto+junior.htm (Inform)
UNA PETIZIONE PER IL SOSTEGNO DELL’INSEGNAMENTO DELL’ITALIANO ALL’UNIVERSITÀ DI JYVÄSKYLÄ, IN FINLANDIA CENTRALE
HELSINKI – Giuseppe La Grassa, presidente onorario del Comitato della Società Dante Alighieri di Jyväskylä, in Finlandia centrale, segnala la raccolta di firme alla petizione formulata per sostenere il proseguimento dell’insegnamento dell’italiano nella locale Università, che deciderà sulla questione alla fine di questo mese. Nella petizione si legge che l’Università di Jyväskylä sarebbe intenzionata a chiudere l’insegnamento dell’italiano, sebbene ad oggi sia l’unico ateneo a nord di Helsinki dove gli studenti si possono laureare in Filologia Romanza con una tesi sull’italiano. “Qualora questa chiusura si verificasse – si rileva, – l’insegnamento universitario della lingua e della cultura italiana in Finlandia sarebbe limitato alle sole università di Turku e di Helsinki”. I sottoscrittori ritengono “che in un’università come Jyväskylä, che ha un’ottima facoltà umanistica, non possa mancare lo studio della lingua e della cultura della penisola italiana, culla dell’Umanesimo e del Rinascimento”, “grande lingua di cultura europea che unisce Scienza e Arte” e “finestra su un universo unico”. La petizione ribadisce dunque come l’insegnamento dell’italiano non sia una zavorra ma “una risorsa e un investimento per un futuro più ricco” e sollecita il mantenimento di tale materia all’Università di Jyväskylä perché “non tutti i valori possono essere misurati in termini monetari”. In meno di un mese la petizione ha già ricevuto 2700 firme. Per aderire: http://www.petitions24.com/jyu_italian_2016. (Inform)